sabato 22 maggio 2010

Costiera Futurista partecipa alla manifestazione contro la chiusura del presidio ospedaliero di Castiglione

In mattinata presso il porto di Maiori nella "Divina" costiera amafitana il Comitato per la Sanità ha organizzato un sit-in di protesta contro la chiusura del presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello, unico punto di riferimento della zona per quanto concerne il primo soccorso. Alla manifestazione hanno aderito varie associazioni, tra cui ha spiccato per colore e presenza quella di "Costiera Futurista - CasaPound Italia" che ha avuto il merito di sensibilizzare molte persone sulla questione e premere per l’adesione giovanile all’iniziativa. Lo striscione portato dagli attivisti recitava: “- Meno sprechi + Più efficienza: Senza Ospedale Costiera Medievale”. "In effetti la mancanza di una struttura come quella di Castiglione - afferma Matteo Cobalto, responsabile CF-CPI - determinerebbe un significativo passo indietro per la costiera. Nonostante le innegabili inefficienze e gli sprechi a cui purtroppo abbiamo assistito non si può negare alla popolazione un servizio di tale importanza, penalizzandola come sempre accade per cose di cui non ha colpa. Noi - conclude Cobalto - siamo stati presenti in strada, come sempre, per tematiche sociali a fianco dei cittadini. L’unica ambizione e speranza è quella di poter coinvolgere e stimolare alla partecipazione la gioventù locale e, quindi, il futuro di questo territorio."

sabato 8 maggio 2010

7 MAGGIO MARCIAMO SU ROMA


NELLA FOTO SOPRA SI VEDE PERFETTAMENTE LA DIFFERENZA TRA LA ''GIOVINEZZA PRIMAVERA DI BELLEZZA DEL BLOCCO'' E IL CARROZZONE DI DISPERATI DEGLI ANTIFA








Lì solo rabbia, qui dal blocco è una festa

Una festa. Dalle 9 alle 14 di venerdì 7 nell'imponente piazza Esedra un via vai continuo di giovanissimi, di giovani e anche di meno giovani ha animato la manifestazione del Blocco Studentesco a Roma. Più di duemila persone sono state costantemente presenti, a queste si aggiunge un via vai difficilmente quantificabile che porta il totale dei partecipanti probabilmente al di sopra delle tremila unità.
A debita distanza la concentrazione nazionale degli antifa, di quelli che hanno un solo obiettivo nella vita: implorare la repressione e provare a far togliere i diritti a chi non la pensa come loro.
Erano venuti da varie città dopo una convocazione continua, ossessiva e assillante ma con scarsi risultati: non erano forse nemmeno cinquecento.
La piazza SS.Apostoli è piccola; le autorità gliel'avevano destinata prevedendo giustamente un loro scarso successo di mobilitazione. Ma in questo i vigilantes di mammà hanno superato le previsioni tanto che alla fine la stessa piazzetta gli è stata tolta per una buona metà perché le loro sparute truppe dalla maschera truce non intralciassero il traffico pedonale.
In linea con i loro burattinai, i bulletti impuniti hanno cercato di avvelenare l'aria e di offrire così un messaggio che i loro complici nei media – sempre meno numerosi - hanno provato a veicolare: quello di due gruppi contrapposti tenuti a distanza da una polizia guardinga.
Invece, come hanno notato i giornalisti del Manifesto e de Gli Altri presenti alla concentrazione del Blocco Studentesco qui non si respirava alcuna tensione, alcuna ostilità, neppure alcun anticomunismo.
Del resto questi a differenza dei loro negatori, e non solo di essi, non sono mai “anti” ma sempre e solo “per”. Protagonisti più che antagonisti, propositivi e non piagnoni.
Difatti non poteva non notarsi che da una parte c'era chi cerca d'impedire a dei giovani di pensare, di manifestare, di esprimersi; dall'altra invece chi canta, sorride, sogna, propone e soprattutto vive.
Da una parte c'erano quelli che vorrebbero annientare chi – a loro giudizio – non ha il diritto di vivere (e che non esitano a pugnalare quando capita), dall'altra c'era chi non li pensa proprio e se ne frega di queste meschinità.
Da una parte c'erano quelli cresciuti a furia di “signora maestra Pierino è stato cattivo”. E che si lamentano perché “Pierino è evidentemente protetto dal preside” anche se il preside ha appena firmato, in modo invero annoiato, il loro proclama contro Pierino.
Dall'altra Pierino scherza, gioca a pallone, suona la chitarra e va a spasso con le ragazze.
Lo hanno notato tutti i presenti ed anche i giornalisti. Tra questi a bun uso c'era una provocatrice, una collaboratrice di Santoro, che ha cercato in tutti i modi di creare incidenti. Sapendo come si fa, in virtù di un'evidente buona istruzione da agit-prop, ha provato ad inventare – e mandare quindi in onda - di sana pianta climi tesi, giocando all'isterica, andando in escandescenze in ogni circostanza, cercando di chiamare a testimoni gli astanti del clima in cui era “costretta” a operare. Non ha avuto fortuna: si è ritrovata isolata dai suoi stessi colleghi che di fronte a tanta sfrontata simulazione scuotevano la testa. Fino al colpo di scena che dubitiamo vada in onda su Anno Zero aut similia
Uno studente di sinistra, presente come svariati altri alla festa del Blocco, con un Che Guevara impresso sulla maglietta le ha improvisamente chiesto: “ma perché mai io posso essere comunista e loro non possono essere fascisti?”
“Perché – ha ribadito la provocatrice – qui si respira un clima di violenza”.
“Macché! Io con questa maglietta posso tranquillamente girare in questa piazza durante la loro manifestazione; chi portasse una maglietta del Blocco nell'altra verrebbe sicuramente aggredito”.
Sorrisi dei giornalisti delle altre testate e smorfia della provocatrice mancata cui non resta che montare un pezzo di assoluta fantasia per provare a intorbidire le acque, sempre che i suoi non le suggeriscano nel frattempo di lasciar perdere.
Come a suggello dell'affermazione dello studente di sinistra, quando la gente sfilava allegra via dalla piazza e contenta per la festa di libertà e di gioventù, un gruppo di antifa nascostosi in un fast food ha provato ad aggredire due manifestanti isolati ma al momento di giungere al contatto, avendo una superiorità di solo cinque a uno, ha perso coraggio ed ha effettuato un gloriosissimo dietro-front.
La ciliegina sulla torta di un flop globale, già annunciato del resto alla vigilia dal serrate trasversale di politici, intellettuali, artisti, a favore della libertà contro l'oscurantismo paleolitico delle vestali dell'odio e dell'invidia.
Un flop da una parte ed un successo dall'altra. Inaccettabile per alcuni.
A dire il vero a cercare di metterci una pezza, a provare a stravolgere la verità, a sobillare e a calunniare non sono rimasti in molti. L'ultima carta l'hanno giocata i dipietrini chiedendo ovviamente divieti e incriminazioni per delitti di pensiero. Questi maniaci di Lynch sembrano l'ultimo sostegno rimasto ai facinorosi assetati di sangue. A unirli è un disagio spirituale e mentale che si esprime nella richiesta ossessiva del male altrui. Biliosi e inaciditi, questi però provocano dei magnetismi negativi, tanto che da quando si sono autodefiniti “popolo viola” la Fiorentina che fino ad allora andava con il vento in poppa è finita in un baratro. La gente incattivita e impotente porta jella.
Con la vittoria morale ed esistenziale del Blocco Studentesco la contrapposizione che gli antifa rossoviolacei volevano generare è però andata comunque a ramengo. Resta soltanto in piedi quella che esiste tra le patologie di questi ultimi e l'operato degli psichiatri e degli psicanalisti che dovranno occuparsi di loro.
Non sappiamo se la giovinezza andrà davvero al potere ma sappiamo di certo dove si respira aria giovane e dove invece c'è lezzo di decomposizione e necessità di efficaci terapie sanitarie che ci auguriamo abbiano effetto perché questi infelici non li odiamo e ci piacerebbe vederli nuovamente risvegliati alla vita e alla primavera.

NOI DEL BLOCCO COSTIERA COME SEMPRE ERAVAMO Lì PRESENTI A QUESTA STUPENDA FESTA




domenica 2 maggio 2010

Napoli-Tre coltellate al petto ad un militante dell'H.M.O.

Napoli-1-05-2010 F.C.ragazzo appartentenente all'Ass.H.M.O era di ritorno a casa nei pressi
di Piazza Garibaldi quando si imbatte in uno dei tanti cortei organizzati a
Napoli.Il diciannovenne è stato inseguito aggredito e
ferito,ricoverato poi d'urgenza al Loreto Mare dove nonostante abbia perso molto sangue ora sta meglio.
"Siamo sconvolti-affermano i militanti dell'Associazione - per questo atto spregevole e vile ai danni di un
nostro fratello. Ancor più siamo irritati dalla mnzogna,ci pare assai
ridicola, infatti, la giutificazione portata avanti da media di parte e dalla
Digos di una provocazione da parte del nostro militante verso un corteo di
centinaia di persone ,non possono giustificare così un tentato omicidio".
"Si tratta di un fatto gravissimo-afferma il presidente dell 'Associazione
Giuseppe De Simone-i nostri ragazzi non possono più condurre una loro vita
privata in modo sicuro.Ora vogliamo risposte non si possono nascondere dietro la dinamica di opposti estremismi
che da tempo affermiamo di rifiutare totalmente, il ragazzo stava semplicemente tornando a casa.
Non è la prima volta che qualcuno dei nostri viene riconosciuto ed aggredito.
Questa volta però va sottolineata la volontà di uccidere.
F.ha ricevuto tre coltellate senza alcuna pietà solo perchè appartenenete al nostro movimento,
solo perchè la Sinistra Antagonista non accetta alcuna diversità.
Ormai ci appare chiaro l'Antifascismo militante,supportato dalle istituzioni locali,e difeso dalla democrazia del pensiero unico è pronto ad uccidere".
L'H.M.O. chiede un incontro al Sindaco e alle istituzioni tutte, chiede che si agisca come fatto in altre occasioni anche meno gravi prendendo le distaze, condannando e cercando di arginare questa follia dilagante ormai nei movimenti
della Rete Antifascista che in nome di certi "valori" ormai è pronta a toglierti la vita.

Ufficio Stampa H.M.O.
hmonapoli@yahoo.it
3313272957

La cosa ancor più grave è il totale silenzio degli organi di informazione e che la digos ha detto ai genitori del ragazzo che la colpa di tutto questo è nostra.
SEMPLICEMENTE AGGHIACCIANTE