mercoledì 11 giugno 2008

Giovanni Comisso

Giovane dal carattere eccentrico, volitivo e sognatore, dopo aver completato gli studi classici e laureatosi in legge all'università di Siena, partecipa volontario alla prima guerra mondiale in quanto interventista convinto. Concluso il conflitto, ritenendo come la maggior parte dei volontari che i nuovi assetti geopolitici siano stati formulati con accordi di vertice, senza consenso popolare, partecipa il 12 settembre 1919 all'impresa di Fiume a fianco di Gabriele D'Annunzio e dei suoi legionari. Alla fine anche di questa esperienza riprende la sua attività di avvocato, ma attratto da esperienze sempre diverse. Abbandona dunque la carriera legale per dedicarsi a svariati mestieri: è libraio a Milano, commerciante d'arte a Parigi. Ebbe nella sua lunga vita avventurosa un lungo sodalizio con il pittore De Pisis e con lo scultore Arturo Martini.

Il suo primo romanzo Il porto dell'amore (1924), edizione definitiva con il titolo Al vento dell'Adriatico (1928), risente degli influssi dannunziani.

Comisso collabora alle riviste Solaria, L'Italiano, al settimanale Il Mondo. Persona dotata di grande vitalità e curiosità, grazie alla sua memoria visiva e ad una buona propensione di sintesi descrittiva nello scrivere romanzi, diventa corrispondente e inviato speciale della Gazzetta del Popolo e poi del Corriere della Sera. Viaggia molto in Europa e in Oriente, scrivendo interessanti resoconti: Cina-Giappone, (1932) L'italiano errante per l'Italia, (1937) che poi nella stesura finale diventa La favorita, (1945).

Dopo il felice esordio de Il porto dell'amore (1924), fino ad arrivare a Cribol(1964), romanzo non troppo gradito sia al pubblico sia alla critica , Comisso conclude la sua attività letteraria con una stesura riveduta del libro La mia casa di campagna, databile ad appena un anno prima della scomparsa.

Giovanni Comisso è stato il più estroso e il più irregolare di tutti gli scrittori vicini ala rivista Solaria,i suoi scritti combaciano in modo sorprendente con la sua vita irregolare ,densa e profonda di uomo di mondo, e la seguono quasi in modo parallelo, ciò è anche dovuto al fatto che, come molti autori del tempo, gran parte delle pagine stampate derivano da corrispondenze, articoli giornalistici e anche da racconti che allora si usava pubblicare regolarmente nella Terza pagina dei quotidiani.
Alcune sue opere nascono da osservazioni e divagazioni, dove l'erotismo ha una parte considerevole; altri rievocano personaggi conosciuti; altri ancora sono impressioni dì mare e di campagna, dì città illustri e dì paesi sconosciuti , ricordi di viaggi compiuti in Italia, in Europa, in Africa e in Oriente La Favorita, Amori d'oriente, Questa è Parigi. Tutto questo gli da modo di riflettere su certi avvenimenti, specie quando da essi l'autore viene toccato direttamente. Egocentrico e sensuale, Comisso ha sempre amato viaggiare per aver poi il piacere di raccontare. Tutte insieme le centinaia di pagine scritte formano un catalogo delle sue preferenze in fatto di vita come l'ozio, la libertà, il vagabondaggio, il gusto dì fantasticare.
Comisso, definitosi "Uomo di mare, dì commerci" o anche un "italiano errante per l'Italia" ,saggia con mano leggera diversi generi letterari: la prosa di viaggio, il racconto, il romanzo, l'autobiografia, il saggio, partendo da una sempre più arricchita esperienza umana,come si può notare nel suo In giorni di guerra e in Il porto dell'amore. In seguito la sua curiosità e il suo estro, sostenuti da una prosa evocativa, sono stati pronti ad accogliere ogni eco della vita e in particolare della sua vita, delle proprie avventure terrene.

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