martedì 9 giugno 2009

ANALISI DOPO IL VOTO

La pizza più piccola sulla tavola della provincia di Salerno, ovvero il nostro collegio con i suoi scarsi 20.000 votanti, divisa incoscientemente nel più alto numero di fette mai registrato: 31 i candidati al Consiglio Provinciale. Non si sfamerà nessuno, è chiaro, tutti lo avevano previsto.
Fettine minuscole, altre un po’ più grandi, una battaglia spietata e scorretta sui centimetri, dove chi non ha speranze o competenze ambisce lo stesso, togliendo spazio ad altri. Unico rappresentante della Costa sarà Matteo Bottone, grazie sia alle indubbie capacità politiche e la massiccia campagna elettorale, sia all’inattesa ascesa del nuovo PSI in provincia, il quale ha superato la temuta soglia del quorum. Ancora una volta uno solo e sul filo del rasoio, ancora una volta non un espressione plebiscitaria di una piccola comunità che vuole essere rappresentata ma di un suo decimo. Facciamo a Bottone i nostri migliori auguri e speriamo che la sua esperienza non assomigli neanche lontanamente a quella decadente e meschina di personaggi che lo hanno preceduto a palazzo S. Agostino. Per tutto il resto, per noi costatoli, è una sconfitta.

"La Destra" di Storace alle europee raddoppia, in virtù dell'allenaza con MPA, il voto rispetto alle ultime politiche. Ma allo stesso bacino elettorale dell'anno scorso vanno ricollegate le 132 preferenze di Fiamma Tricolore. Storia a sè e netto aumento per Forza Nuova con i suoi 60 voti (picco massimo a Minori).

Confermato resta il dominio del centro-destra sul territorio, addirittura espugnate ( e senza prigionieri ) le ultime due fortezze “rosse” della divina: Minori e Conca dei Marini.
A Minori per la prima volta nella sua storia la destra è davanti, sia alle Europee che alle Provinciali. Alle europee poi superati i 100 voti in totale, dato comunque nuovo e di non poco conto, per L’Autonomia, Forza Nuova e Fiamma Tricolore. Alle provinciali il più votato (con 406 preferenze) risulta Fulvio Mormile.

Buona affermazione per l’appena diciottenne Alessandro Russo, candidato alla provincia de La Destra – Fiamma Tricolore nel nostro collegio. Un risultato dignitoso e autentico, non preceduto nè da campagna elettorale né da aspettative dello stesso.



D’altro canto si conferma la vocazione ad un bipolarismo più o meno arrogante, con lo stadio terminale di chi ne è rimasto escluso. I prossimi referendum costituiranno un ennesimo colpo per le forze estranee ai due grandi contenitori. Starà ora a noi decidere.
Potremo riscoprirci ancora crociati senza armi e rifornimenti di battaglie già perse contro l'ignoranza e il costume diffuso, contarci col contagocce degli anacronisti affezionati alle nicchie (compagni insegnano), ma pur sempre restando sterili pedine di chi non ha obiettivi diversi da chi li ha raggiunti, poca differenza se non appunto la mancata poltrona che logora e spappola fegati.
O potremo guardare a queste evoluzioni in maniera dinamica per non scomparire ma crescere sempre di più. Quella del berlusconismo è una marea che non ci travolgerà, ma, forse, calvacheremo a nostro vantaggio, dimostrando così di essere un organismo vivo di idee e non gli orfani del partitismo e dei partiti, quelli che Marinetti diceva esser sempre “destinati a diventare cadaveri gloriosi”.

Uscire da uno schema ed adattarsi con intelligenza, avanzare con velocità estrema. Questa, ora e subito, è la linea da seguire.

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