sabato 12 luglio 2008

La religione del futuro

DI MAURIZIO BLONDET

Prevedo un’ulteriore emorragia di fedeli dalla Chiesa cattolica apostolica romana: sciami di giovani si convertono alla religione rasta. La Cassazione ha sancito che non è reato possedere due etti di marijuana, se si appartenga a questa religione. E’ una pietra miliare del diritto, il riconoscimento della massima libertà religiosa.

Sicuramente, quella rasta è la religione del futuro: è la religione da discoteca, quella che ci vuole per la nuova gioventù. Quella con il tatuaggino sul pube, quella con il diamantino nel dente e l’orecchino. Quella delle fanciulle che, col tatuaggino e il diamantino, cercano il vero amore nell’uruguaiano da discoteca, nel «gordo» con tanti tatuaggi - ecco un buon partito, sicuramente un futuro marito e un buon padre.

E’ uno che poi ti ammazza se non gliela vuoi dare, ma che fa? Ha frainteso il messaggio. Chissà perchè, ritiene che tatuaggini e diamantini indichino l’appartenenza al mondo della sub-prostituzione, non alla vera fede. E poi, la nuova religione deve avere le sue martiri (di vergini non ne parliamo più).

Un applauso alla magistratura italiana, alla sua ideologia evolutiva del diritto: sempre un po’ più avanti sui tempi. Un modello, visto che i tempi già tendono per conto loro alla inciviltà condita di farsa. Prevedo il pullulare di nuove religioni. Ognuno potrà fondarne una secondo le sue tendenze preferite, oggi represse dall’oscurantismo legalizzato.

«La mia religione me lo permette», sarà la giustificazione per tutto: pedofilia, eutanasia, suicidio, omicidio (ebbene? Avete mai sentito parlare di sacrifici umani?). Ci attende il grande Ritorno del Sacro. Il ritorno di Dioniso; e le discoteche saranno la fonte inesauribile delle nuove religioni.Ecstasis, coca per raggiungere «piani diversi di coscienza», miscuglio di birra e pasticche per celebrare il Rito. C’è solo da fare appello alla fantasia. Che non manca nel racket.

L’esimia Corte di Cassazione - gli Ermellini, come sono chiamati – non ha messo in dubbio la fede dell’imputato. Anche se l’imputato non è un caraibico - dei Tropici dove la rasta è nata - ma un tale che si chiama (e il nome poteva indurre a qualche sospetto sulla sua devozione) Guaglione.

I magistrati hanno fatto benissimo: mica spetta ai giudici fare l’esame ai fedeli. O’ Guaglione, appena trovato in possesso di 70 dosi di erba, ha spiegato che - secondo la sua religione, la marijuana è «l’erba sacra cresciuta sulla tomba di re Salomone, detto il re saggio, e perciò il fedele ne trae la forza». Mica gli hanno chiesto se sa chi era davvero Haile Selaissiè, il messia a cui i rasta rivolgono le loro preghiere fumatorie (in realtà, ultimo negus etiopico); la magistratura non è una scuola, non fa le interrogazioni, non soppesa la cultura.

Ci stupisce un poco solo una cosa: che la Cassazione tolleri una campagna antireligiosa in corso, quella delle femministe e dei radicali contro la escissione delle bambine, praticata da certi immigrati. Invito gli avvocati della parte colpita a fare causa: quegli illuministi stanno reprimendo l’espressione di una fede. Dovrebbero vincere la causa. Invece no, forse.

Perchè ci sono due pesi e due misure evidenti nella società: la religione islamica non gode evidentemente lo stesso favore della religione rastafari. Quando i musulmani pregano per strada in via Jenner, la gente protesta («Quei terroristi»). Quando i «Guaglione o’rasta» fumano e coltivano droga, la gente è contenta. Così vuole i suoi figli. E così li avrà.

In compenso, la Chiesa romana vedrà forse l’entrata di prelati anglicani, che tornano al nido dopo che la loro chiesa nazionale, il cui papa è Elisabetta II, ha ordinato donne vescovo e celebrato matrimoni fra preti gay. Ma una cosa è l’accordo di vertice fra Chiese, un’altra è lo spirito religioso delle masse; nel primo caso è un rivolo, nel secondo un’alluvione.

Senza contare che, probabilmente, ci sono già suore lesbiche e preti e prelati cattolici che stanno pensano al percorso contrario: verso la Chiesa Anglicana Innovatrice, dove si può omosessualizzare, e pure far carriera, vestire la porpora, calzare in testa la tiara.

E allora tutti in discoteca. A celebrare, giovani, la vostra farsa incivile e tragica. La Cassazione vi indica la strada, avanzate con coraggio.

7 commenti:

  1. ..sono daccordo sulla tristezza della legge italiana che non sa nemmeno cosa sia un rastafari..forse non sanno nemmeno che chi segue quella religione non beve alcool, è contro i tatuagggi, i piercing e non mangia carne.
    Infatti vorrei tanto sapere i giudici come hanno confermato la religione del ragazzo...per essere un rastafari non basta evere i rasta!! é un offesa alla vera religione di un popolo vasto come quello non solo del jamaica ma anche dell'etiopia!

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  2. In effetti è un movimento che trae origine proprio in Etipia. Cmq sia, più che un problema di legge, è l'interpretazione esimente della Cassazione che fa discutere. Se essere rasta è causa di giustificazione per non essere più punibili per un reato, viene del tutto meno la certezza del diritto.

    N.B. SEI DELLA COSTIERA?

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  3. si si sono anche io della costiera.. :) ...Cmq sempre in merito all'articolo anche io ritengo che questo non debba essere motivo di giustificazione qui in Italia..anche perchè ripeto...loro non penso proprio sappiamo di quello che parlano quando nominano i rastafari..mi sa che sono un pò confusi.

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  4. ah cmq sono di amalfi :) avevo omesso...

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  5. Hai pienamente ragione, Paola, tanto più che i giudici della Suprema Corte, esercitando la funzione nomofilattica, orientano la giurisprudenza. Il precedente contiene un messaggio devastante: vuoi drogarti detenendo più dei quantitativi consentiti e quindi commettendo un reato? BENISSIMO, BASTA che sia la tua religione.

    Basti pensare che io, usando il medesimo metodo interpretativo, io potrei dire di essere un cannibale - senza che nessun giudice venga ad accertarlo materialmente - e uccidere la mia cena!

    Venendo a cose più leggere: conosci qualcuno di noi?

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  6. si conosco il caro sancio :) in effetti è grazie a lui che ho iniziato a farvi visita quasi tutti i giorni....certo non condivido proprio tutto però su molte cose sono daccordo.
    bel lavoro ragà!

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  7. Il Sanc è il nostro pr:-P!
    Continua a leggerci e, se vuoi scrivere qualcosa, non esitare a mandarcela. ciao!

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