Il viaggio di Vassallo nel mondo della cultura politica del novecento ha suscitato furiose reazioni nell’ambito della cosiddetta “falsa destra” per la presa di posizione netta in favore del filone cattolico nel pensiero di destra, in decisa contrapposizione alle tendenze snobistiche, neopagane ed esoteriche - rappresentate soprattutto da Evola e Guenon - che per decenni hanno monopolizzato il dibattito all’interno dell’area culturale anti-marxista.
L’autore, studioso di Vico e dello gnosticismo, che fin dal 1951 ha collaborato a riviste antagoniste come Nazione Sociale, Asso di Bastoni, Ordine Nuovo, Carattere, Intervento, La Torre, L’Italiano, Il Conciliatore, Studi Cattolici, etc., parte da una spaccatura storica, quella tra fascismo movimento (anarchicheggiante, dannunziano, antiliberale) e fascismo regime (monarchico, nazionalista, cattolico); e Mussolini?
Per Vassallo il Duce, congelando D’Annunzio nella prigione dorata del Vittoriale, promovendo Marinetti ad Accademico d’Italia, emarginando Evola nei cenacoli di nicchia degli esoteristi filo-nazisti, riesce a rendere inoffensivi i movimentisti.
Allo stesso tempo il Duce, tramite l’accordo con la corona e i nazionalisti prima, la Conciliazione col Vaticano poi e infine con la sua stessa conversione al cattolicesimo negli ultimi anni di Salò, indica quale voleva fosse la strada maestra del fascismo.
La spaccatura tra fascismo movimento e fascismo regime si ripresenta, per Vassallo, su scala ridotta nel MSI; negli scontri continui tra l’ala almirantiana e rautiana, (neopagana, socialmente “di sinistra”) e quella di Michelini (cattolica e conservatrice); con i primi stavano, tra gli altri, Niccolai, Giorgio Pisanò, Giorgio Pini, Angelo Tarchi, Franco Servello, Mirko Tremaglia,
Paolo Andriani; con i secondi, tra gli altri, De Marsanich, Gianni Roberti, Costamagna, De Marzio, Pino Romualdi, Filippo Anfuso, pradossalmente Julius Evola, Enzo Erra, Fausto Gianfranceschi, Giano Accame, Pino Tatarella, Piero Buscaroli.
La riscoperta di centinaia di nomi dimenticati (o più spesso silenziati), la riproposta di attività, iniziative, maestri e scuole, rendono questo saggio una guida preziosissima per studiosi di mestiere, militanti, comuni lettori che vogliano conoscere meglio le pagine importanti della vita civile e culturale dell’Italia del novecento e contemporanea.
* Nota: le distinzioni sono state fatte per comodità, ma in realtà convissero più posizioni nelle stesse persone. Il napoletano Enzo ERRA, ad esempio, nasce spiritualista come discepolo di Evola ed è animatore del giornale "LA SFIDA" con Pino Rauti, un altro dei cd "figli del sole". Poi appoggia Michelini alla segreteria. Trent'anni dopo, quando Gianstronzo Fini diventerà segretario del MSI, bontà sua, abbandonerà il partito per sempre.
Ci sono poi i casi dei padri traditi: Adriano Romualdi, figlio di Pino, benchè il padre fosse almirantiano, fu tra i discepoli della cd. seconda generazione di Evola. Infatti ne scrisse una biografia autorizzata. Marco Tarchi, figlio di Angelo, fu tra gli animatori de "LA VOCE DELLA FOGNA" ed uno dei più brillanti giovani intellettuali della sinistra rautiana. Doveva diventare segretario del FdG avendo vinto al congresso, ma Almirante gli preferì inspiegabilmente Gianstronzo Fini.
mercoledì 27 agosto 2008
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