Pare che la cocaina costi sempre meno e non sia più uno sfizio per soli ricchi - tanto che, statistiche alla mano, un milanese su tre tira - mentre, al contrario, un kg di pasta o di pane sia sempre più caro.
Secondo i neoliberisti, le cui tesi sono state spontaneamente esposte anche sul mio blog (campaniarrabbiata) da ben noti economisti all'amatriciana, per ottimizzare i risultati, dovremmo quindi smettere di produrre pasta e pane e concentrarci tutti sulla coca.
Un corollario, di per sè strampalato, che però nella realtà sta dando i suoi frutti: infatti, mentre ogni giorno chiudono più pastifici, il mercato della droga è più fiorente che mai.
Ciò anche grazie anche alla politica estera occidentale, laddove - con l'occupazione dell'Afghanistan, che è tra i primi produttori di oppio, e il riconoscimento dell'indipendenza della narcorepubblica kossovara dalla Serbia - non temiamo più nemmeno la concorrenza dell'America Latina.
Ormai, essendo noi la società dello sballo, dovremmo tutti abituarci a tirare di naso e smetterla di pretendere di consumare un alimento, quale è la pasta, che non è più accessibile ai più.
Pare, tra l'altro, che questa dieta permetta di mantenere la linea.
Più conveniente di così...si muore.
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