martedì 24 giugno 2008

La Romania offre lavoro indeterminato, ma i Romeni rifiutano

Di Ercolina Milanesi I romeni, in Italia, sono 342.500, ma non hanno nessuna intenzione di tornare nella loro patria dove avrebbero lavoro assicurato e a tempo indeterminato.
La Romania è in forte espansione economica, sta vivendo un periodo positivo ma manca la mano d’opera. E’ veramente un paradosso constatare che i romeni continuano ad arrivare nel nostro paese, senza lavoro, tranne alcuni, e vivono di espedienti, prostituzione e criminalità quando nella loro terra sono costretti a rivolgersi ad extracomunitari dato il lavoro immane che occorre per costruire nuove case, fabbriche, necessitano carpentieri, metalmeccanici.
A Bucarest vi è stata una richiesta di 22mila posti e si sono presentati in 20.
Dopo l’entrata nell’Ue la Romania sta vivendo un periodo di forte boom economico, sono partite le grandi opere ma realizzate da stranieri. Un’azienda tessile ha assunto 1.500 cinesi, vi sono operai che provengono dalla Moldavia, Ucraina, Pakistan, India, Turchia e Sri-Lanka.
Sono richiesti medici, ingegneri, avvocati e architetti.
Ma allora perché i romeni continuano a venire in Europa e in Italia a fare i mendicanti e i poveri miserabili che fuggono da un paese in cui non possono più vivere?
Prescindendo dal fatto che gli immigrati romeni ed i loro cari rom sanno che in Italia possono vivere senza faticare, basta un furto in una villa, rapine a gogò, fare i papponi di una bella squadra di donnine facili che rendono assai, intanto in galera non ci vanno dato il buon cuore dei nostri magistrati, mentre in Romania esistono leggi severe e le condanne sono eseguite per l’intero. Ecco perché non vogliono tornare nel loro paese, dovrebbero lavorare e al primo sgarro il carcere li ospita.
Lapalissiano che gli immigrati che ci stanno invadendo a dismisura sono la maggioranza dei criminali che hanno una fedina penale talmente sporca da incutere il giusto timore degli italiani. Un romeno intervistato per quale motivo non vuole tornare a casa sua, ha risposto che in Romania sono ancora troppe le cose che non funzionano, a partire dalla carenza dei servizi e la mancanza di sicurezza. Inoltre ci sono ancora troppi pericoli e molti di noi non si sentirebbero al sicuro. C’è troppa delinquenza!
Ma guarda chi parla! Gli indici di comportamenti delinquenziali riscontrati in Italia da parte dei cittadini romeni battono il record su tutti gli altri immigrati.
A questo punto, secondo la mia opinione personale, il governo dovrebbe rispedire tutti i romeni a casa loro perché il lavoro esiste, dunque non hanno nessun bisogno di farsi mantenere da noi. Ma non se ne andranno mai, è questa la tragedia, dovremo continuare a vivere nel timore di furti, aggressioni, stupri e per colpa degli ubriachi anche la morte di giovani vite.
Già alcuni italiani lavorano in ditte trasferite in Romania, vorrà dire che ritorneremo ai primi novecento quando gli italiani emigrarono in America per necessità, per farsi una vita decente e, tranne i mafiosi, lavorando alacremente, molti sono arrivati al successo.
Ma è vergognoso che noi, italiani che viviamo nella nostra Patria, si debba emigrare in cerca di lavoro, quando abbiamo dei romeni che pretendono di vivere sulle nostre spalle, con relativa criminalità che hanno nel loro Dna, e con l’assegnazione di case popolari che a noi sono rifiutate, per leggi demenziali che danno la priorità agli immigrati.
Bucarest è una città molto bella, come la Romania, vorrà dire che quando vi sarà l’esubero di romeni ( due milioni di espatriati hanno lasciato la Romania e vagano per l’Europa) i disoccupati italiani sapranno dove trovare lavoro.
L’umiliazione e la vergogna non fanno più parte delle coscienza umane!
ERCOLINA MILANESI

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