giovedì 30 aprile 2009

Perchè equiparare degli eroi ai partigiani?

Reduci della Rsi rifiutano indignati di essere equiparati agli irregolari al seguito dell'invasore

La proposta di legge che avrebbe equiparato partigiani e repubblichini “era contestata da tutte le parti, a cominciare da noi. Siamo stati combattenti di un esercito regolare e quindi non vogliamo usufruire di una legge che ci equipara ai partigiani italiani”. Gianni Rebaudengo, presidente del Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci della Rsi, commenta così all’ADNKRONOS l’annunciato ritiro della Pdl che mette sullo stesso piano partigiani e repubblichini. “Si potrà parlare di una pacificazione nazionale quando verrà fuori la verità storica su tutto quello che è avvenuto in quegli anni. Da 60 anni vengono dette tutte le cose possibili e immaginabili nei nostri confronti, mentre dall’altra parte ci è voluto il libro di un antifascista, Giampaolo Pansa, per cominciare a svelare alcuni aspetti della Resistenza, per far emergere le prime fessure in un mondo di silenzio. Se si vuole la pacificazione in nome di una comune identità -prosegue Rebaudengo- allora scopriamo le carte, ma senza colpi di spugna per una sola parte”.

La proposta di legge sulla parificazione tra partigiani e repubblichini, che il premier Berlusconi ha annunciato sarà ritirata, “non interessa” gli ex combattenti della Rsi, che rivendicano il loro status di combattenti ‘legittimì a differenza dei partigiani. ネ quanto sottolinea l’Unione nazionale combattenti della Repubblica sociale italiana, in una nota firmata dal presidente, Ajmone Finestra. “Al Congresso nazionale dell’Unione, celebrato a Latina il 3 e 4 aprile - si legge nel comunicato - è stata esaminata la proposta di alcuni parlamentari di istituire una onorificenza ‘tricolore da conferire a partigiani e combattenti della Rsi, con annessa ricompensa in denaro. La proposta - sottolinea Finestra - è stata reiettata all’unanimità dai congressisti”. L’Unione combattenti della Rsi, infatti, “reclama il dovuto riconoscimento di combattenti regolari per i militari della Rsi: riconoscimento fatto dal nemico anglo-americano e frango-gollista e dal Supremo Tribunale militare italiano con sentenza n. 747 del 26 aprile 1954”. Una sentenza con la quale il Tribunale “ha riconosciuto come combattenti legittimi di uno Stato legittimo i militari della Repubblica sociale italiana, precisando che analogo riconoscimento non poteva essere esteso ai partigiani. Pertanto - conclude il comunicato - la vicenda e le polemiche sulla proposta parlamentare e sul suo ritiro, non interessano i combattenti della Rsi”.

Bene così, e si tenessero i 250 euro al mese per i quali i Reduci sarebbero stati parificati a chi collaborò con l'invasore. In Repubblica combatterono per l'onore, non per l'elemosina.

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