martedì 3 giugno 2008
USA E ISRAELE stati canaglia.
E' stata approvata a Dublino la convenzione internazionale che, nelle parole di un attivista per il disarmo "consegna le bombe a grappolo alla pattumiera della storia". Un trattato approvato da 111 paesi, che verrà ufficialmente firmato a Oslo in dicembre, e che entro otto anni dovrebbe portare alla distruzione e alla fine dell'utilizzo di queste armi da parte dei firmatari. "Da domani, chi usa questi ordigni avrà su di sé lo stigma della comunità internazionale, e anche solo questo è un risultato", ha detto in chiusura dei lavori Stephen Goose di Human Rights Watch, una delle centinaia di organizzazioni che hanno creato la Cluster Munition Coalition, che ha portato avanti questa campagna. Le bombe a grappolo si frammentano in centinaia di 'bombette' che seminano morte e distruzione su una vasta area, indiscriminatamente. Bombette che restano oltretutto spesso inesplose, uccidendo ancora per anni. Alla messa al bando non aderiscono però alcune delle nazioni che sono le massime produttrici e/o utilizzatrici di queste armi che mietono migliaia di vittime tra i civili anche dopo la fine dei conflitti: Usa, Israele, Russia, Cina, India e Pakistan. Un gruppo che, sperano i sostenitori del documento varato oggi, potrà essere convinto col tempo ad aderire. E' una strada difficile ma non impossibile, hanno detto in molti: il Giappone, ad esempio, ha annunciato oggi che aderirà al documento: una svolta, dopo una lunga opposizione di Tokyo. Lo stesso era avvenuto con il Regno Unito, che ha sbloccato il negoziato accettando di distruggere il proprio arsenale e abbandonare le iniziali richieste per un periodo di transizione e una deroga per le bombetté con meccanismi di autodistruzione.
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