domenica 10 agosto 2008

Noi siamo antiborghesi.

La borghesia, intesa come stato d'animo e prospettiva economicistica del mondo, è la prima responsabile di questo clima dissolvente. E' borghese chi si accontenta del verosimile e non indaga oltre per convenienza; chi aspira ad uno status symbol o alla vita comoda, a pochi oggetti in cambio di un'anima già sbiancata; chi guarda al proprio orticello e si accontenta di avere la pancia piena; chi - a suo dire - difende la moralità ma poi è il primo a guardare le ballerine svestite della tv berlusconiana; chi dice che l'America è libertà; chi sta sempre con il dito puntato per biasimare il prossimo; chi teme di fare una cosa non perchè sbagliata ma per il giudizio di altri borghesi. E', insomma, borghese il vile, la pallida ombra che è pronta a tutto per sgranocchiare un ruolo nella società, l'accattone dei principi altrui; il moralizzatore da condominio, il giacobino per opportunità.

Noi siamo per uno stile di vita che nessun borghese può darci; ma solo un Ordine di idee, una Unità differenziata di istanze, il Cameratismo nella lotta contro un sistema sfaldato. "Noi siamo per una Aristocrazia che è radicale rifiuto del modello egualitario. Noi assumiamo una prospettiva gerarchica e organica. Noi siamo per le civiltà d'Europa e d'Occidente, con i loro Miti e le loro Tradizioni, aldilà degli egoismi e dei provincialismi sterili in cui si chiude l'odierna mentalità nazionalistica"(Freda). Noi siamo per una concezione tradizionale dell'esistenza in cui le suggestioni esasperate ed anormali della società e dell'economia cedano il posto ai valori eroici dello spirito intesi come Onore, Gerarchia, Fedeltà. In questa prospettiva il mondo islamico non può che essere il principale interlocutore per chi vuole rifondare la civiltà europea su basi Tradizionali che hanno il loro nucleo originario in quell'idea di respublica christiana che ebbe in Carlo Magno il suo creatore e nella regalità dell'antica Roma il suo principio.

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