martedì 10 giugno 2008
QUALCUNO ERA FASCISTA
Qualcuno era fascista perché era nato a Littoria
Qualcuno era fascista perché il nonno lo zio il papà… anche la mamma
Qualcuno era fascista perché la Russia era un gulag, la Cina troppo vicina, e “il
sole non sorge più ad est”
Qualcuno era fascista perché si sentiva “In un mondo che non ci vuole più…”
Qualcuno era fascista perché aveva avuto un’educazione… un’educazione…
aveva avuto un’educazione?
Qualcuno era fascista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura
lo esigeva, la letteratura e tutta l’intellighenzia italiota esigevano… di essere
antifascisti
Qualcuno era fascista perché lo sapeva lui il perché
Qualcuno era fascista ma non lo sapeva
Qualcuno era fascista perché prima… prima… prima… era stato Ghibellino
Qualcuno era fascista perché i comunisti: “Veniamo da lontano e andiamo
lontano…” e meno male che siete solo di passaggio
Qualcuno era fascista perché “mica è vero che Almirante era un fucilatore”
Qualcuno era fascista perché Berlinguer è marchese, c’ha mezza Sardegna e
c’ha pure er coraggio de parlà’ in nome del proletariato
Qualcuno era fascista perché era ricco e gli altri… gli altri: “Aho! ma che me
frega a me degli altri: chi vo’ dio se lo prega da sé”
Qualcuno era fascista perché beveva vino e si commuoveva ricordando le
oceaniche adunate
Qualcuno era fascista perché non credeva in Dio ma, ormai: “Soltanto un Dio ci
può salvare”
Qualcuno era fascista perché “…ma che cazzo vonno ‘sti operai?”
Qualcuno era fascista perché aveva letto “L’operaio”
Qualcuno era fascista perché il padrone l’aumento di stipendio glielo aveva
promesso sulla tomba del duce
Qualcuno era fascista perché la rivoluzione oggi forse no, ma “il domani
appartiene [sicuramente] a noi”
Qualcuno era fascista perché “Dio, patria e famiglia… ostia”
Qualcuno era fascista per far rabbia al padre ex partigiano
Qualcuno era fascista perché la TV è l’occhio del Grande fratello
Qualcuno era fascista perché odiava le mode, qualcuno per principio e qualcuno
per frustrazione
Qualcuno era fascista perché “la proprietà privata è sacra…”
Qualcuno era fascista proprio perché voleva diventare proprietario
Qualcuno era fascista perché aveva scambiato il Manifesto di Verona per i Dieci
Comandamenti
Qualcuno era fascista perché era convinto che la classe operaia aveva preso un
abbaglio
Qualcuno era fascista perché: “Tutto nello Stato. Tutto per lo Stato. Nulla contro
lo Stato”
Qualcuno era fascista perché era un impiegato dello Stato
Qualcuno era fascista perché “se stava mejo quando se stava peggio…”
Qualcuno era fascista perché a furia di tapparsi il naso e votare D.C. rischiava di
soffocare
Qualcuno era fascista perché quella che chiamano democrazia è una truffa
tragica e oscena
Qualcuno era fascista perché aveva capito che gli americani confondevano la
libertà con il libero mercato
Qualcuno era fascista perché sognava l’Europa dei popoli, non delle banche
Qualcuno era fascista perché c’era il grande partito comunista
Qualcuno era fascista malgrado ci fosse il partito comunista armato
Qualcuno era fascista perché era contro… era contro… e basta
Qualcuno era fascista perché più fascista di così si muore
Qualcuno era fascista perché “Uccidere i fascisti non è reato”…e, infatti, Acca
Larenzia, i fratelli Mattei, Michele Mantakas, Paolo Di Nella, Mario Zicchieri,
Angelo Pistolesi, Sergio Ramelli… ecc... ecc...
Qualcuno... qualcuno diceva di essere fascista e invece era qualcos’altro
Qualcuno era fascista perché “Una vita felice è impossibile. Il massimo a cui un uomo può aspirare è una vita eroica”
Qualcuno era fascista di sinistra perché quelli di destra volevano l’ordine prima di tutto e lui, invece, voleva la socializzazione
Perché sentiva la necessità di rivoltarsi contro il mondo moderno
Perché forse non voleva niente ma lo voleva con tutte le sue forze
Sì, qualcuno era fascista perché si voleva sentire al di là di se stesso. Al di là della personale fatica quotidiana ad esistere. Perché si sentiva parte di qualcosa che esisteva prima, molto prima del fascismo. E andava oltre.
Era una generazione nata con le ali bruciate che sognava di risorgere dalle proprie ceneri…
No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti sognavano le ali solo per potersele amputare da soli… O di amputare, il che è peggio, quelle degli altri.
E ora? Anche ora si va oltre. Ma in direzioni opposte. Da una parte chi attraversa obliquo lo squallore di un potere fine a se stesso e, dall’altra, la solita araba fenice che, alla fine, si accontenta di volare solo come cenere nel vento perché non può più neanche permettersi il sogno delle sue ali.
Due miserie opposte… precipitate dalla stessa maledettissima storia.
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