venerdì 24 dicembre 2010

UN ALBERO PER RINFRESCARE LA MEMORIA






Maiori, 23 dicembre - Nel pomeriggio i militanti di Costiera Futurista – Casa Pound Italia hanno sfilato silenziosamente lungo il corso Reginna a Maiori. L’obiettivo del corteo, composto da una trentina di ragazzi e ragazze, è stato il Comune di Maiori, di fronte al quale è stato recapitato un “dono”: un alberello di Natale con, al posto delle usuali “palline” decorative, foto dei bambini palestinesi colpiti dai bombardamenti israeliani a Gaza.

''Questa è la nostra risposta alla decisione dell’amministrazione comunale di donare cento alberi al monte Carmelo in segno di 'solidarietà' e per rafforzare 'l’amicizia con lo Stato d’Israele' - spiega il responsabile di Costiera Futurista - Casa Pound, Matteo Cobalto - Non entriamo nel merito di polemiche legate alla politica amministrativa maiorese, anzi… Non ci interessa immischiarci in diatribe tra maggioranza e opposizioni. Pensiamo solo che tali 'doni', a spese del cittadino, vadano ponderati bene prima di essere attuati, e se qualcuno, a prescindere se di una o dell’altra lista, se ne è dimenticato, noi contribuiamo con un solo alberello contro cento a rinfrescargli la memoria''.

''La nostra linea di pensiero è quella di due popoli e due Stati - aggiunge Cobalto - Non possiamo per tanto condividere la linea di chi cerca di ingraziarsi il più forte a scapito del più debole, ignorando di fatto le sofferenze del popolo palestinese''.

martedì 14 dicembre 2010

studenti uniti contro la riforma



IL BLOCCO AD AMALFI CONTRO I TAGLI DELLA GELMINI




AMALFI: GLI STUDENTI MANIFESTANO CONTRO I TAGLI DELLA GELMINI
Questa mattina circa 500 studenti appartenenti a tutti gli istituti superiori del territorio si sono riuniti ad Amalfi per manifestare contro i tagli alla scuola pubblica previsti nella riforma del Ministro Gelmini.
La protesta è stata animata da bandiere tricolori e striscioni che recitavano: “Studenti uniti contro tagli e privatizzazioni” e ancora “Sfiduciati e incazzati!”. Partito dal complesso scolastico di Via Grade Lunghe il corteo si è sciolto sulle scale del Duomo.
Una protesta sentita e unitaria, aldilà degli schieramenti politici. Una voce libera di tutti gli studenti che vi hanno partecipato e hanno fatto sentire il loro dissenso. Bisogna che gli studenti e tutti i giovani ritornino protagonisti e non l’oggetto di manovre sconsiderate. Ci sono sicuramente aspetti di questa riforma che apprezziamo, ma quando si trovano fondi per finanziare le banche o le scuole private e ci si dimentica di noi non possiamo che unirci e batterci per il nostro futuro.

Il Responsabile di Blocco Studentesco Costa d’Amalfi
Bonaventura Ferrara

domenica 28 novembre 2010

UFFICI INPS A MINORI: NUOVO BLITZ






Quattro pecorelle di cartone, una in fila all'altra, lasciate di fronte l'ingresso dell'ufficio INPS a Minori. Nella zampetta trattengono ciascuna un foglio per la richiesta di disoccupazione. A fianco delle pecore campeggia lo striscione: "Non ci sta più beee...ne!". Questa la nuova provocazione inscenata nella nottata dai militanti di Costiera Futurista- Casa Pound Italia.

Innanzitutto precisiamo che questa protesta non è rivolta assolutamente all' Inps e i suoi dipendenti che, anzi, stimiamo e apprezziamo profondamente per il loro lavoro a fianco del cittadino. L'azione simbolica è piuttosto diretta agli imprenditori e i datori di lavoro del settore turistico della costiera amalfitana che, come ogni anno, nonostante le buone condizioni economiche precedute da lamenti allarmistici, riducono il lavoratore medio allo stato ovino. Assistiamo infatti ad un tipo di lavoro precario fin troppo spesso in nero, a condizioni di contratto non rispettate e orari flessibili con paga leggera, rigorosamente senza nessuna tutela sindacale, e come epilogo alle assurde processioni-pascoli che puntualmente a fine stagione si accalcano a questi sportelli per la richiesta di disoccupazione, concepita talvolta come un favore concesso da chi da il lavoro più che un diritto di base stesso.
Ci sono lavoratori che preferiscono brucare e tirare avanti, noi intendiamo stimolare chi invece comincia a pensare che tutto questo non gli stia più beee..ne. La prospettiva è che assumano una precisa coscienza di categoria e si concretizzi gradualmente un percorso concreto attraverso unità e azione, con l'obbiettivo di abbattere quegli squilibri sociali di sempre che, prima di altre cose, incatenano e mortificano questo territorio.

Il Responsabile Costiera Futurista - Casa Pound
Matteo Cobalto

giovedì 28 ottobre 2010

ELETTO RAPPRESENTANTE BLOCCO ALLA CONSULTA PROVINCIALE



Quest’anno le elezioni per la rappresentanza studentesca e precisamente alla Consulta Provinciale hanno premiato ancora la compagine del “Blocco Studentesco”, ramificazione di Casa Pound – Costiera Futurista nelle scuole. Dopo le elezioni dell’anno scorso che hanno visto il Blocco eleggere i suoi candidati ancora in carica nel Liceo “E.Marini” e all’ITT “F.Gioia”, ora è stato eletto un rappresentante anche all’ITC –IPSAR “P.Comite”. Bonaventura Ferrara, 16 anni, eletto con 295 preferenze, la quasi totalità degli studenti votanti.
Si conferma così a livello elettorale una presenza forte e radicata nelle scuole del territorio, oltre che su un piano di mobilitazione e interpretazione delle esigenze studentesche dimostrato in piazza con il recente corteo contro la riforma Gelmini e la protesta inscenata contro la sita che non si è ancora fermata.
“Non abbiamo grandi pretese, vogliamo solo dare un contributo vero” afferma B.Ferrara, resp.del Blocco per la Costiera Amalfitana, “ La scuola sta cambiando tendenza, mentre la sinistra perbenista e sessantottina dei professori dorme e ripropone la sua naftalina noi ci imponiamo con la nostra adrenalina”.

tratto da Positanonews

lunedì 25 ottobre 2010

Protesta del Blocco 23.10.10



Nella mattinata i ragazzi di “Blocco Studentesco” del Liceo E.Marini e dell’Itc “P.Comite” di Amalfi hanno inscenato un’azione simbolica di fronte al cancello d’ingresso del complesso scolastico di Via Grade Lunghe.
È stato piazzato un materasso con uno“studente-fantoccio” che vi dorme sopra, con tanto di coperta. Lo striscione a fianco afferma: “A questo punto dormiamo qui…”
La protesta studentesca fa infatti riferimento all’applicazione delle nuove normative sull’intolleranza dei 10 minuti di ritardo sugli ingressi ( 8.00 – 8.10), ma soprattutto ai nuovi orari SITA che costringono gli studenti a levatacce improponibili. Gli studenti provenienti da Praiano o Positano e in particolare da Agerola (pur costituendo una componente determinante degli iscritti agli istituti) sarebbero così penalizzati da dover prendere il bus alle 6.30 ( e quindi svegliarsi per lo meno alle 5.45) per ritrovarsi a scuola in orario…
“Gli studenti devono essere il centro della vita scolastica e non l’oggetto passivo di norme applicate senza buonsenso e con superficialità che vanno contro i nostri stessi diritti” affermano i responsabili del Blocco: “A questo punto facciamo prima a impiantarci qui davanti per dormire la notte, tanto lo spazio può bastare. Quello che vogliamo è il ripristino dei vecchi orari sita e il ritorno dei dieci minuti di tolleranza”.

Tratto da Positanonews.it

venerdì 8 ottobre 2010

CORTEO CONTRO GELMINI AD AMALFI: IL BLOCCO STUDENTESCO GUIDA LA PROTESTA






Questa mattina circa 400 studenti degli istituti "E.Marini" e "P.Comite" hanno sfilato per le strade di Amalfi confluendo in Piazza Duomo dove la testa del corteo si è trattenuta per alcuni minuti movimentando la mattinata. Gli studenti hanno così espresso il loro dissenso in merito alla riforma del Ministro Gelmini in particolare per quanto riguarda i tagli all'istruzione. Tra gli slogan e gli striscioni uno recita: "La riforma davvero? Libri di testo a costo zero...". Tutto si è svolto nella massima correttezza e serenitrà.
A guidare e organizzare la protesta i ragazzi del Blocco Studentesco, ramo di Casa Pound - Costiera Futurista nelle scuole. Si conferma così la presenza e la crescita del Blocco negli istituti del territorio, segnando di fatto una vera e propria inversione di tendenza nell’impegno politico studentesco. Una presenza del resto già saltata fuori coi risultati alle elezioni studentesche dell’anno scorso e che tra breve si rimetterà in gioco per le prossime votazioni sia per le rappresentanze d’istituto che alla Consulta Provinciale.

mercoledì 2 giugno 2010

R.S.I. unica vera repubblica




2 GIUGNO, IANNONE (CPI): SOLONI DELLA SINISTRA IGNORANO COSTITUZIONE

2 GIUGNO, IANNONE (CPI): SOLONI DELLA SINISTRA IGNORANO COSTITUZIONE
Roma, 2 giu - “Per i nostalgici dell'antifascismo ogni occasione è buona per rigurgitare le solite argomentazioni stantie”. Così Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia, commenta le celebrazioni del 2 giugno, caratterizzate, continua il leader di Cpi, “da un isterico culto della Costituzione assurta al ruolo di libro sacro. Eppure gli stessi alfieri del 'patriottismo costituzionale' non sembrano particolarmente avvezzi alla lettura della Carta”. Per Iannone, infatti, “anche sorvolando sulle imbarazzanti figure di tanti soloni parlamentari che, interrogati dalle Iene proprio sugli articoli costituzionali, fecero scena muta, risulta evidente che chi a sinistra delira di una Carta basata sull'antifascismo non sa di che parla. Il primo articolo, infatti, recita chiaramente 'L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro'. Come noto, si tratta di una formula ideata da Amintore Fanfani per mediare fra liberali e comunisti. Fanfani, del resto, sapeva di che parlava dato che pochi anni prima aveva dato il suo fondamentale contributo alla 'Storia del lavoro' promossa dalle confederazioni fasciste dei lavoratori e approvata da Mussolini in persona. Lo stesso Manifesto di Verona della Rsi – continua Iannone – riportava una formula quasi identica al punto 9: 'Base della Repubblica Sociale e suo oggetto primario è il lavoro'. Negare che tutte queste esperienze riecheggino nella nostra Costituzione è negare l'evidenza”. Per il leader di CasaPound, inoltre, “andrebbe ricordato il mai applicato articolo 46, che recita: 'La Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende'. Un principio di schietta ispirazione socializzatrice che mai ha avuto applicazione, senza che nessuno degli attuali cultori della Carta si sia stracciato le vesti. Né comunisti e post-comunisti si fecero problemi a violare l'articolo 11 per bombardare la Serbia”. Per Iannone, insomma, “sorge il dubbio che i pasdaran della Costituzione abbiano letto solo la parte finale della Carta, quella che la stessa Assemblea Costituente chiamò 'transitoria' e che trovò tra i suoi esecutori più fedeli un conservatore liberticida e nemico dei lavoratori come Scelba, ormai il vero nume tutelare della sinistra reazionaria. Cosa che, se non altro, fa abbastanza ridere”.

sabato 22 maggio 2010

Costiera Futurista partecipa alla manifestazione contro la chiusura del presidio ospedaliero di Castiglione

In mattinata presso il porto di Maiori nella "Divina" costiera amafitana il Comitato per la Sanità ha organizzato un sit-in di protesta contro la chiusura del presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello, unico punto di riferimento della zona per quanto concerne il primo soccorso. Alla manifestazione hanno aderito varie associazioni, tra cui ha spiccato per colore e presenza quella di "Costiera Futurista - CasaPound Italia" che ha avuto il merito di sensibilizzare molte persone sulla questione e premere per l’adesione giovanile all’iniziativa. Lo striscione portato dagli attivisti recitava: “- Meno sprechi + Più efficienza: Senza Ospedale Costiera Medievale”. "In effetti la mancanza di una struttura come quella di Castiglione - afferma Matteo Cobalto, responsabile CF-CPI - determinerebbe un significativo passo indietro per la costiera. Nonostante le innegabili inefficienze e gli sprechi a cui purtroppo abbiamo assistito non si può negare alla popolazione un servizio di tale importanza, penalizzandola come sempre accade per cose di cui non ha colpa. Noi - conclude Cobalto - siamo stati presenti in strada, come sempre, per tematiche sociali a fianco dei cittadini. L’unica ambizione e speranza è quella di poter coinvolgere e stimolare alla partecipazione la gioventù locale e, quindi, il futuro di questo territorio."

sabato 8 maggio 2010

7 MAGGIO MARCIAMO SU ROMA


NELLA FOTO SOPRA SI VEDE PERFETTAMENTE LA DIFFERENZA TRA LA ''GIOVINEZZA PRIMAVERA DI BELLEZZA DEL BLOCCO'' E IL CARROZZONE DI DISPERATI DEGLI ANTIFA








Lì solo rabbia, qui dal blocco è una festa

Una festa. Dalle 9 alle 14 di venerdì 7 nell'imponente piazza Esedra un via vai continuo di giovanissimi, di giovani e anche di meno giovani ha animato la manifestazione del Blocco Studentesco a Roma. Più di duemila persone sono state costantemente presenti, a queste si aggiunge un via vai difficilmente quantificabile che porta il totale dei partecipanti probabilmente al di sopra delle tremila unità.
A debita distanza la concentrazione nazionale degli antifa, di quelli che hanno un solo obiettivo nella vita: implorare la repressione e provare a far togliere i diritti a chi non la pensa come loro.
Erano venuti da varie città dopo una convocazione continua, ossessiva e assillante ma con scarsi risultati: non erano forse nemmeno cinquecento.
La piazza SS.Apostoli è piccola; le autorità gliel'avevano destinata prevedendo giustamente un loro scarso successo di mobilitazione. Ma in questo i vigilantes di mammà hanno superato le previsioni tanto che alla fine la stessa piazzetta gli è stata tolta per una buona metà perché le loro sparute truppe dalla maschera truce non intralciassero il traffico pedonale.
In linea con i loro burattinai, i bulletti impuniti hanno cercato di avvelenare l'aria e di offrire così un messaggio che i loro complici nei media – sempre meno numerosi - hanno provato a veicolare: quello di due gruppi contrapposti tenuti a distanza da una polizia guardinga.
Invece, come hanno notato i giornalisti del Manifesto e de Gli Altri presenti alla concentrazione del Blocco Studentesco qui non si respirava alcuna tensione, alcuna ostilità, neppure alcun anticomunismo.
Del resto questi a differenza dei loro negatori, e non solo di essi, non sono mai “anti” ma sempre e solo “per”. Protagonisti più che antagonisti, propositivi e non piagnoni.
Difatti non poteva non notarsi che da una parte c'era chi cerca d'impedire a dei giovani di pensare, di manifestare, di esprimersi; dall'altra invece chi canta, sorride, sogna, propone e soprattutto vive.
Da una parte c'erano quelli che vorrebbero annientare chi – a loro giudizio – non ha il diritto di vivere (e che non esitano a pugnalare quando capita), dall'altra c'era chi non li pensa proprio e se ne frega di queste meschinità.
Da una parte c'erano quelli cresciuti a furia di “signora maestra Pierino è stato cattivo”. E che si lamentano perché “Pierino è evidentemente protetto dal preside” anche se il preside ha appena firmato, in modo invero annoiato, il loro proclama contro Pierino.
Dall'altra Pierino scherza, gioca a pallone, suona la chitarra e va a spasso con le ragazze.
Lo hanno notato tutti i presenti ed anche i giornalisti. Tra questi a bun uso c'era una provocatrice, una collaboratrice di Santoro, che ha cercato in tutti i modi di creare incidenti. Sapendo come si fa, in virtù di un'evidente buona istruzione da agit-prop, ha provato ad inventare – e mandare quindi in onda - di sana pianta climi tesi, giocando all'isterica, andando in escandescenze in ogni circostanza, cercando di chiamare a testimoni gli astanti del clima in cui era “costretta” a operare. Non ha avuto fortuna: si è ritrovata isolata dai suoi stessi colleghi che di fronte a tanta sfrontata simulazione scuotevano la testa. Fino al colpo di scena che dubitiamo vada in onda su Anno Zero aut similia
Uno studente di sinistra, presente come svariati altri alla festa del Blocco, con un Che Guevara impresso sulla maglietta le ha improvisamente chiesto: “ma perché mai io posso essere comunista e loro non possono essere fascisti?”
“Perché – ha ribadito la provocatrice – qui si respira un clima di violenza”.
“Macché! Io con questa maglietta posso tranquillamente girare in questa piazza durante la loro manifestazione; chi portasse una maglietta del Blocco nell'altra verrebbe sicuramente aggredito”.
Sorrisi dei giornalisti delle altre testate e smorfia della provocatrice mancata cui non resta che montare un pezzo di assoluta fantasia per provare a intorbidire le acque, sempre che i suoi non le suggeriscano nel frattempo di lasciar perdere.
Come a suggello dell'affermazione dello studente di sinistra, quando la gente sfilava allegra via dalla piazza e contenta per la festa di libertà e di gioventù, un gruppo di antifa nascostosi in un fast food ha provato ad aggredire due manifestanti isolati ma al momento di giungere al contatto, avendo una superiorità di solo cinque a uno, ha perso coraggio ed ha effettuato un gloriosissimo dietro-front.
La ciliegina sulla torta di un flop globale, già annunciato del resto alla vigilia dal serrate trasversale di politici, intellettuali, artisti, a favore della libertà contro l'oscurantismo paleolitico delle vestali dell'odio e dell'invidia.
Un flop da una parte ed un successo dall'altra. Inaccettabile per alcuni.
A dire il vero a cercare di metterci una pezza, a provare a stravolgere la verità, a sobillare e a calunniare non sono rimasti in molti. L'ultima carta l'hanno giocata i dipietrini chiedendo ovviamente divieti e incriminazioni per delitti di pensiero. Questi maniaci di Lynch sembrano l'ultimo sostegno rimasto ai facinorosi assetati di sangue. A unirli è un disagio spirituale e mentale che si esprime nella richiesta ossessiva del male altrui. Biliosi e inaciditi, questi però provocano dei magnetismi negativi, tanto che da quando si sono autodefiniti “popolo viola” la Fiorentina che fino ad allora andava con il vento in poppa è finita in un baratro. La gente incattivita e impotente porta jella.
Con la vittoria morale ed esistenziale del Blocco Studentesco la contrapposizione che gli antifa rossoviolacei volevano generare è però andata comunque a ramengo. Resta soltanto in piedi quella che esiste tra le patologie di questi ultimi e l'operato degli psichiatri e degli psicanalisti che dovranno occuparsi di loro.
Non sappiamo se la giovinezza andrà davvero al potere ma sappiamo di certo dove si respira aria giovane e dove invece c'è lezzo di decomposizione e necessità di efficaci terapie sanitarie che ci auguriamo abbiano effetto perché questi infelici non li odiamo e ci piacerebbe vederli nuovamente risvegliati alla vita e alla primavera.

NOI DEL BLOCCO COSTIERA COME SEMPRE ERAVAMO Lì PRESENTI A QUESTA STUPENDA FESTA




domenica 2 maggio 2010

Napoli-Tre coltellate al petto ad un militante dell'H.M.O.

Napoli-1-05-2010 F.C.ragazzo appartentenente all'Ass.H.M.O era di ritorno a casa nei pressi
di Piazza Garibaldi quando si imbatte in uno dei tanti cortei organizzati a
Napoli.Il diciannovenne è stato inseguito aggredito e
ferito,ricoverato poi d'urgenza al Loreto Mare dove nonostante abbia perso molto sangue ora sta meglio.
"Siamo sconvolti-affermano i militanti dell'Associazione - per questo atto spregevole e vile ai danni di un
nostro fratello. Ancor più siamo irritati dalla mnzogna,ci pare assai
ridicola, infatti, la giutificazione portata avanti da media di parte e dalla
Digos di una provocazione da parte del nostro militante verso un corteo di
centinaia di persone ,non possono giustificare così un tentato omicidio".
"Si tratta di un fatto gravissimo-afferma il presidente dell 'Associazione
Giuseppe De Simone-i nostri ragazzi non possono più condurre una loro vita
privata in modo sicuro.Ora vogliamo risposte non si possono nascondere dietro la dinamica di opposti estremismi
che da tempo affermiamo di rifiutare totalmente, il ragazzo stava semplicemente tornando a casa.
Non è la prima volta che qualcuno dei nostri viene riconosciuto ed aggredito.
Questa volta però va sottolineata la volontà di uccidere.
F.ha ricevuto tre coltellate senza alcuna pietà solo perchè appartenenete al nostro movimento,
solo perchè la Sinistra Antagonista non accetta alcuna diversità.
Ormai ci appare chiaro l'Antifascismo militante,supportato dalle istituzioni locali,e difeso dalla democrazia del pensiero unico è pronto ad uccidere".
L'H.M.O. chiede un incontro al Sindaco e alle istituzioni tutte, chiede che si agisca come fatto in altre occasioni anche meno gravi prendendo le distaze, condannando e cercando di arginare questa follia dilagante ormai nei movimenti
della Rete Antifascista che in nome di certi "valori" ormai è pronta a toglierti la vita.

Ufficio Stampa H.M.O.
hmonapoli@yahoo.it
3313272957

La cosa ancor più grave è il totale silenzio degli organi di informazione e che la digos ha detto ai genitori del ragazzo che la colpa di tutto questo è nostra.
SEMPLICEMENTE AGGHIACCIANTE

martedì 27 aprile 2010

L'INUTILITà DEL 25 APRILE IN ITALIA

Zingaretti facci un gin lemon


Ma come?

L'altro giorno Repubblica esultava per la carica dei "partigiani junior", i nuovi iscritti all'Anpi
e sembrava tutto bello, un mondo di famigliole democratiche che passavano le domeniche parlando con questi simpatici nonnetti, ventenni impegnati che invece di sballarsi in discoteca passavano le loro serate eliminando il male dal mondo leggendo Gobetti agli angoli delle strade, un mondo dove è sempre primavera e i fiori profumano di libertà...

...poi ora scoprono che questi partigiani junior sono mufloni puzzolenti allattati con peroni da 66 calde, disposti a vendere anche la mamma pur di poter vivere la loro mezzora di viltà, attratti dal linciaggio per il linciaggio, sguaiati e informi, brutti e stupidi...

tiè, godeteveli
sono i figli di tutti i 25 aprile dell'anima

A TUTTI QUELLI CHE NON RIESCONO A CAPIRE QUESTI COMPORTAMENTI DEDICO IL SEGUENTE VIDEO

lunedì 19 aprile 2010

Circolo Futurista "VeLoCiTà": Presentazione libro |Santa Ipocrisia| 8-5-2010


Presentazione del libro "Santa Ipocrisia - perchè abbandono la chiesa cattolica" scritto dall'ex-diacono Aniello D'Angelo.

Presenti il responsabile cultura Cilento Futurista - CPI Cristiano Savino, l'autore, e Martino Adriani, giovane cantautore cilentano che effettuerà delle parentesi musicali durante la serata.

martedì 13 aprile 2010

A DIFESA DELLA NOSTRA TERRA


TORNA A CREDERE RICOMINCIA A LOTTARE

venerdì 9 aprile 2010

Salerno Futurista: "Ottima risposta popolare per la petizione per Via Carlo Falvella"



E' iniziata sabato scorso a Salerno la raccolta firme per intitolare via Velia a Carlo Falvella, giovane del FUAN proprio in quella strada ucciso dalla mano di un anarchico. Gli attivisti dell'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia" hanno riempito con più di quaranta persone il largo all'altezza di piazza Flavio Gioia. "In pochissime ore abbiamogià superato quota cinquanta firme di passanti. Molti erano a conoscenza di ciò tramite la stampa - afferma Guido D'Amore, segretario di SF-CPI - e sono venuti appositamente. Il nostro obiettivo è raggiungere cinquecento firme entro inizio maggio e consegnarle al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che poi entro questo 7 luglio dovrà iniziare le pratiche burocratiche del caso. Per tutta una campagna elettorale per le regionali si è riempito la bocca di parole e concetti che andavano contro le barriere ideologiche e partitiche , ora potrà applicare alla lettera quanto esposto, accettando a maggio la richiesta di cinquecento salernitani che, non guardando la fede politica ma il valore della persona, hanno voluto mettere una firma per intitolare una Via a Carlo Falvella. Molte persone - conclude D'Amore - firmando la petizione si sono dichiarate scettiche sul placet del sindaco. Noi, usando un suo slogan elettorale, rispondiamo 'Una speranza c'è' . "

venerdì 2 aprile 2010

Salerno Futurista lancia una petizione popolare per Via Carlo Falvella

Dopo il tentativo di cancellazione della scritta "Carlo Vive" in via Velia, l'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia" passa all'azione e porta avanti una petizione per intitolare via Velia, dove morì Carlo Falvella il 7 luglio 1972, al giovane militante del FUAN. "Il comune di Salerno negli anni ha sempre tentato di ignorare la sua figura - afferma Guido D'Amore, segretario di SF-CPI - mai è stato organizzato un ricordo ufficiale e mai una targa ricordo è stata affissa. Il culmine è stato raggiunto l'anno scorso quando durante la manifestazione 'Urla nel silenzio' organizzata da Marco Falvella nel salone dei marmi del comune proprio il 7 luglio per ricordare tutte le vittime dell'odio politico degli anni '70, senza distinzioni politiche, il sindaco De Luca, pur se ufficialmente invitato e presente nel palazzo, ha pensato bene di non partecipare. Nel passato - continua D'Amore - sono stati fatti appelli per intitolare una via a Carlo, sempre ignorati, ora diciamo basta e, messi davanti alle tante firme che sicuramente raccoglieremo, via Velia dovrà cambiare nome e chiamarsi Via Carlo Falvella - vittima dell'odio politico."

giovedì 1 aprile 2010

CONSIDERAZIONI POST ELETTORALI

Ad elezioni concluse volevo cogliere l'occasione per ringraziare chi mi ha votato.
A tutti quelli che avendomi promesso il loro appoggio sono venuti meno per incoerenza e futili motivi consiglio maggiore riflessione per il futuro.
Avrei certamente non deluso le loro aspettative poichè i miei ideali sono lontani da interessi personali.
La giustizia sociale, il senso di appartenenza alla mia terra, la voglia di fare unita alla mancanza di invidia sociale, poteva essere un impulso positivo per l'amministrazione di questo paese.
Ringrazio i miei colleghi di lista e il candidato a sindaco Giuseppe Confalone che ha avuto fiducia in me ed ha apprezzato le mie potenzialità, lui anche se da molti non è stato capito ha fatto di noi una squadra in perfetta sintonia, questa esperienza elettorale è stata per me positiva equivalente ad una vittoria.
Il mio impegno nel sociale, come ho sempre fatto continuerà 365 giorni l'anno nel gruppo '' CasaPound '' che io rappresento, indifferentemente dalle calunnie e dagli attacchi gratuti che da sempre hanno cercato di infangare tutto ciò nasceva dal nostro impegno.
Volevo inoltre augurare buon lavoro ai miei amici di civitas ricordandogli di amministrare nell'interesse di tutto il paese non solo di chi li ha votati.

ALESSANDRO MENNELLA
Maiori guarda al futuro

martedì 23 marzo 2010

Tanti auguri nostra eterna fede 91 anni e non li dimostra



Milano 23 Marzo 1919 - FONDAZIONE DEL FASCISMO ITALIANO

Italiani! Ecco il programma di un movimento genuinamente italiano. Rivoluzionario perché antidogmatico; fortemente innovatore antipregiudiziaiolo. Per il problema politico noi vogliamo:

a) suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.

b) Il minimo di età per gli elettori abbassato a 18 anni; quello per i deputati abbassato a 25 anni.

c) L'abolizione del Senato.

d) La convocazione di una assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.

e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell'industria, dei trasporti, dell'igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.

f) L'elezione popolare di una magistratura indipendente dal potere esecutivo.

PER IL PROBLEMA SOCIALE, NOI VOGLIAMO:

a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro.

b) Minimi di paga.

c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell'industria

d) L'affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici.

e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.

f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.

PER IL PROBLEMA MILITARE, NOI VOGLIAMO:

a) L'istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione a compito esclusivamente difensivo e il disarmo generale.

b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.

c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo.

PER IL PROBLEMA FINANZIARIO, NOI VOGLIAMO:

a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze.

b) Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.

c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell'85% per cento dei profitti di guerra.

d) La gestione cooperativa della produzione agricola e la concessione della terra ai contadini.

mercoledì 17 marzo 2010

Salerno Futurista: solidarietà per la tragedia di Nocera Inferiore

L’associazione di promozione sociale Salerno Futurista- CasaPound Italia esprime la piena solidarietà alla famiglia dell’operaio della società collegata all’Alvi suicidatosi in seguito al licenziamento.

“La situazione dell’intera catena di distribuzione- afferma il segretario provinciale Guido d’Amore- è sotto gli occhi di tutti da diverso tempo. L’intera provincia di Salerno si trova a fare i conti da mesi con le prima conseguenze della forte crisi economica che imperversa, delle precarie condizioni sui posti di lavoro e della forte delocalizzazione delle grandi imprese.”

“La nostra associazione- prosegue D’Amore- si è fatta promotrice di incontri e tavole rotonde con esponenti istituzionali e sindacali su temi quali precariato e contratti part-time. Nei prossimi mesi saremo come sempre al fianco dei cittadini non più per la semplice sensibilizzazione tanto cara ai politicanti sotto elezioni ma con azioni concrete contro carovita e problematiche nel mondo del lavoro.”

lunedì 15 marzo 2010

Era giunto il momento di scendere in campo


Per tanti anni mi sono occupato di politica sia a livello nazionale che locale , ho ritenuto che questa fosse l'occasione giusta per scendere in campo.
Per rispondere a chi mi taccia di incoerenza posso dire che le critiche mosse in passato all'amministrazione uscente erano rivolte ad alcune scelte fatte e non agli uomini.
Quando sarò in maggioranza avrò la libertà di esprimere la mia opinione ed eventualmente il mio dissenso ad eventuali scelte politiche da me non condivise.
La mia decisione di far parte di ''Maiori guarda al futuro'' è nata anche dal fatto che questo è un gruppo formato da persone libere capaci e che, soprattutto, si sono sempre date da fare.
In questo clima mi sono ritrovato pienamente vista la passione che ho sempre profuso per il mio paese.
A chi mi accusa di essere un estremista li lascio avvitare sulle loro chiacchiere , io preferisco i FATTI:
Impegno per proporre il Mutuo Sociale ( dare una casa di propietà a chi non ce l'ha);
Raccolta firme per la riduzione del biglietto sita agli anziani;
Lottare a fianco degli abitanti di torre affimchè gli arrivi la strada;
Impegno in prima persona al fianco degli sfollati dell'aquila;

LA MIA POLITICA é QUELLA DELLE IDEE CHE SI TRASFORMANO IN AZIONE.

Alessandro Mennella

martedì 9 marzo 2010

Blocco Studentesco Università per il Progetto Piattaforma

Questa mattina i militanti del Blocco studentesco Università hanno svolto un volantinaggio presso l’ateneo di Fisciano per presentare il “Progetto Piattaforma”.

“I corsi- afferma il direttivo universitario- devono avere una funzionalità di avviamento e introduzione alla conoscenza generale della materia. I corsi devono prevedere gruppi non superiori alle venticinque unità, nei quali gli studenti tramite relazioni, ricerche personali e discussioni aperte possano partecipare attivamente allo svolgimento delle lezioni, evitando così i soliloqui ex cathedra dei professori. Se l’università è veramente fatta per gli studenti, allora deve anche essere fatta dagli studenti, i veri protagonisti della vita universitaria.”

“In questo modo- prosegue il direttivo- i corsi monografici possono essere il ponte tra il mondo dello studio e quello del lavoro, se sono finalizzati all’applicazione nell’ambito degli sbocchi lavorativi di ciò che il corso di studi offre. Ovviamente questi seminari-laboratori devono essere obbligatori e non facoltativi, ossia debitamente e organicamente inseriti nell’offerta cfu. I ricercatori più giovani e meritevoli, invece di essere sottomessi e mortificati portaborse dei professori ( cosa che spesso accade), devono avere il diritto e la possibilità di svolgere propri seminari, affinchè siano in grado di misurare le proprie capacità e di mostrare il proprio valore. Il nonnismo accademico deve cessare, il futuro appartiene ai giovani, i quali hanno il diritto di costruirselo e il dovere di costruirselo!”.

domenica 14 febbraio 2010

COME SEMPRE C’E’ CHI FA…E CHI ANTIFA…


Oggi trasgrediremo una regola di fondo.

Non so perché, ma dopo anni di sovrana indifferenza a fronte di provocazioni, minacce, intimidazioni, insulti, ostentazione di odio gratuito documentato da quintali di carta e rabbia che abbiamo lasciato accumulare, proprio oggi, in uno slancio generoso, gratificheremo alcuni bizzarri personaggi col piccolo spazio che meritano.
Diciamocela tutta… Se non abbiamo mai neanche considerato il loro abbaiare tarato un motivo c’è: risponde alla vecchia strategia del miglior disprezzo nella non curanza, perché in effetti sono loro che danno importanza e risonanza a noi mentre non è mai stato viceversa. Dunque per questo non è mai stato ricambiato quel loro interesse ossessivo, la morbosità simile a quella di un innamoramento non corrisposto.

Succede che quando la povertà d’argomento, la sterilità di iniziative, il poco spessore umano e culturale, l’inconsistenza politica e sociale si ritrovano a stagnarsi nella propria fallimentare frustrazione si cerca uno sfogo, se preferiamo una legittimazione, nell’individuare fantasmi e combatterli senza tregua (a quanto pare anche senza motivo). Non essere nulla si appaga nell’essere contro qualcosa, e via con le loro tute: anche se a sparare stronzate al posto dei raggi pneutonici, anche se magari non sono quattro ma al massimo 5 o 6, anche se una centrale certo non ce l’hanno e neanche una macchina, ma irriducibili i gosthbusters della Costiera Amalfitana sono ancora tra noi, pronti a precipitarsi in vostro soccorso ogni qual volta apparisse uno spettro in fez ed orbace dal vostro frigo, o peggio ancora, se tra un giardino di limoni e l’altro qualcuno stesse abusivamente edificando un lager…

Se a mò di litania ci accusano di razzismo e poi un ragazzo di colore del posto ci difende e anzi chiama razzisti loro per un qualche dogma di fede siamo razzisti lo stesso (e a prescindere anche omofobi!), se appendiamo manichini per il mutuo sociale contro lo strozzinaggio di pochi proprietari degli immobili loro (da autentici proletari) difendono gli strozzini e se la prendono contro il cattivo gusto di un’azione teppistica che ricorda “il clima precedente la marcia su Roma” (!!?), se attacchiamo la chiesa locale poi loro (ibridi sperimentali di gesuiti marxisti) diventano difensori della cristianità e proteggono il vescovo, se noi mettiamo su un presidio si rivolgono a carabinieri o vigili urbani per accertarsi che abbiamo l’autorizzazione (da buon copione d’avanguardia rivoluzionaria), se interveniamo alle assemblee pubbliche interrompono con pulcinellate scomposte (da buona tradizione democratica) o provvedono all’ardito strappo del manifesto dopo ogni nostra affissione (anche se lo fanno in rispetto della Costituzione), qualsiasi nostra iniziativa è seguita dal volantino di risposta tragicomico integrativo per chi non avesse capito cosa avessimo fatto (a volte hanno pure allegato il nostro indirizzo web!), se ci presentiamo alle elezioni ci dicono di stare attenti perché “rischiamo” (provocando in noi bislacche crisi d’identità sull’attitudine squadrista), richiamano all’indignazione popolare e lo sdegno perché uccidiamo babbo natale e per qualche mummia davanti al municipio (rendendosi spalla perfetta per l’efficacia delle nostre azioni goliardiche), ci aggrediscono e cercano lo scontro di continuo (ma i violenti siamo noi) tanto che poi mandano comunicati di stima ai nostri aggressori (sebbene non siano stati presenti agli avvenimenti e non c’entrino nulla), non hanno altro cavallo di battaglia che qualche celtica apparsa sui muri salvo poi scrivere a loro volta -non solo sui muri (e una volta si sono pure firmati…)- ma anche sulla porta della nostra sede, se raccogliamo firme per i diritti degli anziani se la prendono pure con i pensionati ( vecchiacci collaborazionisti!!), vantano su indymedia di aver “sradicato” la nostra presenza proprio mentre stiamo aprendo una sede sindacale ( e mentre loro intanto servono il popolo con la loro piccola guerra di ragazzi della via pal), l’unica volta che non se la sono presa con noi è stata quando tentarono di contestare Brunetta a Maiori ma si presentarono in 3 dietro uno striscione (sicchè lo stesso Brunetta li prendeva per il culo) …

Insomma, pur avendo tralasciato qualcosa credo di aver reso l’idea.
Questa tapina rappresentanza di provincia dell’antifascismo militante, questa residuale debole accozzaglia di inascoltati, questo putridume reazionario al servizio del potere e di chi continua a ingrassare grazie a chi fomenta la divisione e il dispendio di energie tra poveri (molti di loro poveri poi non lo sono per niente anzi borghesi marci dentro e fuori), questi produttori instancabili di scorreggie altisonanti con i loro titoli in grassetto su “Fascisti” numerosi e pericolosi che ci fanno tanto gasare, insomma…Questi….Non potranno certo intralciare le nostre operazioni, ma solo aiutarci.
Ora infatti, per restare in sintonia con la loro visione manichea e deformata della realtà, sappiamo che, anche per merito delle loro epocali gesta resistenziali, la gente della costa sa cogliere la differenza tra “fascisti” e “antifascisti”: i primi agiscono, gli altri acchiappano fantasmi.

Niente poteva soddisfarci di più. Mi sento, in conclusione, di ringraziarli.


Matteo Cobalto

sabato 13 febbraio 2010

A Pio Filippani Ronconi




Si è spento lo scorso Giovedì Pio Filippani Ronconi

Allo scoppio della guerra civile spagnola rimase orfano della madre, fucilata dai repubblicani. Tornato in Italia con la famiglia, si dedicò allo studio universitario delle lingue indoeuropee e di altre lingue quali il turco, l'arabo, l'ebraico e il cinese e per questo fu più tardi impiegato all'EIAR come lettore dei radiogiornali in lingua straniera. Intanto i suoi interessi spirituali lo portarono alla pratica del Tantra e alla conoscenza di Julius Evola e di altri personaggi del Gruppo di Ur.

Allo scoppio della II guerra mondiale si arruolò volontario tra gli Arditi, e combatté in Libia. Venne ferito due volte e ricevette alcune onorificenze. Dopo la caduta di Mussolini e la fondazione della Repubblica Sociale Italiana, si arruolò con il grado di Obersturmführer ("comandante superiore assaltatore", corrispondente al grado di tenente) nella Legione SS Italiana, formazione appartenente alle Waffen SS europee e per il suo impegno nella difesa del fronte a Nettuno ricevette dal comando tedesco la Croce di Ferro.

Dopo la II guerra mondiale, fu impiegato all’ufficio radiodiffusione per l’estero della presidenza del Consiglio. Conobbe in questo periodo Massimo Scaligero attraverso il quale si avvicinò agli scritti di Rudolf Steiner, ma negli anni seguenti elaborò una propria visione dell'antroposofia, depurata dei suoi aspetti cristiani e focalizzata invece sugli antichi paganesimi indoeuropei, anche se in effetti già durante la guerra aveva dichiarato alle autorità militari tedesche di essere pagano (Heiden).

Nel 1959 iniziò la carriera accademica all’Istituto Universitario Orientale di Napoli dove fu assistente di Giuseppe Tucci e più tardi docente egli stesso. Della sua attività di traduzione di testi e saggi sulle tradizioni orientali resta fondamentale il volume sul canone buddhista. Parallelamente alla sua attività accademica, Filippani pone le sue capacità al servizio delle istituzioni italiane lavorando come crittografo presso il Ministero della Difesa e traduttore di lingue orientali.

Verso la fine degli anni novanta fu interrogato dalla magistratura italiana per la strage di piazza Fontana a causa di un suo intervento al convegno dell'Hotel Parco dei Principi dove lesse un suo scritto sulla controrivoluzione che si sospettava fosse stato in qualche modo utilizzato per pianificare una strategia della tensione, ma le indagini ne esclusero qualsiasi forma di coinvolgimento.

Nel 2000 collaborò con il Corriere della Sera scrivendo articoli sulle filosofie orientali, ma il rapporto si interruppe quando un lettore denunciò al giornale la militanza di Filippani nelle Waffen SS durante la guerra.

"Le pesa la vecchiaia?
Bah, non me ne importa un fico secco, anche se dimentico molte cose. Ho avuto la possibilità di vivere la poesia, nel senso greco di poiesis, la bellezza di esprimere me stesso in quella che era la vita di un caballero. Ma sono passato attraverso queste esperienze come… come un divertimento. "

"sono un guerriero con interessi culturali"

ONORE E GLORIA!

mercoledì 10 febbraio 2010

domenica 7 febbraio 2010

Salerno: fiaccolata in ricordo dei martiri delle foibe




Ieri sera presso piazza Portanova a Salerno l'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia", in collaborazione con gli attivisti di CPI Avellino e Stupor Mundi, hanno ricordato con una fiaccolata silenziosa i "martiri" delle foibe. Quasi cinquanta le persone che hanno monopolizzato l'attenzione dei passanti del corso Vittorio Emanuele con uno striscione 6m x 3m con su scritto "Onore ai martiri delle foibe".
"Come ogni anno abbiamo l'obbligo morale di non far rimanere nell'oblio una parte della storia che non tutti conoscono. Ancora - afferma Guido D'Amore, segretario di SF-CPI - ci sono persone in piazza che ci chiedono 'per cosa state protestando?'. Assurdo. Il termine 'foibe' ancora non accende automaticamente il ricordo di un luogo dove tanti, troppi italiani sono stati uccisi arbitrariamente, e senza neanche bisogno di un sommario processo, dall'odio ceco jugoslavo che aveva la ferma intenzione di annientare la presenza italiana in terre sempre state nostre: Istria, Fiume e Dalmazia. Come l'anno scorso in costiera amalfitana, abbiamo organizzato una conferenza in una scuola, precisamente il liceo classico 'Parmenide' di Vallo della Lucania. Finche dai libri di scuola alle pubbliche piazze questa tragedia non sarà nota, saremo sempre i primi ad impegnarci in prima persona."

venerdì 29 gennaio 2010

Salerno Futurista - D'Amore: "Dibattito sul Termovalorizzatore molto sentito a Salerno"

Nella giornata di ieri si è svolta la conferenza dal titolo "Termovalorizzatore - dibattito sulle motivazioni del si e del no" organizzato dall'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia". Nutrita la presenza in platea e soprattutto qualificata. Su tutti il sindaco di Giffoni Sei Casali Gerardo Marotta, interessato direttamente all'argomento visto che il Termovalorizzatore che verrà costruito nel comune di Salerno, è vicinissimo al confine con il proprio comune, tra i piu' virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata. Acceso il dibattito e molte le domande ai relatori presenti: Roberto Celano, presidente Società EcoAmbienteSalerno SPA, Simone Valiante, consigliere provinciale PD, Rosario Peduto, responsabile Fare Verde Salerno e Luigi Di Stefano per l'associazione CPI . "Si è visto il grado d'interesse della città e della provincia al tema. Il pubblico - afferma Guido D'Amore, segretario di SF-CPI per l'occasione moderatore - è stato parte integrante della conferenza e con piacere abbiamo registrato la presenza di un rappresentante di Legambiente che ha ribadito che la decisione del presidente del circolo cittadino Gianluca De Martino di non partecipare per 'antipatie' politiche non è nel loro stile in quanto organizzazione non schierata. Prendiamo atto quindi della decisione 'sui generis' che chiariranno privatamente." Il dibattito parte con la sottolineatura da parte di D'Amore di come il termovalorizzatore sia stato piu' un tema politico che pratico e fa l'esempio del cambiamento di opinione del sindaco Vincenzo De Luca che finchè la gestione era comunale era favorevole, poi dopo il passaggio alla gestione provinciale è diventato contrario. Molto interessante l'intervento di Luigi Di Stefano che parte dalla propria esperienza di ingegnere ambientale ed ex-tecnico Istituto Nazionale Fisica Nucleare per fare un discorso molto pratico sui tanti vantaggi della realizzazione di un termovalorizzatore, dalla produzione di energia elettrica, al possibile uso per il riscaldamento. Totalmente contrario all'opera Rosario Peduto di Fare Verde, che propone soluzioni alternative e con meno inquinamento per il territorio.Fitto lo scambio di interventi tra il presidente Celano e il consigliere Valiante che, seppur condividendone la realizzazione, propongono gestioni diverse sul lato della responsabilità. Il primo segue di piu' la attuale legge regionale che prevede come gestore la provincia, il secondo porta avanti una interpretazione della suddetta in una visione piu' localistica per essere vicino alle esigenze dei comuni sparsi sul vasto territorio provinciale.