martedì 17 febbraio 2009

UN PARADOSSO

Ecco i prodotti di una sottocultura tutta italiana. Si annidano negli ambienti pseudo intellettuali, nelle università, non ultimi nei Licei e le scuole superiori. In un paese che in molti pensano abbia ormai una memoria storica condivisa, ecco invece cosa succede.

Lo scorso 10 Febbraio alcuni rappresentanti, sia d'Istituto sia alla Consulta, del Liceo "E.Marini" di Amalfi si sono rifiutati arbitrariamente di commemorare i martiri delle foibe come invece si accingeva a fare il resto dell'istituto.
Approfittando dell "dislocazione" nella sede di Atrani a causa della cronica assenza di aule nella struttura di Via Grade Lunghe in Amalfi, hanno pensato bene di svolgere un'assemblea "separata" in cui si è ritenuto necessario "PARLARE D'ALTRO".
Quanto più grave si registra è la presunzione con la quale, successivamente, uno dei due ha affermato che con questo gesto si è "espressa la volontà degli studenti", i quali in blocco avrebbero considerato inopportuno commemorare i connazionali morti in quel periodo. Date uno sgurado a questo: http://costieragiovani.forumcommunity.net/?t=24406246&view=getlastpost#lastpost

Pensiamo solo un attimo a cosa fose accaduo se i ragazzi del Blocco avessero fatto qualcosa di solo lontanamente analogo nel giorno del 27 Gennaio...La cosa avrebbe fatto il giro dei giornali

Ecco cosa accade nel 2009, a opera degli stessi indefessi gendarmi della memoria di sempre, attenti giudici di perbenismo e ipocrita morale in altre occasioni.
Vergogna! Mancando di rispetto ai 350.000 profughi di Istria e Dalmazia ed ai 15.ooo italiani massacrati dall'odio dei partigiani comunisti di Tito essi noon solo hanno mancato di rispetto alla Nazione, ma hanno dimostrato che per alcuni epigoni di mosca esistono ancora classifiche sui morti.

Ecco la nostra risposta ai difensori del ricordo falcotativo, della memoria a senso unico:





OGGI E SEMPRE: ONORE AI MARTIRI DELLE FOIBE!

2 commenti:

  1. penso che la parola infami sia adattissima a questi pseudo rivoluzionari

    antifascista militante servo del sistema

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