- ROMA, 27 GIU - La strage di Bologna non e' opera ne' dei fascisti, ne' dei comunisti, secondo Ilich Ramirez Sancchez, piu' noto come Carlos. La responsabilita' che Carlos ipotizza e' quella dei servizi americani e israeliani, magari con una sorta di trappola e di depistaggio. Lo 'Sciacallo' ha risposto, nel carcere parigino di Poissy, ad una domanda dell'ANSA sulla strage di Bologna, portatagli dal suo avvocato difensore, Sandro Clementi.
Ora, posto che è agli atti del processo che
- i servizi segreti italiani hanno tentato di depistare le indagini;
- la P2 e Licio Gelli hanno indirizzato le indagini sulla pista fascista;
- non è mai stata battuta adeguatamente nè la pista libica nè quella palestinese.
- che la sentenza di condanna per Luigi Ciavardini, ritenuto l'esecutore materiale della strage, fa buchi da tutte le parti e si basa fondamentalmente sulla falsa testimonianza del delinquente Massimo Sparti e su una telefonata che sarebbe avvenuta tra Ciavardini e la fidanzata ma della quale non si sa il contenuto nè se sia davvero avvenuta;
bisogna interrogarsi sui motivi che hanno portato al depistaggio.
Chi insiste sulla pista palestinese parte dall'accordo segreto che ci fu tra il governo italiano e i terroristi palestinesi, affinchè fosse concesso a questi ultimi di trasportare armi nel nostro territorio se non avessero fatto degli attentati. Siccome, poco prima della strage, furono fermati diversi aderenti all'OLP, si conclude che - con la bomba alla stazione di Bologna - i terroristi abbiano ritenuto saltato il patto.
Ora, chiedo io, e se a metterci lo zampino sono stati proprio Cia e Mossad per far saltare il citato accordo? In questo modo troverebbero una spiegazione anche i tentativi di depistaggio. La domanda sicuramente merita la revisione del processo.
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