mercoledì 20 agosto 2008

Essere di esempio, essere in mezzo alle rovine, essere come essenza di vita.

"Molti di coloro che si professano antimoderni pensano e agiscono in perfetta sintonia con lo spirito moderno tanto da essere più moderni di coloro che affermano di esserlo.

L'attivismo fine a se stesso non è niente altro che una forma di azione degenerata, squilibrata e quindi moderna. La sola azione concessa, la sola azione che si impone all'uomo tra le rovine, è quella di tipo interiore, che va ben oltre il mero attivismo. E' questa infatti la sola azione che da schiavi ci rende liberi e quindi padroni di noi stessi.

Essere di Destra significa, per prima cosa, essere padroni di se stessi e non schiavi di ideologie o partiti.

Essere antimoderni significa essere consapevoli che le anomalie del mondo moderno e il caos che ne deriva fanno parte essi stessi di UN ORDINE SUPERIORE e che combatterli esteriormente sarebbe solo follia".

E' una delle massime estratte dal pensiero di Julius EVOLA - il filosofo della Tradizione che solo in pochi possono seguire e che solo pochissimi tra questi possono comprendere - da tenere sempre a mente; da fissare e fare propria. Sempre.

Essere uomini in mezzo alle rovine significa osservare, con distacco, i mali della società senza farsi intaccare, cioè corrompere moralmente. Significa fare della apolitèia la propria via. Stiamo vivendo nell'era del Kali Yuga, un'epoca in cui la tecnologia e la materia stanno prevalendo sui valori spirituali; è, dunque, essenziale mantenere fermi quei valori eterni di cui ogni Destra che sia sinceramente tale deve farsi portatrice.

Vivere nello spirito significa anche sapersi astrarre, saper meditare e imparare ritirarsi. Significa ricercare i canoni eroici riscoprendo l'antico codice in attesa del suo diffuso ritorno, aver cura di sè e della propria comunità. Mantenere uno stile di vita sano alla scoperta della natura e praticando sport.

Essere di DESTRA significa essere d'esempio per gli altri con il proprio comportamento, con la propria integrità e superiorità morale. Non è proselitismo, non è accatto di voti, questa è pratica che va lasciata a chi vive nelle rovine; è - secondo un antico detto indiano e un'altra opera evoliana - cavalcare la tigre.

L'estate sia anche tempo di otium come era concepito dai padri romani. Sia tempo di ricerca e speculazione, di riflessione, analisi e poi di sintesi.

2 commenti:

  1. bella la interpretazione evoliana, ma a me piacerebbe coniugarla con la gagliarda romana volonta' che prima di tutto diventa azione. E agire e' cio' che conta. Che bello sarebbe trovare una perfetta sintesi tra l'eccesso di teoria e l'eccesso opposto. Sforziamoci e la troveremo.

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  2. L'azione, però, non sia fine a se stessa, ma punto di attracco per un piano più grande e ambizioso. Non dobbiamo omologarci alla massa, ma costruire le elites del futuro. Dobbiamo dare vita ad un gramscismo di destra per essere ovunque i primi: nel comportamento e nello stile di vita, nello sport così come al lavoro. E', in questo senso, che la costiera deve diventare nostra; senza spenderci per chi non ci può comprendere

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