martedì 24 giugno 2008

Achille Della ragione, un abortista per ogni stagione.

Non so dire se in Achille della Ragione l'eclettismo sia un'aspirazione o una constatazione di fatto; se cioè in lui prevalga l'essere o l'apparire. Non lo conosco e non lo voglio conoscere: mi fa schifo a pelle. So solo di aver letto, per caso, la sua biografia di Achille Lauro - che, di certo, non mi ha sconvolto la vita - e che è attivo, pur etichettandosi di sinistra, nel movimento neoborbonico che proprio progressista non è. Tanto è vero che scrive su "IL BRIGANTE", il periodico ufficiale dei nostalgici dei Borbone. Per avere altre notizie è sufficiente una breve ricerca in rete. Si può, infatti, apprendere che è "maestro di scacchi", collaboratore di diversi periodici e che ha pubblicato "Il secolo d'oro della pittura napoletana", opera in 10 volumi sul seicento, ed alcune monografie su collezioni private.

Non è quello che, tuttavia, interessa porre in rilievo in questa sede. Achille Della Ragione è soprattutto un ginecolo abortista. Ha indirizzato tutti i suoi studi sul controllo delle nascite e sulla sessuologia femminile ed è autore di diversi lavori scientifici tra cui: "Moderne metodiche per procurare l'aborto" (1978), "Parliamone col ginecologo" (1982), "Pianeta donna" (1985), "La frigidità e la verginità nella donna"(1992).

Evidentemente in continuità con le sue ricerche scientifiche, ha deciso di dare attuazione ai suoi studi sulle moderne metodiche per procurare l'aborto praticandolo, naturalmente a scopo di lucro, clandestinamente in violazione alla legge 194 del 1978. Da stamattina è in stato di fermo, assieme ad altri tre galantuomini, per aver indirizzato le ragazze che dovevano abortire nello studio privato di Luigi Langella in corso Vittorio Emanuele, accusato tra l'altro di violenza sessuale per aver approfittato dello stato di bisogno di una straniera.

Il signor Della Ragione già in passato era stato beccato per fatti analoghi, eppure ha potuto continuare ad esercitare tranquillamente la professione medica. Si spera che stavolta l'ordine del Medici di Napoli adotti l'unico provvedimento necessario: la radiazione dall'albo.

Quanto al movimento meridionalista auspico solo che, d'ora in avanti, sappia meglio scegliere i propri simpatizzanti perchè di un militante RADICALE autoproclamatosi intellettuale (sic!) bisogna quantomeno diffidare.

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