giovedì 5 marzo 2009

IN CURIA AL POPOLO!

Dopo la pubblicazione del manifesto sulla questione dei posti auto in P.zza Municipio, variegate sono state le reazioni.
Non per presunzione, ma era tutto previsto.
Era previsto un consenso di base ma solo sommesso e a quattr’occhi, un plauso a bassa voce ma nulla di ufficiale. Troppo scomodo in alcuni casi, troppo interesse da tutelare in altri Era previsto che nessuno osasse parlarne in opportune sedi. Previsto anche che qualcuno si scandalizzava, legato ancora al concetto dell’infallibilità ecclesiastica. Era previsto persino che i rossi mangiapreti non prendessero posizione, se non addirittura azzardare metamorfosi clericali pur di attaccare noi, e uscirsene sui blog con improbabili voli pindarici da campolillo ad Auschwitz.
Per chi non conosce la questione la si riassume brevemente: la Curia amalfitana, grazie ad una recente delibera comunale, ha occupato altri 3 posti auto oltre a quello che già occupava. 3+1=4, quindi, 4 posti sottratti ai cittadini. Ufficialmente ne dispone in via permanente ma solo per accomodare eventuali autorità nel corso di eventi religiosi, nella pratica utilizzati quotidianamente da chi la curia presceglie tra le creature di Dio. In risposta alla cronica problematica della sosta auto ad Amalfi ecco una risposta decisamente in curia al popolo.
Va sfatato un mito interpretativo in cui è facile cadere. Non c’è nulla di ideologico in questa polemica. Nessuno ce l’ha con la Chiesa in generale o neanche con quella locale. Indubbiamente oggi come oggi essa riveste un ruolo da baluardo per la difesa di valori che sono anche nostri. Ma un caposaldo di valori ha innanzitutto il dovere di rappresentarli. Se nella nostra realtà, con talune pratiche, ci si ritrova oggettivamente di fronte a condizioni di abuso o privilegio, noi sentiamo il dovere di interpretare il sentimento comune della gente, in particolare, di chi privilegi ne ha ben pochi o non ne ha mai avuti.
Noi ci siamo schierati, ora vi domanderete: Cosa abbiamo risolto? Ovviamente nulla. Ma se non altro il messaggio è lanciato, chi lo ha recepito lo ha recepito. Non abbiamo nessun interesse da difendere e non ce ne frega niente : diciamo le cose così come stanno. Si aspetta e spera solo che qualcuno dia un segnale pubblicamente. Dovrà anche la Curia rispondere in maniera concreta e responsabile delle cose che fa?
...Mistero della fede...

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