Il giudice sportivo Tosel se n'è inventata un'altra delle sue. Infatti, per motivare la sua decisione, prima ha premesso che “esula dai limiti funzionali di questo Giudice ogni valutazione in merito a fatti altrove verificatisi", poi, non sapendo che inventarsi, ha motivato il provvedimento della chiusura delle curve A e B del San Paolo fino al 31 ottobre con qualche petardo fatto esplodere dagli ultras azzurri all'Olimpico di Roma. In pratica Tosel ha ammesso di non avere giurisdizione per gli eventuali danni causati alla stazione Termini dai supporters azzurri che tanto hanno fatto parlare ma che sono tutti da valutare in sede civile e penale, ma poi si è dimostrato oltremodo punitivo con un provvedimento assolutamente sproporzionato rispetto ai fatti riportati.
Non c'è, infatti, tifoseria che non faccia esplodere petardi; quindi, usando lo stesso metro di giudizio adottato da Tosel per il Napoli (e solo per il Napoli), quasi ogni partita dovrebbe giocarsi a porte chiuse. Tanto più che domenica scorsa Torinisti e Leccesi si sono scannati, ma non risulta l'adozione di un provvedimento restrittivo di accesso allo stadio. E che dire poi degli Interisti a Genoa con la Samp? In campo non sono certo mancati petardi, tricchetracche e castagnole; durante il viaggio di ritorno, tra l'altro, sono stati saccheggiati due autogril.
C'è poi da riflettere su un punto in particolare: se tutti i tifosi azzurri presenti alla trasferta di Roma sono stati individuati, al punto che si è fatta la percentuale dei pregiudicati presenti, perchè non si esperisce azione direttamente contro costoro visto che in Italia la responsabilità penale è personale?
Con quale criterio si puniscono 35mila persone per qualche gabinetto del Treno distrutto da una decina di incontinenti?
In realtà, con questo provvedimento che per il diritto fa acqua da tutte le parti, sembra che il recidivo Tosel abbia voluto fornire una brillante idea ai malviventi che in futuro vorranno estorcere danaro alla società calcio Napoli. Se basta un gabinetto per inibire l'accesso a decine di migliaia di tifosi con conseguente lucro cessante per la società calcio Napoli, è ovvio che la prossima volta quest'ultima potrebbe cedere ai ricatti di teppisti organizzati.
Non è un caso che il presidente De Laurentiis, amareggiato, abbia dichiarato di essere pronto a mollare e che l'allenatore Edy Reja voglia abbandonare il calcio in polemica con i vertici del palazzo.
Si è trattato di un vero e proprio complotto contro il Napoli calcio e la città di Napoli. Un complotto che non può essere tollerato e al quale bisogna reagire con decisione.
P.S. Mi è capitato di leggere le dichiarazioni di circostanza dei soliti politicanti, persino di gente come Bassolino, Mastella, Villari e Di Palma che non dovrebbero parlare o farsi vedere a prescindere tanto sono cacofonici, repellenti e imberbi. Tal Gentile del PdL, che io sinceramente non so chi sia, invita persino Tosel a dimettersi. Personalmente credo che tali sedicenti politici tifosi siano più pericolosi degli hooligans e ledano l'immagine del calcio Napoli più di questi ultimi. Bassolino poi, che di giustizia se ne intende tanto, dovrebbe pensare ai suoi di processi. Magari non scappando.
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