mercoledì 20 agosto 2008

Finisce a botte l’incontro su Almirante



Gli sporchi comunisti non erano invitati è quindi potevano stare a casa loro invece di lagnarsi delle legnate che hanno preso.

"OGNUNO é CAUSA DEI SUOI MALI" MAI FRASE PIù APPRIOPRIATA


PIETRASANTA. Finisce in rissa e con due identificati l’incontro dedicato a Giorgio Almirante, leader storico della destra, ieri pomeriggio al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta. Un incontro duramente contestato da esponenti della sinistra e che è poi degenerato in calci, pugni e tafferugli davanti a una platea sconcertata e impaurita. L’episodio chiave è stato un’aggressione iniziale, anche a colpi di sedie.
C’era allerta per il tema dell’incontro, con carabinieri e polizia, presenti in discreto numero; il conduttore, Romano Battaglia, ha raccontato che intorno alle 17 la Digos aveva controllato palco e platea, dopo due telefonate anonime che annunciavano la presenza di una bomba.
Quando l’incontro è iniziato, su un lato si sono radunati una trentina fra attivisti di Rifondazione, Pdci e esponenti di Dada Viruz Project impegnati a distribuire volantini dove Almirante veniva definito «fascista, razzista e assassino», per un Caffè della Versiliana definito «sempre più nero». Poi il piccolo corteo si è trasferito a bordo palco, dove dibattevano il senatore Franco Servello, il giornalista Aldo Di Lello e il costituzionalista Paolo Armaroli, coordinati da Battaglia. A margine di un commento di Armaroli sul ruolo politico di Almirante si è levato un grido: «Questa è apologia di reato». Sull’istante, è parso l’annuncio dell’abbandono dell’incontro da parte della sinistra. Invece quelle parole hanno innescato una gazzarra.
Due spettatori si sono alzati dalla platea. Uno di questi, brandendo una sedia, si è scagliato contro uno dei contestatori. La sedia però ha colpito - come confermato dalla polizia - un poliziotto in borghese della Digos di Lucca. A quel punto il caos è degenerato in tafferugli sparsi; due persone sono finite per terra fra calci e pugni, poi divise dai poliziotti con fatica. Poi insulti, accuse reciproche, appellativi vari, “fascisti”, “comunisti di merda” e cori partigiani a conferma della delicatezza di un appuntamento che aveva lasciato i più perplessi, fin dal primo momento in cui era stato inserito in cartellone.
Alla fine del dibattito i due spettatori protagonisti dell’episodio iniziale sono stati identificati dagli agenti del commissariato di Forte dei Marmi.
Si tratta di due professionisti campani; uno di loro si sarebbe qualificato come un dirigente di An. Alla polizia ha detto: «Farò intervenire dei senatori che conosco bene». Dura la reazione dei due, davanti agli agenti: «Ci chiedete i documenti davanti a tutti - ha detto uno dei due rivolgendosi al dirigente di Ps - abbiamo dovuto ascoltare quelle insolenze e voi stavate a proteggerli...». Sull’altro versante, toni opposti. Secondo Dada Viruz Project, negli scontri un giovane dei contestatori è stato ferito al naso da un pugno.(BEN GLI STA!!)
Impegnato a Torre del Lago dove presiede il Festival Pucciniano, il presidente della Fondazione Versiliana, Massimiliano Simoni, coordinatore territoriale di An, è arrivato quando tutto era già finito. «Se a vent’anni dalla morte di Almirante non si può nemmeno parlarne in pubblico - è stato il suo commento - allora non mi preoccupa la deriva giovanile dei contestatori, ma il clima creato e sostenuto da persone come l’ex vicepresidente del Senato, Milziade Caprili, che con le sue dichiarazioni sulla stampa è il responsabile di quanto accaduto». Accompagnati dai poliziotti all’uscita, i contestatori hanno preannunciato una denuncia contro i due identificati. «Abbiamo ascoltato per 10 minuti, in silenzio: all’ennesimo intervento teso a celebrare la figura di Almirante, che - lo dice la storia - avallò le leggi razziali, ci siamo limitati a gridare “fate apologia di reato”. E’ bastato questo per scatenare la reazione di alcune persone presenti in platea e uno di questi ci ha aggredito. Questo è fascismo

NESSUNO LO NEGA E LO NEGHERA MAI!!

QUESTO E' FASCISMO!

W ALMIRANTE

W IL DUCE

2 commenti:

  1. "avallò le leggi razziali"

    Questo è falso! Quando furono promulgate, Almirante aveva 23 anni e faceva l'attore teatrale.
    Se fossi stato presente io, una querela non gliela avrebbe tolta nessuna...
    (dopo la "pacchereata" di rito, si intende: mazze e panelle fanno i figli belli...)

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  2. E pensare che Almirante andò ai funerali di Berlinguer e che Nilde Jotti, per ringraziarlo, ai suoi. Questi comunistelli mi fanno pena perchè non sanno cosa fanno e diffamano solo.

    Gridare contro un costituzionalista sostenendo che abbia fatto apologia di reato (quale?) è indicativo della pochezza umana,

    n.b. correggi la "è" iniziale e toglici l'accento; togli poi il viva il DUCE finale

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