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Reso ormai immune per qualsiasi reato dal loro Alfano, Berlusconi ha ritenuto opportuno fare marcia indietro sulla norma "cd blocca processi" inserito nel pacchetto sicurezza e che originariamente prevedeva la sospensione per un anno dei processi in corso per fatti commessi prima del 30 giugno 2002; mentre ora lascia ai magistrati la facoltà discrezionale di sospendere i processi pendenti. Ora, a parte il fatto che la norma è divenuta pleonastica perchè i magistrati già organizzano come meglio credono i carichi dei loro uffici, Berlusconi - che la magistratura vorrebbe proprio abolirla - ha finito, come ci spiega
Maurizio Blondet, per dare ai magistrati più potere e, quindi, realizzare l'effetto contrario a quello cercato. Berlusconi, così, per l'ennesima volta, si è fatto gli affari propri (salvandosi dall'imputazione nel processo Mills) a scapito di un sistema giustizia sempre più inceppato e inefficiente. Il patto che ha stretto con la Lega per far approvare la riforma federalista solo a condizione che passi prima quella della giustizia, rendono evidente che Berlusconi non è affatto cambiato, come qualcuno ha ipotizzato, per assumere il ruolo di statista e di pater reipublicae. Berlusconi è rimasto lo stesso di sempre. Non studia affatto da capo di stato, anche perchè sarebbe poi comico trovarselo presidente del CSM (l'organo a rilevanza costituzionale definito dal suo scagnozzo Gasparri "una cloaca"), ma mira a risolvere i suoi problemi. Se poi la macchina della giustizia risulterà ancora più inceppata, basterà prendersela con i magistrati.
Del resto, se lo stato non fornisce nemmeno i fondi per fare una fotocopia, la colpa deve essere per forza di quelle toghe che si esibiscono sui media...
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