giovedì 19 febbraio 2009

Dignità e fierezza.

Si e' aperto a Baghdad il processo a Muntazer al Zaidi, il giornalista che durante una conferenza stampa tiro' le scarpe contro Bush. Il dibattimento e' cominciato davanti alla corte criminale centrale irachena. Con vestito beige, camicia nera ed una bandiera irachena intorno al collo, il giornalista della tv al Baghdadiya e' apparso impassibile. Il suo ingresso in aula e' stato salutato dai familiari e dal pubblico presente con grida di gioia.

martedì 17 febbraio 2009

UN PARADOSSO

Ecco i prodotti di una sottocultura tutta italiana. Si annidano negli ambienti pseudo intellettuali, nelle università, non ultimi nei Licei e le scuole superiori. In un paese che in molti pensano abbia ormai una memoria storica condivisa, ecco invece cosa succede.

Lo scorso 10 Febbraio alcuni rappresentanti, sia d'Istituto sia alla Consulta, del Liceo "E.Marini" di Amalfi si sono rifiutati arbitrariamente di commemorare i martiri delle foibe come invece si accingeva a fare il resto dell'istituto.
Approfittando dell "dislocazione" nella sede di Atrani a causa della cronica assenza di aule nella struttura di Via Grade Lunghe in Amalfi, hanno pensato bene di svolgere un'assemblea "separata" in cui si è ritenuto necessario "PARLARE D'ALTRO".
Quanto più grave si registra è la presunzione con la quale, successivamente, uno dei due ha affermato che con questo gesto si è "espressa la volontà degli studenti", i quali in blocco avrebbero considerato inopportuno commemorare i connazionali morti in quel periodo. Date uno sgurado a questo: http://costieragiovani.forumcommunity.net/?t=24406246&view=getlastpost#lastpost

Pensiamo solo un attimo a cosa fose accaduo se i ragazzi del Blocco avessero fatto qualcosa di solo lontanamente analogo nel giorno del 27 Gennaio...La cosa avrebbe fatto il giro dei giornali

Ecco cosa accade nel 2009, a opera degli stessi indefessi gendarmi della memoria di sempre, attenti giudici di perbenismo e ipocrita morale in altre occasioni.
Vergogna! Mancando di rispetto ai 350.000 profughi di Istria e Dalmazia ed ai 15.ooo italiani massacrati dall'odio dei partigiani comunisti di Tito essi noon solo hanno mancato di rispetto alla Nazione, ma hanno dimostrato che per alcuni epigoni di mosca esistono ancora classifiche sui morti.

Ecco la nostra risposta ai difensori del ricordo falcotativo, della memoria a senso unico:





OGGI E SEMPRE: ONORE AI MARTIRI DELLE FOIBE!

venerdì 13 febbraio 2009

L'inferno dei buoni

Dal 13 al 15 febbraio 1945 gli angloamericani effettuarono un'azione terroristica senza pari, il bombardamento al fosforo su Dresda. Un'ecatombe mai vista


Dal 13 al 15 febbraio 1945 ebbe luogo il bombardamento terroristico al fosforo di Dresda, un massacro indiscriminato e continuativo di civili (le stime oscillano tra le centocinquantamila e le trecentomila vittime in quarantott'ore!) Le bombe al fosforo non diedero scampo; molti feriti si gettarono nelle acque del fiume Elba per spegnere le fiamme che li divoravano, ma continuarono a bruciare anche in acqua e nessuno di loro poté salvarsi né lenire le sue sofferenze. I criminali responsabili di quell'ignominia non hanno mai pagato e hanno addirittura preteso, con l'arroganza del vincitore, di farsi giudici dei vinti. Dresda brucia ancora.

Ricordiamo anche che Dresda non era un obiettivo militare ma una semplice città d'arte che i cosidetti liberatori rasero al suolo per sfregio.


venerdì 6 febbraio 2009

Auguri ad Amedeo Guillet

Oggi il Comandante Diavolo ha compiuto i suoi primi 100 anni. Profondo conoscitore del mondo islamico, Amedeo Guillet è uno dei personaggi più carismatici della 2a guerra mondiale ed un appassionato studioso della lingua e cultura araba. Attualmente vive in Irlanda, coltivando la sua passione per i cavalli. Che il Signore ce lo preservi ancora a lungo, perchè questa terra ha bisogno di eroi più che mai.

giovedì 5 febbraio 2009

Assemblea per le foibe all' "E.Marini"

Nella mattinata ad Amalfi gli studenti del Liceo “E.Marini” si sono raccolti in un’assemblea per commemorare i martiri delle foibe.
A promuovere l’iniziativa i ragazzi liceali del Blocco Studentesco. Congratulazioni all’impegno del nostro rappresentante d’istituto, Alessandro Russo che, in collaborazione con gli altri rappresentanti, ha reso possibile l’evento.
Si spera che così continuando, passo dopo passo, quella delle foibe non sia più, nella memoria collettiva, una tragedia di serie B.

e chi ci ferma più?


mercoledì 4 febbraio 2009

AL SIGNOR SINDACO DI CISTERNA DI LATINA

Da una lettera inviata aò sindaco di Cisterna di Latina, ove risiede il minoresissimo Daniele Lembo, apprendiamo con piacere l'ultima sua ammirevole iniziativa






Gentile Signor Sindaco

Dal quotidiano Latina Oggi, edizione del 15 gennaio 2009, venni a conoscenza della protesta degli studenti di Cisterna che lamentavano le carenze della biblioteca comunale.
“Testi obsoleti e insufficienti, scarse postazioni internet”, così riportava il giornalista, estensore del pezzo, circa le rimostranze dei giovani frequentatori.
Leggendo l’articolo in argomento, sembrava intendere che i giovani significassero l’insufficienza dei collegamenti internet predisposti in biblioteca. In realtà, la scarsità di computer collegati in rete è forse solo la mancanza più evidente, ma sicuramente la meno grave.
Le biblioteche nascono per contenere libri e la nostra biblioteca ne ha, considerando quella che dovrebbe essere l’utenza cittadina, veramente una modesta dotazione.
Il giorno seguente al citato articolo giornalistico dal titolo, quanto mai significativo, “Cisterna – La cultura dimenticata”, intervenni sulle pagine di Latina Oggi per sostenere le ragioni di chi, in pieno diritto, protestava.
Non ho disposizione alla polemica e, soprattutto, non amo utilizzare i quotidiani per dare spazio e visibilità alle mie contese personali. Sono, invece, dell’avviso che anche il comune cittadino, rilevate carenze nella gestione della cosa pubblica abbia il diritto/dovere di intervenire per apportare, per quanto gli è possibile, le dovute correzioni.
Decisi allora di proporre un’iniziativa finalizzata a donare libri alla biblioteca cittadina. In sostanza, avrei contattato case editrici e privati al fine di ottenere le necessarie donazioni.

In solo quindici giorni, il riscontro è stato veramente eccezionale. Oltre cento volumi sono stati ceduti a titolo gratuito dalle seguenti case editrici: Delta Editrice di Parma, Lo Scarabeo Editrice di Bologna, MA.RO Edizioni di Pavia, Ego Edizioni di Latina.
Inoltre, donazioni sono giunte dal giornalista Mauro Cascio - editore di Parvapolis, dal giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, dal saggista Lodovico Ellena. Altri volumi, infine, sono arrivati da Emilio Maluta, presidente dell’Associazione Culturale Decima Mas.
In particolare, la Delta ha spedito l’intera serie delle sue monografie sulla seconda guerra mondiale (alcune delle quali sono state curate dallo scrivente) e il favoloso volume “El Alamein, la svolta decisiva”. Significativo anche il contributo di Mauro Cascio che, tra l’altro, ha donato il volume “Dalla Metaphysica” di Tommaso Campanella. Una pubblicazione quest’ultima che, per quello che rappresenta, meriterebbe maggiore attenzione dagli enti pubblici, oltre che dai privati. Personalmente, oltre ad alcuni miei libri, ho voluto donare, un’edizione de “Il giro del mondo in ottanta giorni”, finita di stampare il 3 giugno 1944. Data particolarmente significativa perché il giorno successivo, gli invasori angloamericani sarebbero entrati a Roma.
Sia chiaro, non pretendo di “salvare” la biblioteca (come avrebbe titolato poi il Latina Oggi il 16 gennaio scorso) con una donazione di un centinaio di volumi. Tanto meno è mio desiderio lanciare una provocazione.
Ogni uomo ha dei sogni e io, uscendo di casa la mattina e scontrandomi con un mondo che non mi piace e nel quale non mi riconosco, non posso fare a meno di pensare a quale sarebbe la realtà nella quale mi piacerebbe, invece, vivere.
Nel particolare, per questa città, da tempo sogno una grande e bella biblioteca, con annessa emeroteca, videoteca e cineteca. Una sede bibliotecaria centrale che abbia diramazioni e collegamenti con biblioteche periferiche, situate nei borghi cittadini.
Immagini, Signor Sindaco, poter disporre in città di un gioioso tempio della cultura. Un posto ove i giovani possano ritrovarsi, leggere, discutere, confrontarsi. Dove sia possibile, in breve, dare loro la possibilità di crescere nello spirito.
La cultura, il sapere, la ricchezza dell’animo hanno grande fascino. Perché non esporre i nostri giovani alla magia della conoscenza ma, soprattutto, al culto del dubbio come sistema per avvicinarsi alla verità.
I libri sono i luoghi della fantasia ed occorre dare alla nostra gente, soprattutto ai giovani ma non solo ai giovani, i mezzi per espandere la loro di fantasia, intesa come inventiva, creatività, genialità. In sostanza, è questo quello che ci distingue dalle scimmie: la fantasia.
Le biblioteche sono poi i luoghi della memoria, sicuramente l’ultimo baluardo contro la barbarie che impazza nella nostra società.
La nostra generazione Signor Sindaco è veramente in colpa verso i giovani. Abbiamo tirato su una gioventù senza storia, senza ricordi comuni, senza tradizioni e senza passioni che non siano quelle dell’apparire piuttosto che dell’essere. Una gioventù dove la maggiore aspirazione dei maschi è quella di fare i calciatori, mentre le femmine non ambiscono che a diventare veline.
Se poi alla grande biblioteca pubblica che è in testa alle mie aspirazioni affiancassimo anche belle palestre dove i nostri giovani potessero gareggiare nella corsa, tirare di pugilato, di scherma, esercitarsi nella ginnastica e quant’altro, allora forse potremmo dirci soddisfatti.
Non mi invento nulla di nuovo. E’ al modello del mondo classico che mi ispiro, all’esempio di Sparta e di Atene.
Ad un mio giovane amico militare, costretto all’immobilità da un brutto incidente ricordai che se il fato aveva voluto annullare il soldato che egli era stato, non doveva però permettere che in lui morisse anche il guerriero.
La vita, quella vera, quella fatta di passioni, amori, sofferenze, dolcezze, ricordi non è la vita del Grande fratello.
L’esistenza umana è un’arena gladiatoria e i lottatori li si addestra prima nello spirito e poi nel corpo. Se i nostri giovani non li prepareremo eticamente e spiritualmente a quello che li aspetta, facilmente di notte, rientrando da uno dei luoghi del nulla, si schianteranno contro qualche albero.
La vita è piena di alberi “inopportuni” e spesso non si tratta di alberi fisici ma di ostacoli spirituali, morali, sentimentali contro i quali un’anima disarmata può infrangersi in maniera rovinosa.

Sono certo che Lei, come me, è un uomo con grandi sogni.

Con grande cordialità



Daniele Lembo

lunedì 2 febbraio 2009

POSITANO RICORDA L´AFFONDAMENTO DEL SALEMI, PREMIATI I SOCCORITORI ECCO IL VIDEO


Un giorno per la memoria, un premio per la solidarietà in mare. Questo è stato il leit motiv della premiazione che è avvenuta questa mattina a Positano in Costiera Amalfitana (giù il video). Alla presenza del sindaco di Positano Domenico Marrone e delle autorità, dalla Guardia di Finanza, ai Carabinieri, alla locale comando della Capitaneria di Porto di Positano in Costa d´ Amalfi, è intervenuto Vincenzo De Luca, comandante della Capitaneria di Porto di Salerno. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Sabella, autore del libro, “Fra le righe della storia” ha raccontato con dovizia di particolari dell´episodio del 2 febbraio 1943 e ha ricostruito in maniera molto interessante e documentata le fasi storiche di quel periodo di guerra. Successivamente c´è stata una proiezione del video documentario sul sommergibile inglese Safari che affondò la nave italiana Salemi al largo di Positano distruggendo anche gli scogli "Mamma e Figlio" che si stagliavano nei pressi della torre Clavel. E´ stato raccontato il soccorso in mare che avvenne in pochissimi minuti e premiati i sopravvisuti fra coloro che parteciparono alle operazioni di soccorso in mare. Luigi Parlato, Luigi Marrone, Pietro Pane e Francesco Esposito (nella foto) sono fra i sopravvisuti ad essere premiati. A premiarli sono stati il Cv Vincenzo De Luca comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, il Luogotenente della Guardia di Finanza Gennaro Gargiolo comandante delle Fiamme gialle di Positano, il Mr.llo dei carabinieri Andrea Manera e il Capo di prima classe Epidio Gioielli comandante del Porto di Positano. Loro efurono anche quelli che nel 1941 posero ai piedi dello scoglio Mamma una effige della Madonna di Positano che avrebbe salvato il paese dai missili. Il bombardamento avvenne dopo le 14 del 2 febbraio 1943 quando i due piroscafi,il Salemi e il Valsavoia,in viaggio verso sud, venivano affondati anche se non colano subito a picco, Il Valsavoia ci mette una mezzora per affondare, Il Salemi aveva schivato il primo missile, che distrusse lo scoglio de La Mamma, ma Il sommergibile Safari capitanato dal comandante Ben Briant che mise al suo attivo decine di affondamenti lo riprese a cannoneggiare fino a bombandarlo. "I positanesi andarono al soccorso e solo otto italiani persero la vita - ricorda Antonio Pane, classe 1928 -, molti di noi ci gettammo con entusiasmo a mare per salvarli e poi facemmo amicizia con loro. Ci fu il coinvolgimento di tutta la popolazione, ma mia madre mi voleva picchiare per la preoccupazione "
(fonte positanonews)

Onore ai martiri delle foibe