mercoledì 4 febbraio 2009

AL SIGNOR SINDACO DI CISTERNA DI LATINA

Da una lettera inviata aò sindaco di Cisterna di Latina, ove risiede il minoresissimo Daniele Lembo, apprendiamo con piacere l'ultima sua ammirevole iniziativa






Gentile Signor Sindaco

Dal quotidiano Latina Oggi, edizione del 15 gennaio 2009, venni a conoscenza della protesta degli studenti di Cisterna che lamentavano le carenze della biblioteca comunale.
“Testi obsoleti e insufficienti, scarse postazioni internet”, così riportava il giornalista, estensore del pezzo, circa le rimostranze dei giovani frequentatori.
Leggendo l’articolo in argomento, sembrava intendere che i giovani significassero l’insufficienza dei collegamenti internet predisposti in biblioteca. In realtà, la scarsità di computer collegati in rete è forse solo la mancanza più evidente, ma sicuramente la meno grave.
Le biblioteche nascono per contenere libri e la nostra biblioteca ne ha, considerando quella che dovrebbe essere l’utenza cittadina, veramente una modesta dotazione.
Il giorno seguente al citato articolo giornalistico dal titolo, quanto mai significativo, “Cisterna – La cultura dimenticata”, intervenni sulle pagine di Latina Oggi per sostenere le ragioni di chi, in pieno diritto, protestava.
Non ho disposizione alla polemica e, soprattutto, non amo utilizzare i quotidiani per dare spazio e visibilità alle mie contese personali. Sono, invece, dell’avviso che anche il comune cittadino, rilevate carenze nella gestione della cosa pubblica abbia il diritto/dovere di intervenire per apportare, per quanto gli è possibile, le dovute correzioni.
Decisi allora di proporre un’iniziativa finalizzata a donare libri alla biblioteca cittadina. In sostanza, avrei contattato case editrici e privati al fine di ottenere le necessarie donazioni.

In solo quindici giorni, il riscontro è stato veramente eccezionale. Oltre cento volumi sono stati ceduti a titolo gratuito dalle seguenti case editrici: Delta Editrice di Parma, Lo Scarabeo Editrice di Bologna, MA.RO Edizioni di Pavia, Ego Edizioni di Latina.
Inoltre, donazioni sono giunte dal giornalista Mauro Cascio - editore di Parvapolis, dal giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, dal saggista Lodovico Ellena. Altri volumi, infine, sono arrivati da Emilio Maluta, presidente dell’Associazione Culturale Decima Mas.
In particolare, la Delta ha spedito l’intera serie delle sue monografie sulla seconda guerra mondiale (alcune delle quali sono state curate dallo scrivente) e il favoloso volume “El Alamein, la svolta decisiva”. Significativo anche il contributo di Mauro Cascio che, tra l’altro, ha donato il volume “Dalla Metaphysica” di Tommaso Campanella. Una pubblicazione quest’ultima che, per quello che rappresenta, meriterebbe maggiore attenzione dagli enti pubblici, oltre che dai privati. Personalmente, oltre ad alcuni miei libri, ho voluto donare, un’edizione de “Il giro del mondo in ottanta giorni”, finita di stampare il 3 giugno 1944. Data particolarmente significativa perché il giorno successivo, gli invasori angloamericani sarebbero entrati a Roma.
Sia chiaro, non pretendo di “salvare” la biblioteca (come avrebbe titolato poi il Latina Oggi il 16 gennaio scorso) con una donazione di un centinaio di volumi. Tanto meno è mio desiderio lanciare una provocazione.
Ogni uomo ha dei sogni e io, uscendo di casa la mattina e scontrandomi con un mondo che non mi piace e nel quale non mi riconosco, non posso fare a meno di pensare a quale sarebbe la realtà nella quale mi piacerebbe, invece, vivere.
Nel particolare, per questa città, da tempo sogno una grande e bella biblioteca, con annessa emeroteca, videoteca e cineteca. Una sede bibliotecaria centrale che abbia diramazioni e collegamenti con biblioteche periferiche, situate nei borghi cittadini.
Immagini, Signor Sindaco, poter disporre in città di un gioioso tempio della cultura. Un posto ove i giovani possano ritrovarsi, leggere, discutere, confrontarsi. Dove sia possibile, in breve, dare loro la possibilità di crescere nello spirito.
La cultura, il sapere, la ricchezza dell’animo hanno grande fascino. Perché non esporre i nostri giovani alla magia della conoscenza ma, soprattutto, al culto del dubbio come sistema per avvicinarsi alla verità.
I libri sono i luoghi della fantasia ed occorre dare alla nostra gente, soprattutto ai giovani ma non solo ai giovani, i mezzi per espandere la loro di fantasia, intesa come inventiva, creatività, genialità. In sostanza, è questo quello che ci distingue dalle scimmie: la fantasia.
Le biblioteche sono poi i luoghi della memoria, sicuramente l’ultimo baluardo contro la barbarie che impazza nella nostra società.
La nostra generazione Signor Sindaco è veramente in colpa verso i giovani. Abbiamo tirato su una gioventù senza storia, senza ricordi comuni, senza tradizioni e senza passioni che non siano quelle dell’apparire piuttosto che dell’essere. Una gioventù dove la maggiore aspirazione dei maschi è quella di fare i calciatori, mentre le femmine non ambiscono che a diventare veline.
Se poi alla grande biblioteca pubblica che è in testa alle mie aspirazioni affiancassimo anche belle palestre dove i nostri giovani potessero gareggiare nella corsa, tirare di pugilato, di scherma, esercitarsi nella ginnastica e quant’altro, allora forse potremmo dirci soddisfatti.
Non mi invento nulla di nuovo. E’ al modello del mondo classico che mi ispiro, all’esempio di Sparta e di Atene.
Ad un mio giovane amico militare, costretto all’immobilità da un brutto incidente ricordai che se il fato aveva voluto annullare il soldato che egli era stato, non doveva però permettere che in lui morisse anche il guerriero.
La vita, quella vera, quella fatta di passioni, amori, sofferenze, dolcezze, ricordi non è la vita del Grande fratello.
L’esistenza umana è un’arena gladiatoria e i lottatori li si addestra prima nello spirito e poi nel corpo. Se i nostri giovani non li prepareremo eticamente e spiritualmente a quello che li aspetta, facilmente di notte, rientrando da uno dei luoghi del nulla, si schianteranno contro qualche albero.
La vita è piena di alberi “inopportuni” e spesso non si tratta di alberi fisici ma di ostacoli spirituali, morali, sentimentali contro i quali un’anima disarmata può infrangersi in maniera rovinosa.

Sono certo che Lei, come me, è un uomo con grandi sogni.

Con grande cordialità



Daniele Lembo

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