martedì 15 dicembre 2009

BERLUSCONI: CASAPOUND ITALIA, SI FOMENTA L'ODIO PER TENERE CITTADINI FUORI DALLA POLITICA

Roma, 14 dicembre - ''Tartaglia è vittima di un inganno, della mistificazione di chi creando ad arte un clima di odio e cercando di far passare l'idea dell'avversario politico come 'nemico' da distruggere non fa altro che lavorare al mantenimento dello status quo. La stessa mistificazione di cui sono vittime i 20mila utenti che esultano su Facebook davanti al volto sanguinante di Silvio Berlusconi. E' a loro, prima ancora che al presidente del Consiglio, che Antonio Di Pietro dovrebbe chiedere scusa per dimostrare di non essere lui stesso un provocatore''. Lo afferma Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia.

''Per tenere i cittadini lontani dalla politica - sottolinea Iannone -, basta distrarli indicandogli il 'Male assoluto', basta far crescere odio, indurli a un'ostilità viscerale. Ne sappiamo qualcosa, nel nostro piccolo capita anche a noi: CasaPound, da bersaglio di una campagna diffamatoria che non si ferma davanti a nulla, è stata oggetto di decine e decine di aggressioni fisiche. Con Berlusconi siamo solidali, ma è ai 20mila di fb che parliamo: siete sicuri che sia Berlusconi il problema dell'Italia? Siete sicuri che invece di lasciarsi andare all'odio irriducibile non sia piu' giusto abbandonare il terreno sterile delle ideologie e iniziare a lavorare su progetti concreti? Confrontarsi sul piano delle cose da fare, occuparsi degli interessi della Nazione: questa è la vera, unica, rivoluzione''.

giovedì 3 dicembre 2009

NAPOLI, POLVERE, HMO





Quando entrai nell’Hmo i primi giorni dell’occupazione, l’elemento dominante era la polvere. Quintali di polvere e detriti. C’era tanto, troppo lavoro da fare. C’era da ridare vita e luce a spazi chiusi, lasciati al proprio destino per decenni. Come non pensare alla stessa condizione per Napoli e il suo popolo? Quei giovani sommersi di polvere sapevano della difficoltà di questo obbiettivo ed avevano tutti contro. Più che scoraggiarsi si rimboccavano le maniche.
A Napoli esistono da anni ben 7 centri sociali occupati. Talvolta nati da condizioni di degrado e disagio per interi quartieri della città, hanno ormai smesso ogni concreta funzione sociale retrocedendo al ruolo statico di zone franche per il consumo e la vendita di droghe, valvola di sfogo per le nottate di universitari borghesi alla ricerca di un anticonformismo kitsch.
Nel quartiere Materdei due mesi fa una nota stonò questo concerto. Veniva occupato un ex-monastero abbandonato dai giovani di Casa Pound. In così poco tempo una quarantina di ragazzi avevano bonificato buona parte di questa immensa struttura, impiantandovi una palestra, dando alloggio ad alcune famiglie nell’area circostante, organizzando corsi di doposcuola gratuiti. Avrebbero fatto e dimostrato molto di più, ma pochi giorni fa il monastero è stato sgomberato. Polizia, carabinieri, militari: un assetto di guerra alle sei del mattino per cacciare via 5 persone, tra cui una ragazza. La notte prima 60 “antifascisti”a volto coperto cercavano di forzare la porta con molotov e bombe carta. Non è stato l’unico episodio. La gente che viveva di fronte e che voleva intervenire veniva minacciata: i difensori della democrazia avevano con sè caschi, mazze, catene. Giorni indietro si erano mobilitati in migliaia provocando disordini e scontri con la polizia. Foto segnaletiche, agguati, tensione. Erano arrivati ad occupare appositamente un’altra struttura a pochi passi dal monastero con il chiaro intento di creare problemi e fare pressione per lo sgombero. Ma chi c’era in questo monastero di così pericoloso? Cosa avranno mai fatto i suoi occupanti per meritarsi tanto? I ragazzi sono colpevoli di aver realizzato a Napoli la prima occupazione non-conforme alle altre. Sono colpevoli di essere la novità che attrae e prevale sulla naftalina.
Non sono di sinistra. Per questo non si può tollerare la loro presenza.
In una prima fase fu la stessa Iervolino a deludere l’ala camorristica dell’antifascismo militante. Prima vediamo cosa fanno e poi li giudichiamo. Ma quando non basta sbattere i piedini alla rete politica di riferimento nelle istituzioni, si ricorre ad efficaci tecniche già sperimentate. Si fa uso della violenza, in più occasioni. Si esaspera con un’atmosfera da guerriglia la popolazione. Si fa sistematico, scientifico utilizzo dei media per trasformare attraverso piagnistei atti di prepotenza in vittimismo da “resistenza”. Ma questo essere “anti” senza esprimere qualcosa, questa attitudine profonda non a costruire sé stessi ma a distruggere l’altro, questo odio patologico esercitato con abusi e mediocrità, può davvero indebolire o solo rafforzare quei ragazzi -mostro?
Ora la porta del monastero è murata. Tra un po’ ritornerà il degrado che le istituzioni e qualche universitario tanto auspicavano . Quando le forze dell’ordine salgono al primo piano del monastero c’è un’atmosfera irreale. I ragazzi aspettavano a braccia conserte davanti alla porta delle loro camere. Quella polvere annunciava il suo ritorno, bisognava ricominciare da capo. I sogni si possono incatenare, zittire, forse anche sgomberare, ma non possono morire. Sanno rigenerarsi come in un ciclo, sanno ritornare più freschi e belli di prima.
Quei ragazzi se ne sono andati senza opporre resistenza, già si rimboccavano le maniche un’altra volta.

Matteo Cobalto

sabato 21 novembre 2009

Avanti Blocco!

Da "Il Salernitano" 21/11/2009

CRESCITA DEL BLOCCO STUDENTESCO IN COSTIERA AMALFITANA

I risultati delle ultime elezioni studentesche negli istituti della costiera amalfitana confermano la crescita e il radicamento dell’organizzazione Blocco Studentesco, ramificazione scolastica del movimento Casa Pound Italia. Anche quest’anno infatti sono stati espressi rappresentanti della comunità che fa riferimento all’associazione di promozione sociale “Costiera Futurista – Casa Pound Italia. Al Liceo “E.Marini” di Amalfi si è avuto un rappresentante al Consiglio d’Istituto, Pasquale Ciotola eletto con un centinaio di preferenze, ed uno alla Consulta Provinciale, Mario Palumbo, (291 preferenze) responsabile del Blocco sul territorio, che da solo con la sua lista “Liberi Belli Ribelli” ha distanziato da solo di 150 preferenze entrambi gli avversari in quota uds. Parallelamente un altro esponente del Blocco Studentesco e Costiera Futurista, Raffaele Di Lieto si è piazzato come secondo eletto (110 preferenze) al Consiglio d’Istituto del Liceo Artistico “A.Sabatini” di Salerno. “Ci sforzeremo di fare aggregazione tramite lo sport ma anche di introdurre tematiche culturali, ambientali e sociali nella scuola e nelle feste dello studente; - afferma il neo-eletto alla Consulta provinciale Mario Palumbo - Tempo di Essere Madri, ad esempio,una proposta per il lavoro delle donne in maternità, o progetti ecologici per l’autosufficienza energetica delle scuole”

sabato 31 ottobre 2009

Salerno Futurista: Da destra sociale/radicale a "Estremo Centro Alto"


Si è tenuta ieri la conferenza di presentazione del manifesto culturale dell’associazione culturale "CasaPound Italia". Moderatore nonchè organizzatore e attivista di "Salerno Futurista", il responsabile regionale per la cultura di CPI Campania Luca Lezzi. Presso l’aula del consiglio provinciale sono quindi intervenuti il consigliere del Pdl Antonio Cammarota, il dirigente nazionale de La Destra Adriano Tilgher e il responsabile nazionale di CPI Simone Di Stefano. Ad aprire il dibattito è stato l’avvocato Cammarota che si è soffermato “sulla necessità di intendere l’azione politica come il sogno di cambiare il mondo. Per fare ciò bisogna puntare su idee nuove senza dimenticare allo stesso tempo l’aggancio alle radici del passato, indispensabile ad instaurare momenti di confronto in cui sviluppare il dialogo”. ”. Il dibattito è proseguito con la relazione del dirigente nazionale de “La Destra” Adriano Tilgher, che ha ripercorso la nascita e la crescita del Movimento sociale italiano, del quale è stato a lungo militante :”Anche in passato non abbiamo mai accettato etichette partitiche ed ideologiche sulla falsariga delle divisioni fra destra e sinistra. E’ importante che anche oggi, pur in presenza di un quadro politico e culturale completamente diverso rispetto a trent’anni fa, 'CasaPound' sia fermamente intenzionata a rifiutare ingabbiamenti partitici”. Ad illustrare nel dettaglio la proposta culturale dell’associazione politica è stato il responsabile nazionale CPI Simone Di Stefano :”Siamo una realtà giovane, sempre in movimento, che non desidera avere una precisa collocazione partitica. Siamo pronti quindi a collaborare con le diverse amministrazioni locali per arrivare ad obiettivi concreti, come è avvenuto nel caso del terremoto in Abruzzo, dove abbiamo immediatamente portato il nostro aiuto a poche ore dall’evento sismico che ha colpito L’Aquila.”

giovedì 29 ottobre 2009

Salerno Futurista: presentazione manifesto culturale di CasaPound Italia: "Estremo Centro Alto"

"L’ottocento è morto. Il novecento è morto. Noi invece ci sentiamo benissimo. " Così inizia il manifesto culturale dell'associazione culturale "CasaPound Italia". La presentazione ufficiale per Salerno si terra' domani 30 ottobre alle ore 17 presso palazzo Sant'Agostino. Parteciperanno al dibattito Antonio Cammarota, consigliere provinciale PDL, Adriano Tilgher, responsabile nazionale La Destra, Simone Di Stefano, responsabile nazionale CPI. Farà gli onori di casa Luca Lezzi, responsabile cultura CPI Campania. "L'obiettivo della conferenza sarà rendere chiara la nostra linea a livello nazionale - afferma Guido D'Amore, segretario "Salerno Futurista - CPI" - che consiste nel superamento della vecchia concezione di destra radicale/sociale che aveva l'unico scopo di creare un ghetto autoreferenziale con nessuno sbocco verso l'esterno, e funzionale ad una sterile contrapposizione tra opposti estremismi. Noi pensiamo che i problemi che attanagliano l'Italia non possano essere catalogati come di destra o di sinistra. Non a caso sul manifesto affisso per la città campeggia un quadro futurista di Giacomo Balla dal titolo "Pessimismo e Ottimismo" che sintetizza liricamente il tema della conferenza. In conclusione - continua D'Amore - invitiamo tutti i salernitani, di qualsiasi schieramento politico, a partecipare alla conferenza e confrontarsi con i relatori nel successivo dibattito."


mercoledì 28 ottobre 2009

Blocco Studentesco Campania: conclusa la raccolta di alluminio

Il Blocco studentesco Campano ha concluso la raccolta delle linguette in alluminio delle lattine.
"La raccolta- afferma il responsabile regionale Marco Galluccio- ha coinvolto le province di Napoli, Salerno e Avellino e si è sviluppata in scuole, bar e luoghi di ristoro riscontrando interesse e partecipazione in molti cittadini."
"Ricordiamo- prosegue Galluccio- che le linguette essendo in 100% alluminio permetteranno, una volta fuse, di creare una protesi per un bambino di etnia Karen vittima delle mine anti-uomo.
Da sempre il Blocco studentesco si schiera per l'autodeterminazione dell'etnia Karen, minoranza repressa con la forza dal regime comunista birmano."
Proprio oggi il Vice Presidente dell’Unione Nazionale Karen, David Thackrabaw, e il Colonnello dell’Esercito di Liberazione Nazionale, Nerdah Mya, incontreranno la stampa alle ore 11 presso l'occupazione romana CasaPound.


sabato 24 ottobre 2009

Subiamo violenza leggittimata da "anti -razzismo": ecco in realtà cosa accade


Costiera Amalfitana. Questa lettera è stata inviata da un ragazzo di colore del posto ai giornali locali:

Caro Direttore,

Le invio questo breve scritto con la preghiera di pubblicarlo. Ho preso questa iniziativa sentendomi in dovere di contribuire all’onestà di questo paese. In questi giorni, infatti, ho avuto modo di seguire gli scambi di accuse e la tensione che si è vissuta a Minori dopo gli ultimi spiacevoli episodi tra un ragazzo e dei consiglieri comunali. Non entro in merito alla questione ma ci tengo solo a precisare una cosa su quanto è stato detto anche sul diversi quotidiani anche on-line.
Ho 20 anni, sono uno studente e da sempre vivo a Minori. Ho origini portoricane e quindi sono di colore. Tra l’altro sono anche di sinistra. Tuttavia conosco bene Matteo ed i ragazzi di casa pound e mi sento di assicurare che non hanno mai professato nessuna forma di razzismo né di violenza (fisica o verbale) nei miei confronti, anzi, più volte hanno cercato d coinvolgermi e invitarmi alle loro iniziative.
Credo che il loro impegno, anche se da una posizione differente dalla mia, sia sincero e rivolto a tutti, quindi va rispettato. Ripeto, io sono di sinistra e a maggior ragione non ritengo giusto condannare le persone così. Oltre la politica, infatti, esiste la correttezza e l’obbiettività. Resto perciò disorientato di fronte al comportamento della mia stessa parte politica, quando il Collettivo Comunista della Costa d’Amalfi giudica senza avere piena coscienza della realtà dei fatti e alimenta allarme ed odio di cui nessuno ha bisogno. Concludo quindi rivolgendomi a Lei e a tutti i lettori di ....... con l’invito a tenere in considerazione come il “razzismo” possa colpire chiunque ed essere applicato senza accorgersene attraverso il pregiudizio e la fretta di tirare le somme.

Cordialmente


Stefano Liotti

martedì 20 ottobre 2009

Palumbo sbanca al liceo "E.Marini"


Ottima affermazione al Liceo "E.Marini" di Amalfi per i rappresentanti del Blocco.
Mario Palumbo, responsabile Blocco Studentesco per la Costa d'Amalfi, pare essersi piazzato alla Consulta Provinciale superando da solo i voti degli altri due candidati in quota uds. Anche al Consiglio d'Istituto si è imposta la lista dove partecipano nostri componenti con l'elezione di Pasquale Ciotola.
Primao poi i nodi vengono al pettine.

Più Avanti Ancora!

lunedì 19 ottobre 2009

ISLAM: LA PROVOCAZIONE DI CASAPOUND, A SCUOLA SI FACCIA ANCHE L'ORA DI MISTICA FASCISTA



'Chi parla di rispetto delle minoranze dimostri che non esistono minoranze più rispettate di altre'

Roma, 19 ott. - (Adnkronos) - “Accogliamo con estremo favore le proposte dell’ala finiana della maggioranza che, di concerto con la fronda dalemiana dell’opposizione, ha proposto di istituire un’ora di insegnamento di religione islamica nelle scuole e anzi rilanciamo: perché non introdurre anche un’ora di insegnamento di mistica fascista?”. A dichiararlo è Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia, che spiega: “Chi parla di ‘rispetto delle minoranze’ deve dimostrare che non esistono minoranze più rispettate di altre, che non esistono settori della società italiana in grado di trovare così alte sponde istituzionali rispetto ad altri della cui ‘integrazione’ non importa nulla a nessuno''.

''L’ora di mistica fascista – continua il leader di CasaPound – avrebbe inoltre il vantaggio di suonare assai meno ‘esotica’ agli italiani rispetto all’ora di Islam, nonché di essere maggiormente ancorata ai destini e al bene della nazione rispetto all’ora di religione cattolica. E’ assurdo – continua – che gli italiani debbano studiare tutto di San Paolo e Maometto e ignorino straordinari patrioti come i fondatori della Scuola di mistica fascista degli anni ‘30: Nicolò Giani, Ferdinando Mezzasoma, Arnaldo Mussolini, Guido Pallotta, Berto Ricci”.

Per Iannone, “se l’idea, in linea teorica non errata, di portare l’Islam nelle scuole ha il fine di far conoscere il mondo musulmano tanto ai fedeli di questa confessione, sottraendoli all’integralismo, che agli altri studenti, vaccinandoli contro l’islamofobia, non vediamo come si possa dire di no alla nostra proposta: anche in questo caso si tratterebbe di abbattere pregiudizi e stereotipi, combattendo in una volta sola l’ignoranza antifascista e le pagliacciate pseudofasciste dell’estrema destra. Se ‘confronto’ e ‘cultura’ non sono parole ipocrite e slogan strumentali – conclude Iannone – crediamo che nessuno avrà da ridire circa la nostra proposta”.
(Zla/Pn/Adnkronos)

venerdì 16 ottobre 2009

LETTERA GOLIARDICA DI CASA POUND


Con questa lettera goliardica aperta a tutti abbiamo scelto di rispondere col sorriso alle labbra alla campagna di disinformazione, diffamazione e linciaggio intrapresa nei nostri confronti. Siamo estremamente sereni nel respingere tutte le accuse arbitrarie ed infondate, nello sconfessare le pratiche di razzismo e omofobia che ci sono attribuite. Violenza ed intolleranza è da noi subita piuttosto che applicata, ad opera delle stesse persone che invece predicano il contrario.

La verità salterà fuori. Intanto il messaggio che sentiamo di esprimere a chi vorrebbe toglierci agibilità politica è che non ci facciamo intimidire: la nostra presenza in costiera amalfitana, a fronte di un impegno sociale valido e disinteressato, resta immutata e uscirà più forte e radicata da questi tentativi di danneggiarci.



EJA EJA…TRALLALÁ!


Non poteva restare impunito lo scempio atroce che sta attraversando la nostra amata Costa. Fu così che intrepidi paladini della libertà presero l’iniziativa. I nostri Eroi, a imperituro segno del valore, scolpirono le imprese gloriose che ivi provvederemo, quali indegni menestrelli, a decantare. Lo scopo è preservare immuni le Loro gesta nella memoria postera del Popolo e della collettività tutta.

Nazisti, Xeno-omofobi, Razzisti, Pedofili satanisti, massacratori di immigrati, Violenti Teppisti, bestie coprofaghe che osarono impegnarsi nel sociale intralciando le operazioni dell’immobilismo “proletario” e dell’amministrazione Reale …Insomma… Questa masnada di immondi bevitori di sangue, identificati in una precisa organizzazione politica attiva in Costiera Amalfitana, è stata alfine scovata e disarmata grazie al coraggio di fulgidi paradigmi della Resistenza.

Non occorre parlare sulla base di prove concrete, la denuncia giunse comunque, salvifica, a sventare l’oscura minaccia dei battaglioni neri della morte. Il ferocissimo Cobalto, a capo di imberbi ragazzacci squadristi (e forte dell’alleanza col deforme enz a rulett, mostruoso mutante di laboratorio capace di espellere per via anale pestilenziali soluzioni battereologiche antisemite), si annidava nei boschi di località Auriola. Da qui erano pronti a scendere a valle onde instaurare un regime autoritario (con l’appoggio di infiltrati negli ambienti dei vigili urbani). I continui pogrom a danni di ebrei locali verificatisi a Minori (prontamente denunciati da una giornalista australiana di origine israelita che si trovava di passaggio), nonché le lettere anonime al comune allo scopo di alterare lo sviluppo democratico della cittadina (pare inoltre che nelle suddette lettere vi fossero pezzi d’orecchio di svariati senegalesi omosessuali), il vandalismo gratuito caratterizzato da bacheche comunali infrante con uno starnuto e tubi dell’acquedotto divelti con le nude mani al pari dell’incredibile Hulk, l’eversivo clima che cominciavamo a respirare, tra offensivi spettacoli di babbi natali morti, manichini e mummie (in realtà messaggi subliminali appresi dal ku kus klan), lo scempio delle briscole serali nella loro vecchia sede minorese (in realtà le carte da giuoco nascondevano codici cifrati con i quali i giovani preparavano stragi naziste), gli sputi per strada che contenevano antrace, e non ultimo il tentativo dei truci camerati di impiantare un campo di sterminio in località Villamena gestito da efferati quindicenni all’insaputa dei genitori.

Ecco cosa spinse a prendere provvedimenti.

Nella serata di mercoledì 7 Ottobre, che resterà negli annali come nuovo 25 Aprile per tutti i minoresi, Cobalto fu messo a posto. Ecco la versione veritiera ed unica dei fatti, così come diffusa alla popolazione civile.

Mentre Cobalto e i suoi sanguinari amici masticavano frattaglie di un oppositore politico si avvicinò una delegazione pacifica di liberi cittadini e Consiglieri Comunali. Essi, con una palma in mano e una colomba nell’altra, si genuflessero in segno di umiltà e tentarono di farlo ragionare. Ma fu tutto inutile. Furono assaliti dai balordi vandali che li pestarono disumanamente. Invano cercarono come Ghandi di opporsi in maniera non violenta ma subirono la tremenda furia dei fascisti. Solo allora si difesero eroicamente reagendo ai soprusi. Ora i tre moschettier…ops…consiglieri sono ancora scossi dall’evento di inaudita violenza. Il Consigliere Balboa e il consigliere Apollo mantengono il silenzio stampa, coraggio leonino invece trasuda il pacifista Consigliere Ivan Drago, che fedele al motto “Yes we fight” teorizza ora nuove formule di controsquadrismo democratico e afferma. “La dialettica civile non deve fermarsi: continueremo a discuterne sul ring”. Neanche a farlo apposta solidarietà è loro pervenuta dalla stessa giornalista ebreo-australiana che si trovava ancora una volta di passaggio, e soprattutto dall’indefesso capo dei partigiani pogerolesi, che pur non essendo stato presente all’episodio e non avendo iscritti minoresi al suo CLN, non ha dubbi nel prendere posizioni ufficiali contro i nazifascisti.

Ma non basta questo scritto a celebrare la Loro Gloria: ci batteremo affinché un Monumento sigli per l’eternità questa epocale azione contro le forze del male. Semmai dovesse spuntare un fantasma in fez ed orbace dai nostri frigoriferi o scoprissimo lager abusivo tra i giardini di limone, non esiteremmo a chiamare in causa questi difensori a cui tutta la divina è grata e devota.

Come angeli essi vegliano e veglieranno sulla pace e la libertà di questa terra!



W LA LIBBERTÁ!



I membri di Costiera Futurista – Casa Pound Italia

venerdì 9 ottobre 2009

Blocco Studentesco - Salerno: "Negato il diritto a manifestare"



Nella giornata di oggi in occasione del corteo nazionale dell'UDS ( Unione degli Studenti ) contro la riforma Gelmini a Salerno è stato negato il diritto ai ragazzi del Blocco Studentesco perche' "non graditi". Parola al responsabile cittadino Angelo Cavaliere: "La manifestazione di oggi indetta dall'UDS era aperta, formalmente, a tutti gli studenti. Noi del Blocco, anche se di idee politiche diverse dagli organizzatori, condividendo il tema e non avendo nessun problema a collaborare ci siamo presentati stamattina al raduno con un centinaio di ragazzi ( tra cui rappresentanti di istituto e della consulta eletti in tutta la provincia ). - continua Cavaliere - Risultato: i responsabili UDS hanno 'pianto' dalla DIGOS affermando che noi non avevamo diritto a partecipare. Come associati di CasaPound Italia, nata dal centro sociale il cui motto è 'Qui il confronto è libero' ( tant'è vero che ultimamente si è tenuto un dibattito sui gay con la deputata PD Concia e una conferenza sulla figura di "Che" Guevara con ospite Raffaele Morani, ex segretario del Prc di Faenza ) stigmatizziamo l'evento e ricordiamo che non ci si puo' riempire la bocca di parole come 'tolleranza' e 'dialogo' e poi agire in questo modo. Noi siamo aperti e disponibili, evidentemente non tutti la pensano come noi."

giovedì 8 ottobre 2009

Costiera Futurista: "Indegna aggressione a Minori"



Nella giornata di ieri nella tranquilla cittadina di Minori in costiera amalfitana il giovane Matteo Cobalto, da sempre attivo in politica ed ora segretario dell'associazione culturale "Costiera Futurista - CasaPound Italia" è stato aggredito in serata da un ragazzo per futili motivi. "Tra i presenti vi erano anche dei consiglieri comunali di Minori - afferma Alessandro Mennella - altro responsabile di CF-CPI - I motivi sono ancora poco chiari ma tutto sarebbe scaturito da un'accusa infondata nei confronti di alcuni appartenenti al gruppo, che ha contribuito insieme ad altri ragazzi esterni, alla presentazione dell'unica lista di opposizione, 'I giovani non fanno acqua', che poi per cavilli burocratici non è stata ammessa. Matteo è stato accusato a nome di tutta l'associazione di essere colpevole di atti di vandalismo e imbrattamenti vari. Messi alle strette davanti le loro accuse fumose e false, gli animi si sono scaldati e, non avendo argomentazioni per controbbattere, è iniziata l'aggressione. A nome di tutta Salerno Futurista - CasaPound Italia voglio dire che l'uso della violenza come 'arma politica' è quanto di piu' abietto ci sia. La logica anni '70 qui riproposta è lontana dal nostro slancio continuo verso il rinnovamento basato sul confronto leale tra le parti."

sabato 19 settembre 2009

Salerno Futurista:Presentazione ufficiale proposta di legge "Tempo di essere madri" a Salerno e Vallo della Lucania





Giornata importante ieri per l'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia":doppia presentazione del progetto di legge "Tempo di essere madri" a Salerno ( in mattinata presso la sala Bottiglieri di palazzo Sant'Agostino) e Vallo della Lucania ( nel pomeriggio presso la sede del PDL in piazza Vittorio Emanuele ). Importanti i relatori che si sono aggiunti al segretario di SF-CPI Guido D'Amore e la ideatrice nonchè responsabile del comitato promotore Maria Bambina Crognale. Alla provincia sono stati presenti il vice-presidente e assessore provinciale alle pari opportunità Anna Ferrazzano e il consigliere di circoscrizione Salerno centro Elvira Morena. A Vallo della Lucania invece il consigliere comunale Mario Fariello e la responsabile del gruppo "Donne del Cilento" Anna Katia Sessa. "Questa giornata è stato il coronamento di un anno di attività associative - afferma Guido D'Amore - arrivare oggi a esporre le nostre idee nella sala Bottiglieri della Provincia dopo essere stati presenti nelle piazze che vanno dalla costiera amalfitana al Cilento per noi è un giusto riconoscimento. E proprio per ribadire che tutta la provincia di Salerno è importante e deve viaggiare di pari passo nel pomeriggio abbiamo riproposto la conferenza a Vallo della Lucania." Ecco in sintesi l'obiettivo del comitato "Tempo di essere madri", parola all'ideatrice Maria Bambina Crognale: "La nostra idea di fondo e non rendere la maternità un 'peso' per la donna che con la situazione attuale vede quasi antitetiche le figure di madre e lavoratrice. La nostra proposta di part-time di 6 ore permetterebbe di conciliare la presenza sul posto di lavoro con la presenza in casa per seguire i propri figli. Lo stipendio, che rimarrebbe intero, verrebbe pagato per l'85% dal datore di lavoro e per il restante 15% da un fondo statale."

lunedì 14 settembre 2009

A 90 anni dalla presa di fiume Nasce l'H.M.O, occupazione di CasaPound Italia Napoli







Hic manebimus optime!«siamo qui per restare»,
motto D'Annunziano e dell impresa di Fiume


Nella notte di sabato 12 settembre 2009, ''CasaPound Italia Napoli'' insieme agli attivisti di ''Stupor Mundi'' ha occupato la struttura di un ex monastero, in stato di abbandono, nel quartiere Materdei. L'azione è stata annunciata attraverso una nota emanata dalla stessa associazione, in cui il coordinatore provinciale Giuseppe Savuto afferma che "è impensabile che in una città come Napoli l'amministrazione lasci in stato di abbandono e degrado strutture ad alto potenziale sociale ed abitativo per il quartiere.
L'associazione ha come scopo quello di restituire l'immensa struttura alla gente del posto adibendola ad O.S.A. (Occupazione a scopo abitativo) e a centro aggregativo popolare.

Che sia un sogno che speriamo vada a buon fini cmq in ogni caso LUNGA VITA AI SOGNI

sabato 15 agosto 2009

Perché venerare Napoleone (Gabriele Adinolfi)



Duecentoquarant'anni fa nasceva Napoleone Bonaparte

Duecentoquarant'anni fa, nel giorno di Ferragosto, nasceva ad Ajaccio l'uomo che avrebbe restituito all'Europa dignità, entusiasmo, coscienza e speranza: Napoleone Bonaparte. Francese per caso, poiché la Corsica era stata ceduta alla Francia solo un anno prima della sua nascita, il Corso si dimostrò l'uomo della Provvidenza.




Tra Repubblica e Monarchia



Giovane ufficiale di artiglieria, fu colto dalla tempesta della Rivoluzione Francese. Di simpatie repubblicane – sognava di fare della Corsica un'indipendente “repubblica spartiata” - ma di valori nobili e guerrieri, il futuro uomo della Sintesi si trova, durante la guerra civile, ad avere simpatie tanto per la sinistra giacobina quanto per il ribellismo vandeano. Si oppone però tanto al Terrore repubblicano quanto alle manovre degli Emigranti che collaborano con l'Inghilterra. Il caso gli consente di essere chiamato a contrastare, e a sconfiggere, i monarchici filo-inglesi sia a Tolone sia più tardi a Parigi: ciò, unito alle sue indiscutibili capacità di condottiero militare che l'epoca turbolenta mise in risalto nelle guerre nazionali contro le coalizioni nemiche, lo proiettò nel proscenio politico. Tanto era il disprezzo che provava per il partito degli Emigranti quanto l'ammirazione che gli ispiravano i ribelli per Dio e per il Re: i vandeani che si rifiutò di combattere e gli stessi Chouans cui offrì, una volta al potere, ruoli di prestigio e di comando nell'armata imperiale dopo aver promulgato l'amnistia nei loro confronti.

Provvisto di quella rara capacità d'intendere le cose in modo inclusivo e sintetico, e d'interpretarle con quell' et et che si contrappone all' aut aut, qualità che, più tardi, sarà tipica di Mussolini, Napoleone era l'uomo giusto per ricomporre l'unità di una nazione spaccata, insanguinata e prostrata sotto il fanatismo pandemico. Colse della Repubblica quanto c'era di positivo e di equo, e della Monarchia quanto vi era di verticale e di etico. E all'una e all'altro aggiunse il concetto romano e ghibellino, da tempo smarrito, di Imperium.



Imperatore



Fu così che si fece Imperatore. Contrariamente a quanto ebbero ad affermare, e di solito per ignoranza insistono a fare, i suoi gelosi detrattori, l'Empereur seppe distinguersi anche simbolicamente da quella che essi definiscono sovversione. La Corona, per esempio, la fece consacrare a Notre-Dame dal Papa; se la mise egli stesso sul capo – indicando con ciò la ripresa dello spirito ghibellino fondato dagli Ottoni – ma non sostenne mai che fosse di provenienza democratica. “Dio me l'ha data e guai a chi la tocca!” indica chiaramente qual era il pensiero del Bonaparte capace d'intendere l'alto dov'è l'alto e il basso dov'è il basso.

Era stato anche l'autore del primo Concordato e il liquidatore dello “stato civile” del clero. Sarà con delusione, sconcerto e rabbia che apprenderà la decisione di Pio VII di predicare la rivolta contro di lui nel momento in cui è chiamato a far fronte alla minacciosa Quinta Coalizione. Non si spiegherà perché mai il Papa abbia scelto il partito inglese che pure, noterà Napoleone, è anticattolico e abbia così stretto alleanza con i protestanti, gli ortodossi e gli israeliti. Il suo sgomento deve essere stato pari a quello di Federico II, scomunicato per aver conquistato il dirttto per i cristiani di recarsi al Santo Sepolcro!

Per entrambi rendersi conto di quanto il potere temporale e soprattutto l'avversione all'idea dell'Imperium nel Papato prevalesse su tutte le considerazioni di fede e di giustizia, deve essere stato motivo di stupita sofferenza.



Napoleone e gli ebrei



Napoleone aveva un'intelligenza fuori dal comune e anche una cultura profonda; la medesima che lo spinse a scegliere regolarmente simboli solari, a partitre dall'ape scelta come emblema di famiglia.

Nel 1806 Bonaparte decise di convocare le gerarchie religiose ebraiche per risolvere una questione di fondo. Gli ebrei avevano ottenuto la cittadinanza durante la Rivoluzione e l'Empereur pretendeva da loro che in cambio decidessero se considerarsi francesi e, quindi, non praticare usura verso tutti gli altri cittadini, o se non considerarsi francesi affatto: una duplicità era inconcepibile. Avendo letto il Talmud, preoccupatosi di quanto vi si afferma, egli vergò personalmente e fece sottoporre al Sinedrio un questionario meticoloso in dodici punti che dovevano determinare la scelta incondizionata di francesizzazione e il rigetto del particolarismo. La comunità ebraica rispose all'intento napoleonico spaccandosi letteralmente in due.

Contemporaneamente però Bonaparte si trovò a far fronte, come ogni altro sovrano, al potente sindacato di banchieri che in Francia faceva innanzitutto gli interessi inglesi. Era composto da Labouchère, Boyd, Hope di Amsterdam, Bethmann di Francoforte, socio dei Rothschild, Parish di Amburgo e Baring di Londra. Napoleone concepì un'azione a raggio europeo per porre freno all'usura e per eliminare i privilegi del feudalesimo finanziario. Questo lo rese il nemico per eccelenza della casta finanziaria che faceva capo ai Rothschild i quali sostennero economicamente ogni impresa anti-napoleonica, che ancor oggi taluni confondono come “tradizionalista”.

Il ricordo della sfida bonapartista è rimasto indelebile nelle cerchie della nobiltà di danaro. Nel 1938 il rabbino di New York, parlando in nome del Congresso Ebraico, nel predicare la guerra mondiale contro il fascismo italo-tedesco, che il Cfr - ovvero il centro privato che decide la politica americana a nome die poteri forti - sta preparando meticolosamente già dal 1933, dirà: “Per liquidare Napoleone ci abbiamo messo vent'anni, per il fascismo ne impiegheremo cinque”. Il conto non è preciso (rispettivamente sono sedici e sei) ma la profonda connessione e la continuità tra i due fenomeni popolari, nazionali, europei, antispecualtivi e ghibellini è ben chiara a chi sente i propri privilegi oligarchici e particolaristi minacciati dall'Imperium. Meno chiara lo è stata per diversi intellettuali di estrema destra eccessivamente “testacchioni” e astratti.



La Santa Finanza



Non solo il rabino di New York ha visto giusto, ma tutto quanto la destra tradizionalista ha preteso a proposito di Napoleone e del fronte “tradizionale” è proprio l'inverso del reale. Al di là delle tante mistificazioni e calunnie degli storiografi di parte, vanno considerati i fatti.

Le calunnie sono innumerevoli; la più comune riguarda l'appartenenza massonica dell'Empereur che però non risulta da nessun elemento concreto ma viene data per scontata dallo schema semplicistico, contrario ad ogni autocritica, che è proprio all'ideologia controrivoluzionaria che abbisogna di giustificazioni esterne e maligne per spiegare il proprio declino e mascherare la propria debolezza. E' poi singolare che il Corso venga considerato massone senza alcun elemento incontrovertibile a sostegno di questa tesi quando invece di quel Napoleone III, che lo era realmente, e che schiacciò la Repubblica Romana per conto di Pio IX, si ha la tendenza a dimenticare l'obbedienza di loggia.

I fatti sono eloquenti molto più delle speculazioni ideologiche. Quello principale è che a contrastare Napoleone e poi a costituire il sistema definito “in ordine” che sarà garantito dalla Santa Alleanza sono proprio i banchieri, i classisti, le logge protestanti e le cerchie guelfe. Dopo Napoleone in Europa prese infatti a regnare incontrastata la dinastia dei Rothschild; la Restaurazione che, nel nome del Trono e Altare, s'impose nel continente fu, in realtà, il regno della Santa Finanza.

Ancora una volta lo schema dei controrivoluzionari si è mostrato fallace, perché dogmatico, schematico, non inclusivo e privo di capacità di sintesi. Sicché così come la Rivoluzione Francese era stata innanzitutto opera della nobiltà e del clero (che si erano ribellati alla tassa del ministro Polignac sui loro possedimenti terrieri), la Restaurazione sarà la riproposizione degli schemi sociali precedenti l'89 in un sistema tecnologicamente e finanziariamente rinnovato. La nostalgia dell'Ancien Régime si spiega innanzitutto per i sapori e i ritmi di un'epoca pre-industriale; che tuttavia quello fosse già tarato in sé e in buona parte marcio ci si dimentica troppo spesso di considerare; ciò accade sia nelle valutazioni sulle cause scatenanti della Rivoluzione Francese, sia nelle valutazioni del poi. Quegli schemi sociali e culturali non potevano essere altri che quelli che poi hanno prodotto il Bilderberg, e lo dimostrarono già nel 1815 quando si produsse un ordine multinazionale oligarchico che ne è l'antenato legittimo.



Nobiltà eroica



Un altro modo di vivere la modernità, nello spirito guerriero e nella ripresa di una continuità con i Patres, ciò che, in poche parole, caratterizzerà i fascismi, è già pienamente espresso nel bonapartismo. Che non è egualitarismo ma equità, che esprime nuove nobiltà e le seleziona sui comportamenti, in particolare su quelli eroici. Che collega la figura del Cesare, garantita dalla fedeltà incondizionata degli eserciti “plebei”, a un popolo che da lui pretende, ed ottiene, la moderazione dei potenti, la giustizia, la lotta ai soprusi. In quello spirito va a formarsi e saldarsi l'idea di popolo e nazione come fascio di energie e di virtù, come comunità di destino.

Questa è la chiave per comprendere il consenso incondizionato e generale di cui godé sempre Napoleone. Tutto il resto non fa che spiegare e qualificare questa magia centripeta del fascio.

Il valore, la generosità, l'animus, l'intelligenza di colui che incendiò il mondo, che valorizzò il genio e l'intendenza, i servizi medici, l'assistenza, le pensioni per gli invalidi, di colui che debellò le pestilenze con le nuove normative sulle sepolture, sono tutti aspetti di un'unità che è fatta di eroismo e partecipazione: ovvero di Tradizione in senso pieno, opposta al museo delle cere formato dalle vetuste caricature care ai mediocri innalzati sui trampoli. Rimodellare il corpus sociale sulla base delle qualità reali, e nei princìpi dell'eroismo, mettendo a soqquadro le piramidi della mediocrità: ecco il senso profondo della rivoluzione napoleonica e la più grande analogia che essa ha con quella hitleriana.



L'acceleratore?



Conosciamo l'obiezione dei controrivoluzionari più intelligenti: Napoleone sarebbe stato l'acceleratore della modernizzazione e avrebbe inquinato, con il Codice Civile che solitamente aborrono, l'ordinamento “tradizionale” di un'Europa che si vuole fosse sonnecchiante. Molto ci sarebbe da ridire sulla confusione che si fa tra “tradizionale” e “arcaico”, vieppiù se si va a indagare sulle origini di certi ordinamenti “tradizionali” che si rivelano molto più sovvertitori di quanto s'immagini. Ma lasciamo questa diatriba ad altro momento e altro luogo; il fatto reale è che Napoleone si è inserito sulla vincente ondata giacobina – che non ha prodotto - che risultò trionfante sulle non motivate coalizioni internazionali, rettificandola e indirizzandola verso tutt'altri lidi. E comunque nel gioco geopolitico ma anche ideologico che si è sviluppato a partire dalle guerre di successione e che si è intensificato ai tempi della Rivoluzione Americana, tra gli ordinamenti contrapposti, i napoleonici, quelli democratici e quelli dei restauratori, non vi è dubbio che siano i primi ad essere i migliori da tutti i punti di vista, ivi compresi quelli tradizionali.





Popoli e schemi



Se gli schemi possono aiutarci a interpretare la storia questa però, spesso, li ignora. Così come diversi popoli nordici saranno più restii che entusiasti alla proposta di rinascenza razziale hitleriana che troverà invece una forte adesione araba ma anche in popoli asiatici, la scelta di campo nei confronti dell'Empereur non si può risolvere in base a questioni culturali o concezionali. Se la Spagna e il Tirolo, per esempio, gli saranno ostili in nome di Trono e Altare, la cattolicissima e ultramonarchica Baviera gli sarà fedele.

La sua concezione di Impero Europeo – che vede minacciato dalla potenza marittima britannica e dalle orde asiatiche da est – dividerà i popoli. Anche nel provocare reazioni patriottiche di stampo nazionalpopolare sarà comunque Napoleone a fare da lievito. In una volontà di riscatto speculare si fonda il nazionalismo tedesco codificato da Fichte. C'è lì lo spirito völkisch che in Napoleone, più latino, è a dir poco sfumato; più nazista, di già, il nazionalpopolarismo germanico, più fascista quello francese ispirato dal Corso.



Saint-Paulien



Passata la tempesta che spaventò banchieri, oligarchi, e in particolare la perfida Albione (avete mai visto quanti monumenti a Wellington e a Nelson ci sono a Londra? Indice di come gli inglesi abbiano temuto l'azione del Bonaparte) si è cercato di farne dimenticare l'artefice. A questo escamotage ricorsero dopo essersi resi conto che le calunnie più gratuite e infondate potevano poco per scalfire l'immagine di Napoleone in un'epoca in cui il battage televisivo era sconosciuto e perciò la menzogna meno facile da inculcare. Ci sono voluti oltre due secoli perché la sua presenza palpabile iniziasse, però, a divenire più sfumata e lontana. L'amore del popolo francese e di molti altri popoli per l'Empereur è rimasto saldo, indelebile. Ne “I leoni morti”, che racconta la battaglia di Berlino e la difesa estrema del cuore dell'Europa da parte dei volontari francesi della Charlemagne, Saint-Paulien fa cantare ripetutamente ai giovani volontari francesi un peana all'Empereur, “enfant de la gloire”, figlio della gloria. Dello stesso autore un libro eccellente, purtroppo inedito in Italia, sulle vite parallele tra i due ultimi conquistatori ghibellini “Napoléon, Hitler: deux époques un destin” getta luce dettagliatamente non solo sulle affinità tra le due bestie nere delle oligarchie di ogni credo e colore ma rivela numerosi particolari storici sui quali i mistificatori hanno provato a gettare l'oblio per favorire gli equivoci e le intepretazioni distorte. Nulla hanno però potuto di fronte all'aura dell'Empereur, ancora così attuale, vivo e minaccioso a duecentoquarant'anni dalla nascita: nel cuore dei semplici, dei romantici, dei fieri, dei liberi, dei valorosi e dei guerrieri.

domenica 9 agosto 2009

Nagasaki e non solo






Il 9 agosto 1945, tre giorni dopo l'ecatombe di Hiroshima, gli Usa concedevano il bis. Nagasaki veniva sacrificata nuclearmente. Si ritiene che i due bombardamenti siano costati la vita a oltre 300.000 civili giapponesi, senza contare le conseguenze ambientali e biologiche che si sono protratte nei decenni. Sei mesi prima un altro crimine contro l'umanità era stato consumato dagli statunitensi a Dresda, oggetto di un bombardamento al fosforo per il quale era stato usato altrettanto esplosivo che per Hiroshima. Il numero esatto delle vittime non si conosce ma di certo non sono state di molto inferiori alle 150.000. I feriti bruciavano come torce umane; si gettavano in acqua per spegnere le fiamme, ne riuscivano e riprendevano ad ardere. In molti casi ci volle la pietà del colpo di grazia. 1945: i Buoni entravano da dominatori nella storia e mostravano lo stampo della loro bontà, con tre bombardamenti terroristici e contrari ad ogni legge internazionale in poco più di tre giorni liquidarono quasi mezzo milione di civili! La potenza nata sul genocidio, il traffico umano, lo schiavismo e il fondamentalismo biblico si era già chiaramente presentata un anno prima. In accompagnamento allo sbarco in Normandia l'aviazione che sosteneva l'invasione delle truppe del Crimine Organizzato aveva causato ai civili francesi che stava “liberando”, 69.000 morti e 86.000 feriti. Per rendere l'idea di cosa significò questa prima ecatombe americana, così timida rispetto alle successive, si calcoli che le vittime inglesi dei bombardamenti tedeschi (V1 e V2 comprese) furono 60.222 in quattro anni (ovvero in un tempo di oltre cinquanta volte superiore a quello dei bombardamenti Usa sulla Francia). Sempre in Francia, in un anno scarso di guerra l'aviazione tedesca aveva causato 309 morti tra la popolazione francese. Ovvero centottanta volte meno degli americani ma per una durata di sedici volte superiore.
Non vi è gara, né quantitativa né qualitativa, tenendo conto del modo di bombardare (a tappeto) e del genere di bombardamenti, chimici e atomici.
I Buoni si mostravano baldanzosi per quello che erano e che sono: la quintessenza e l'anima del terrorismo. L'arroganza e l'ipocrisia fuse insieme danno l'immagine della potenza che si è fondata e si fonda sull'usura, lo sfruttamento, l'incoltura, la devastazione e il terrore.

Tratto da noreporter.org

Se gli ameriCANI sono il bene 100 volte orgogliosamente: W IL MALE ASSOLUTO

mercoledì 29 luglio 2009

Benito Mussolini





Centoventisei anni fa nasceva il Padre della Nazione.
E' ancora circondato dall'amore di milioni e milioni di individui di ogni età e di ogni ceto. Chi abbia avuto il privilegio e la fortuna di servire nella Guardia d'Onore ha idea di cosa intendiamo.
Per mille anni e ancor di più eja eja alala.

giovedì 9 luglio 2009

Salerno Futurista: "Titti Santulli ha perso un ottima occasione per stare zitta!

articolo incriminato:
http://img19.imageshack.us/img19/402/santulli.jpg

In relazione alle dichiarazioni apparse ieri della dirigente provinciale di Rifondazione Comunista Titti Santulli, registriamo la reazione dell'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia" chiamata velatamente in causa : "La cosiddetta 'pasionaria' di R.C. si è vantata pubblicamente di non aver aderito ad una conferenza organizzata dall'associazione 'Urla nel silenzio' in cui hanno partecipato, in nome della pacificazione nazionale, parenti di vittime dell'odio politico di destra ( Falvella) e sinistra ( De Waure) - afferma Guido D'Amore, segretario di SF-CPI - Titti Santulli ha perso un ottima occasione per stare zitta! La manifestazione aveva l'intento di aprire una breccia nella contrapposizione sterile destra-sinistra. Noi abbiamo partecipato perchè crediamo che sia la strada giusta da seguire e che non si possa rimanere a 'pascolare' nel proprio orticello. Nelle sue dichiarazioni leggiamo un riferimento al nostro corteo organizzato per la sera del 7. Veniamo definiti predicatori di violenza, che avremmo 'perpetrato nei confronti di giovani della sinistra, rom, e senzatetto'. Se la rivoluzionaria che ha perso un ottima occasione di stare zitta è a conoscenza di fatti specifici la invitiamo a denunciare altrimenti potrebbe essere imputata per favoreggiamento nei nostri confronti ... Noi eravamo presenti alla manifestazione organizzata in nome della pacificazione, ma lei, in nome dei suoi ideali pacifisti dov'era?".

mercoledì 8 luglio 2009

Salerno Futurista: "Un doveroso tributo per Carlo"



Nella serata di martedi 7 luglio il corso Vittorio Emanuele di Salerno ha visto scene che non si vedevano da anni. Un lungo corteo, ordinato, silenzioso, cadenzato dal battito di un tamburo. Davanti un tricolore e una corona di fiori seguiti dallo striscione "Carlo Vive". Cosi l'associazione culturale "Salerno Futurista - CasaPound Italia" ha voluto ricordare la figura di Carlo Falvella, giovane missino ucciso nel 1972 dalla spirale dell'odio politico, dall'anarchico Marini. "Il nostro è stato un doveroso tributo per uno dei primi caduti degli anni di piombo - afferma Luca Lezzi, responsabile cultura CPI Campania - la nostra è stata una scelta precisa: non mettere 'cappelli' su una ricorrenza che deve essere di tutti e non sfruttare l'occasione per esporre nostri simboli su manifesti e corone di fiori. Alla nostra manifestazione hanno partecipato persone, di tutte le generazioni, e appartenenti a gruppi diversi dal nostro, ed eravamo quasi cento persone. Dopo la conferenza organizzata dal fratello di Carlo, Marco Falvella, la nostra speranza e che tutta la giornata venga gestita dalla sua associazione 'Urla nel silenzio' in modo da evitare strumentalizzazioni."

sabato 27 giugno 2009

Agito Ergo Sum





Minori: Nasce la repubblica indipendente di Torre


Nella mattinata i cittadini di Minori hanno assistito increduli ad una scena inaspettata: un nastro segna il confine ai piedi delle scale che conducono al villaggio di Torre, uno striscione ben visibile a tutti proclama: “Torre: Repubblica Indipendente!”. Questa l’azione dimostrativa di "Costiera Futurista - CasaPound Italia" in appoggio alla popolazione del villaggio ancora oggi privo di una strada interpoderale nonostante esista da cinquanta anni un progetto mai realizzato.Una realtà in cui gli anziani bisognosi di cure, le madri con i propri bimbi, e tutti per le più banali attività quotidiane sono costretti ad affrontare ogni giorno in più riprese una rampa di 500 scalini.Si ricordi che recentemente il "Comitato dei cittadini di Torre" ha scelto di consegnare, per protesta, le proprie tessere elettorali. Tra polveroni e strumentalizzazioni legate alle recenti elezioni amministrative nulla è stato risolto. "Diffusi nel villaggio anche dei volantini su cui è stampata la nuova Costituzione della simbolica Repubblica Torrese. - afferma il segretario di C.F.-C.P.I. Matteo Cobalto - Questo nuovo stato tornerà a far parte dell’Italia quando saranno mantenute le promesse fatte dall'amministrazione del neo sindaco di Minori, Andrea Reale, sullo sbloccarsi definitivo del vergognoso stallo sui lavori della strada".

Tratto da positanonews.it

giovedì 25 giugno 2009

IANNONE, IL NOSTRO OMAGGIO A UN UOMO LIBERO


Migliaia di manifesti affissi in tutta Italia per ricordare Rino Gaetano, il celebre cantautore di origini calabresi ma romano di adozione morto il 2 giugno del 1981 in un tragico incidente d'auto. L'iniziativa e' di Casapound Italia, l'associazione che fa capo a Gianluca Iannone, che per il suo tributo alla memoria del musicista ha scelto un'immagine stilizzata in campo azzurro e solo una scritta, in basso a sinistra: 'Rino Gaetano, 29 ottobre 1950 - 2 giugno 1981'.

''Casapound vuole rendere omaggio a un grande artista, un uomo libero non riconducibile a nessun partito che in anni particolari della Repubblica cantava e diceva cose che nessuno aveva il coraggio di ammettere - spiega Iannone all'ADNKRONOS - Un uomo nei confronti del quale e' stato messo in atto un vergognoso tentativo di diffamazione, che non si e' fermato nemmeno davanti a una tragica morte''.

''Noi invece lo vogliamo ricordare - aggiunge il presidente di Cpi - per l'attualita' delle canzoni e per la liberta' intellettuale, talvolta oltraggiata dai meschini tentativi di strumentalizzazione di chi non rinuncia a un altro trofeo da esporre in qualche festa di partito''.

mercoledì 24 giugno 2009

Sindaco Poggio Picenze "Casapound volontariato puro"





TERREMOTO: SINDACO POGGIO PICENZE, QUELLO DI CASAPOUND E' STATO 'VOLONTARIATO PURO'
'Casapound consegnera' il materiale per un parco giochi per bambini'
L'Aquila, 24 giu. (Adnkronos) - "Quello di Casapound è stato volontariato puro. Voglio ribadire che per tutto il periodo che sono stati qua hanno socializzato con i nostri giovani, non hanno mai parlato di politica, non hanno fatto nessun soldo di fastidio a nessuno. Da parte nostra vanno solo ringraziati". Lo dichiara all'ADNKRONOS il sindaco di Poggio Picenze, Nicola Menna, riguardo la fine del campo gestito da Casapound Italia nel paese dell'aquilano gravemente colpito dal terremoto e alla consegna da parte dell'associazione di un assegno di 5 mila euro."Casapound - aggiunge Menna - ha svolto un servizio importantissimo. Non hanno dato problemi, hanno dormito fuori dal campo della Protezione Civile nelle loro tende, hanno usufruito dei pasti del campo solo quando sono stati invitati, hanno gestito il magazzino aiuti in maniera esemplare, ci hanno aiutato a portare a Poggio Picenze Montesano, che ha fatto uno spettacolo gratuito la settimana scorsa". "Siamo rimasti - ha concluso il sindaco - con l'intesa che ci avrebbero consegnato anche il materiale per un parco giochi per bambini, e un gran numero di libri che verranno messi nella bilbioteca comunale a disposizione di tutti. La cultura è una ricchezza e va intesa a 360 gradi".
(Dds//Adnkronos)
Anche Costiera Futurista-CasaPound Costa D'Amalfi ha dato il suo piccolo contributo con la presenza in abruzzo nel periodo di emergenza.
In quel weekend eravamo un centinaio di camerati giunti da tutta italia, si può fare un paragone alle truppe al fronte durante la Gurande Guerra. Sentirsi circondati da mille dialetti, mille parlate, mille volti, mille storie ed essere al contempo una cosa sola.

martedì 23 giugno 2009

Consigli al Beota per la pubblicità

Si rende noto al nostro inde-fesso pubblicitario che il presente blog è raggiungibile anche all'indirizzo wwww.costierafuturista.tk, pertanto - ringraziandolo per la meritoria opera di propaganda che ci presta gratuitamente e a titolo continuativo, lo invitiamo a regolarsi di conseguenza per la diffusione dei suoi prossimi volantini in ciclistile. Intanto lo ringraziamo già ora per il boom di accessi che abbiamo raggiunto nelle ultime ore e, in subordine, per l'ilarità che ci regala sempre rifiutando, da fiero anticapitalista che si nutre di alti ideali e di aria fresca, ogni remunerazione.

Se poi volesse essere assunto da noi, regolarizzando la sua posizione contrattuale, saremmo sempre disposti a dargli (con annessi contributi) tutti gli spiccioli che merita. Non sia mai che ci accusi di essere degli schiavisti che usano dei lavoratori a nero...

N.B. "Ciononostante" è un avverbio e si scrive tutto attaccato.

mercoledì 17 giugno 2009

agito ergo sum

Il salernitano

Cronache del mezzogiorno

Il mattino (prima pagina)

E addirittura ''la città'' che di solito ci odia

lunedì 15 giugno 2009

Costiera Futurista: "Mummie" dinanzi il municipio di Maiori.









Tre “Mummie”, ovvero fantocci avvolti interamente di carta igienica, seduti sulle sdraio e stese sui lettini con tanto di ombrellone. Un cartello a lato recita “Turismo della quarta età”, ''Estate 2010'',''Ecco il turismo che cercate''. Nella nottata di lunedi si è svolto così il blitz futurista a Maiori, di fronte al Municipio dove sono stati lasciati gli insoliti “souvenir”.
La performance è stata effettuata dall'associazione culturale "Costiera Futurista - CasaPound Italia" e fa riferimento alla decisione del Comune di Maiori in base alla delibera del consiglio comunale n° 3 del 29 Aprile 2009 che ha respinto un progetto di alcuni giovani locali sulla gestione e la manutenzione della spiaggia pubblica in prossimità del porto nel periodo estivo, adattandolo all’allestimento di strutture ludiche, sportive e ricreative per la gioventù locale ed ospite. "In un clima di oligarchia e privatizzazione selvaggia, ad aggravare la situazione è la motivazione data al provvedimento.- affermano i responsabili di CF-CPI Alessandro Mennella e Matteo Cobalto - Secondo l’amministrazione maiorese, infatti, il rifiuto è dovuto alla necessità di non sovvertire animando troppo la zona, quella 'vocazione' del posto rivolta prettamente ad un turismo della “terza età”. Se è la deacadenza che vogliono, allora noi da futuristi guardiamo sempre ancora più in avanti, e proponiamo il turismo mummificato della quarta età!"




Tratto da positanonews

martedì 9 giugno 2009

ANALISI DOPO IL VOTO

La pizza più piccola sulla tavola della provincia di Salerno, ovvero il nostro collegio con i suoi scarsi 20.000 votanti, divisa incoscientemente nel più alto numero di fette mai registrato: 31 i candidati al Consiglio Provinciale. Non si sfamerà nessuno, è chiaro, tutti lo avevano previsto.
Fettine minuscole, altre un po’ più grandi, una battaglia spietata e scorretta sui centimetri, dove chi non ha speranze o competenze ambisce lo stesso, togliendo spazio ad altri. Unico rappresentante della Costa sarà Matteo Bottone, grazie sia alle indubbie capacità politiche e la massiccia campagna elettorale, sia all’inattesa ascesa del nuovo PSI in provincia, il quale ha superato la temuta soglia del quorum. Ancora una volta uno solo e sul filo del rasoio, ancora una volta non un espressione plebiscitaria di una piccola comunità che vuole essere rappresentata ma di un suo decimo. Facciamo a Bottone i nostri migliori auguri e speriamo che la sua esperienza non assomigli neanche lontanamente a quella decadente e meschina di personaggi che lo hanno preceduto a palazzo S. Agostino. Per tutto il resto, per noi costatoli, è una sconfitta.

"La Destra" di Storace alle europee raddoppia, in virtù dell'allenaza con MPA, il voto rispetto alle ultime politiche. Ma allo stesso bacino elettorale dell'anno scorso vanno ricollegate le 132 preferenze di Fiamma Tricolore. Storia a sè e netto aumento per Forza Nuova con i suoi 60 voti (picco massimo a Minori).

Confermato resta il dominio del centro-destra sul territorio, addirittura espugnate ( e senza prigionieri ) le ultime due fortezze “rosse” della divina: Minori e Conca dei Marini.
A Minori per la prima volta nella sua storia la destra è davanti, sia alle Europee che alle Provinciali. Alle europee poi superati i 100 voti in totale, dato comunque nuovo e di non poco conto, per L’Autonomia, Forza Nuova e Fiamma Tricolore. Alle provinciali il più votato (con 406 preferenze) risulta Fulvio Mormile.

Buona affermazione per l’appena diciottenne Alessandro Russo, candidato alla provincia de La Destra – Fiamma Tricolore nel nostro collegio. Un risultato dignitoso e autentico, non preceduto nè da campagna elettorale né da aspettative dello stesso.



D’altro canto si conferma la vocazione ad un bipolarismo più o meno arrogante, con lo stadio terminale di chi ne è rimasto escluso. I prossimi referendum costituiranno un ennesimo colpo per le forze estranee ai due grandi contenitori. Starà ora a noi decidere.
Potremo riscoprirci ancora crociati senza armi e rifornimenti di battaglie già perse contro l'ignoranza e il costume diffuso, contarci col contagocce degli anacronisti affezionati alle nicchie (compagni insegnano), ma pur sempre restando sterili pedine di chi non ha obiettivi diversi da chi li ha raggiunti, poca differenza se non appunto la mancata poltrona che logora e spappola fegati.
O potremo guardare a queste evoluzioni in maniera dinamica per non scomparire ma crescere sempre di più. Quella del berlusconismo è una marea che non ci travolgerà, ma, forse, calvacheremo a nostro vantaggio, dimostrando così di essere un organismo vivo di idee e non gli orfani del partitismo e dei partiti, quelli che Marinetti diceva esser sempre “destinati a diventare cadaveri gloriosi”.

Uscire da uno schema ed adattarsi con intelligenza, avanzare con velocità estrema. Questa, ora e subito, è la linea da seguire.

giovedì 4 giugno 2009

AH! AH! AH!

I beoti incalzano e commentano il panorama politico minorese all'indomani delle elzioni amministrative. Fallita la strategia della demonizzazione e dell'allarmismo per il pericolo "squadrista", ora passano, come prevedibile, a rinforzre la dose ricorrendo alle accuse ridicole di negazionismo (arma infallbile...penseranno). Dopo la straordinaria prova di mobilitazioe delle masse proletarie dimostrata in occasione della originalissima contestazione a Brunetta, dopo l'avvalersi sul comune minorese di un alfiere di spessore come il prof dalla evve moscia, siamo sicuri che tutti li prenderanno in considerazione e rifletteranno a dovere sull'imminente pericolo che una nuova Shoa si scateni implacabile sulla costiera Amalfitana.

Se non esistessero quante risate ci saremmo persi?

Ecco il loro comunicato pubblicato su positanonews:


MINORI. Costiera amalfitana Democrazia a lista unica

Alle prossime elezioni comunali, per la prima volta dalla nascita della Repubblica, i cittadini di Minori
potranno votare per una sola lista. In effetti, pur trattandosi di una "anomalia", non è sicuramente l´unica e soprattutto non ha niente di casuale in un contesto tristemente connotato da deficit di partecipazione e da una evidente longevità della classe dirigente: basti pensare che dal 1946 ad oggi solo quattro cittadini hanno ricoperto la carica di sindaco. Una personalizzazione della competizione che ha per decenni trasformato gli appuntamenti elettorali in scontri tra tifoserie avrebbe dovuto quantomeno funzionare da campanello d´allarme. Invece, qualsiasi tentativo di qualificare "politicamente" la partecipazione elettorale riconoscendo ai gruppi politici e ai partiti un ruolo di aggregazione in funzione della nascita di compagini con idee, programmi e capacità è stata sempre mortificata dalla logica elettoralistica e familistica, tipica dei piccoli contesti, nei quali il sistema elettorale maggioritario ha fatto il resto. Ciò ha favorito il consolidarsi della tradizione delle liste eterogenee, preferite perché riescono a garantire una più facile vittoria e, soprattutto, una identificazione dell´elettorato col capopopolo di turno.
Alla luce di queste considerazioni le vicende ben note a tutti dell´attuale tornata elettorale non ci stupiscono più di tanto. Il vuoto politico a sinistra appare, dal nostro punto di vista, sicuramente il dato più preoccupante e lo è ancor più in considerazione del fatto che abbiamo corso il serio rischio di vedere rappresentata in consiglio comunale una destra che inneggia a Mussolini e rinnega l´esistenza dei lager nazisti. Altro che assenza di “dialettica democratica”…Tutti i cittadini che hanno a cuore la libertà e la democrazia dovrebbero iniziare seriamente a riflettere.
Quanto all´amministrazione uscente, l´incapacità di esprimere una nuova leadership è l´epilogo di un´esperienza fondata su interessi personalistici, su scelte sfacciatamente nepotistiche e clientelari, connotata dall´assenza di idee e programmi. Ma soprattutto dimostra che l´identificazione nel candidato sindaco fungeva da unico collante di uno schieramento incapace, tra l’altro, di pretendere una buona amministrazione e, ovviamente, un´amministrazione buona per tutti. A dir il vero l´aspetto più sconcertante è rappresentato proprio dal fatto che la disgregazione di quello schieramento non sembra tanto dovuta alla presa di coscienza dei fallimenti accumulati nel corso dei due ultimi mandati, bensì dalla impossibilità per il leader di candidarsi. Nonostante quest’ultimo e questo è ancor più sconcertante – non abbia mai incarnato il demagogo accattivante e populista, piuttosto la figura del potere autoritario e
arrogante, di chi considera l’avversario politico un nemico.
In siffatte situazioni il gruppo di Via Nova ha avuto campo facile e potrà approfittare della disfatta dell'amministrazione uscente per raccogliere consensi anche nel bacino avversario. Salvo sorprese, piuttosto improbabili, Reale sarà il nuovo sindaco di Minori e i suoi candidati siederanno tutti in consiglio comunale.
Tra loro anche il nostro collaboratore, Paolo Russo. La sua è stata una scelta coerente con il percorso politico di quest’ultimi anni, avendo di fatto contribuito in prima persona alla nascita di quello schieramento e supportato i suoi esponenti nei cinque anni di opposizione. Chi ci legge sa che cosa pensiamo della collocazione in liste eterogenee, e Via Nova non fa eccezione. Tra l’altro, le premesse non sono affatto rassicuranti: la scelta di alcuni candidati "calcolatrice alla mano" e l'approccio piuttosto timido ai
problemi strutturali che invece richiedebbero ben altre posizioni potrebbero essere il sintomo di orientamento qualunquista di cui il paese ha fatto purtroppo già esperienza, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Tuttavia, quantomeno condividiamo la convinzione di Paolo, sostenuta su Positanonews in questi giorni, di un consiglio comunale che può riconquistare la sua dignità grazie alla rappresentanza di opzioni politiche qualora, naturalmente, sottendano una determinata idea di amministrazione del paese.
Per questo gli chiediamo di costituire, all’indomani delle elezioni, un Gruppo di sinistra nel quale può riconoscersi chi crede nei valori dell’antifascimo, della giustizia sociale, della legalità, della gestione
amministrativa trasparente e imparziale.
Alla luce dello stato di grave depressione politica che vive la comunità di Minori, è un’occasione da non sprecare.


da “Movimenti” - edizione speciale elezioni 2009
a cura del Collettivo Comunista Costiero

MINORI: I GIOVANI NON FANNO ACQUA!

Applausi e complimenti, persone mai viste prima che ora chiedono di poter partecipare o si offrono per collaborare. Questa l’atmosfera registrata dopo il Comizio sostenuto dal gruppo de “I Giovani Non Fanno Acqua”. Interventi lucidi e ben mirati, privi di retorica. Ha introdotto Valentina Criscuolo, con un'analisi brillante del percorso intrapreso, lasciando poi la parola a Davide Sammarco, Gaetano Ruocco, Alessandro Criscuolo, che si sono soffermati sugli aspetti politici e sulle linee guida programmatiche. Infine il “mancato candidato sindaco” Antonio Cioffi ha concluso in maniera esplosiva l’incontro, sorprendendo tutti.

Ieri sera in una P.zza Cantilena gremita, come raramente accade in occasione di un comizio pubblico, è venuto fuori il risultato di un lavoro iniziato anni fa, ma che in pochi giorni ha rivoluzionato radicalmente lo scenario politico della piccola comunità minorese. L’approvazione entusiasta della popolazione ci sprona a considerare tutto questo solo un punto di partenza e non certo d’arrivo.

Un esperimento mia provato prima, il coraggio e la forza di un gruppo di ventenni che forse ha imposto, come un atto costitutivo scendendo in piazza e parlando a tutta la comunità, di una nuova classe dirigente della politica locale. Il vuoto, la decadenza sociale ci hanno fatto pensare di presentare una lista per le elezioni comunali composta interamente da ragazzi. Un dettaglio tecnico, grigio zelo dei funzionari di una polverosa burocrazia, ce lo ha impedito escludendola dalla competizione.

Ma la testimonianza resta. È quella di una rigenerazione basata su una gioventù dinamica, creativa, energica. Una primavera bella e viva che ha dimostrato di essere degna e presente. Una gioventù che darà continuità e senso a questo discorso, che ritornerà in gioco al prossimo appuntamento e nel frattempo lavorerà senza tregua e senza compromesso.

Se il nostro contributo significherà offrire un’alternativa per cambiare pagina avremo raggiunto il nostro scopo. Vogliamo tornare a credere e ritornare a combattere per la nostra terra, per il nostro futuro.


Il gruppo de “I Giovani Non Fanno Acqua”

martedì 2 giugno 2009

RSI unica vera repubblica




Per la bella Repubblica che nacque prima di sessantatre anni fa

sabato 30 maggio 2009

STIAMO LAVORANDO ANCHE PER VOI, COSI' GIANLUCA IANNONE A CHI HA RIEMPITO UN VUOTO DI IDEE CON LA RETORICA ANTIFASCISTA



Intervista a Gianluca Iannone leader di CasaPound Italia, su L'Altro, quotidiano di Sansonetti (ex Rifondazione Comunista)
intervista di U.M. Tassinari

La stampa sembra concentrare la sua attenzione non solo sugli aspetti militanti ma anche sulla dimensione culturale e artistica di CasaPound


Il teatrino continua. Spesso leggendo i vari Unità, Liberazione, Repubblica e gli altri giornaletti di partito abbiamo optato per un aristocratico “non ti curar di lor ma guarda e passa”, ma abbiamo il sentore che questo andazzo stia diventando pericoloso.

Tralasciando gli aspetti grotteschi e a volte comici, come il cercare di relazionare sull'Unità l'orario di inizio concerto (le 21.03) con l’inaugurazione del campo di Dachau (che si è poi scoperto essere avvenuta il 22.03) tentativo ridicolmente abbandonato tanto che nel più recente articolo si sostiene che le 21.03 sono state un omaggio alla fondazione dei Fasci di Combattimento (avvenuta tra l’altro il 23.03: la storia non è proprio il tuo forte, Mariagrazia…), tralasciando il tentativo disperato di accomunare Casa Pound al nazismo piuttosto che al Fascismo che oramai non fa più paura a nessuno (si parla di una canzone che ricorda la Marcia su Roma del ’22 fatta dalle camicie brune, sempre per dare uno schiaffo alla storia), tralasciando il patetico taglio sociologico di chi non riesce ad andare oltre gli schemi che altri hanno disegnato e di voler per forza riportare tutto dentro di essi, dobbiamo dire però che questo tono da medievale caccia alle streghe o da inquisizione seicentesca può diventare una miccia accesa. Perché questo continuo additare, questa quotidiana chiamata alla vigilanza e all’attenzione nei confronti dei fascisti si accompagna ogni giorno ad agguati armati (come nei casi di Napoli, Lecce, Bologna, Firenze) aggressioni (da Piazza Navona fino all’università di Torino), minacce (Verona e Parma), attacchi incendiari e bombaroli contro le nostre sedi (il circolo futurista di CasalBertone o Cuore Nero a Milano) mai denunciati dagli stessi giornali che incitano all’antifascismo, anzi spesso giustificati e coperti proprio come avveniva negli anni ’70 quando illustri attentatori e stragisti venivano coperti dagli agganci nei palazzi della carta stampata.

Alla fine quindi il problema sono sempre i giornalisti...

No, il problema sono le ragioni che ci sono dietro certe campagne.

Tutto questo per cercare di avere almeno un argomento, l’antifascismo, come collante per chi oramai non ha più nulla da dire, tutto questo per permettere a qualcuno di rimanere aggrappato a una poltrona che gli è strappata da sotto, per permettere a qualche partitello di continuare a sopravvivere e in seconda battuta per permettere agli scribacchini di quel partito di continuare ad avere dei fondi che altrimenti sparirebbero.

Un continuo cercare di alzare la tensione ed arrivare a una situazione di scontri quotidiani che ha giovato 30 anni fa agli antenati politici di questi quattro burattinai sgangherati ma che inspiegabilmente non riesce più. Inspiegabilmente, così come inspiegabili siamo noi per voi improvvisati sociologi che proprio non riuscite a capirci e che forse ci considerate di un altro pianeta, forse proprio quel Marte colonizzato dai fascisti guzzantiani.

In cosa si esprime il vostro essere marziani?

Nella capacità di sottrarci a questa trappola.

Potrete distruggerci una sede ma la sera stessa staremmo sulle macerie ad organizzare concerti e feste per raccogliere soldi e ricostruire il tutto più bello e più grande di prima, come abbiamo fatto per il Cutty Sark di Roma, per quello di Verona o per Cuore Nero di Milano. Paradossalmente le vostre bombe, oltre a non poterci fermare o spaventare, fanno addirittura girare più persone e più soldi di prima.

Potete attaccare i nostri banchetti di distribuzione gratuita di pane, ma il giorno dopo saremo in piazza a distribuire anche la porchetta.

Potete fare conferenze all’università in cui esaltate il triangolo rosso, gli arditi del popolo e gli infoibatori, ma il giorno dopo saremo a raccogliere firme per permettere alle famiglie di avere una casa, alle madri di avere un lavoro e a noi tutti di avere un’energia alternativa e pulita a basso costo.

Potete pure sputare la vostra bile ma noi continueremo comunque nel nostro cammino, nel diffondere e creare cultura tramite in nostri libri, le nostre conferenze e soprattutto tramite quella musica di cui tanto vi interessate nei vostri giornali (vuoi vedere che alla fin fine vi piace?), che vi spaventa tanto perché non parla di amori non corrisposti, di vite fallite e di tristezze esistenziali ma perché esprime il nostro modo di essere: scanzonati, allegri, vivaci e pronti a lottare per riprenderci e difendere quello che è stato tolto agli Italiani, la giustizia sociale.


In fondo, stiamo lavorando anche per voi.