Mio figlio mi ha chiesto: e chi era?
Era nato a Trieste nel 1912 e dopo l’Accademia Militare e un periodo passato come ufficiale del Genio Navale, nel 1941, accettò di diventare un Paracadutista di Marina.
In quegli anni si stavano approntando due unità particolari: il Battaglione N e il Battaglione P.
I Nuotatori e i Paracadutisti di Marina, due reparti che di li a poco si sarebbero fusi, erano incursori sabotatori da impiegarsi in azioni di sabotaggio (bacini idrici, dighe, centrali elettriche, chiuse, ponti), costituzione di teste di ponte in zone senza possibilità di approdo dal mare e distruzione di ostruzioni o altre difese portuali.
Buttazzoni fu la vera anima operativa dei reparti NP. Alla notizia dello sbarco anglo americano, trovandosi in Sardegna, si portò a Roma per imbarcarsi subito dopo su una motosilurante che lo trasferì a Messina. Lo scopo era quello di effettuare un sopralluogo sull’intera area siciliana. Ritornò a Roma con la proposta di far sbarcare alcune motozzattere vicino Gela con 400 NP per attaccare alle spalle gli invasori. Il piano, purtroppo, non incontrò il benestare dell’ammiraglio De Courten e quindi non fu mai attuato.
Dopo l’8 settembre scelse quella che reputava la via più onorevole. Decise di entrare a far parte del Comando Decima Mas, invitando gli uomini che erano rimasti con lui e quelli inviati in licenza a condividere la sua scelta.
Alla Spezia, presso la caserma S. Bartolomeo, il 27.10.43 fu costituito il Btg. N.P. dipendente dalla X° MAS. Il Battaglione sarebbe stato operativo nel settore Nord orientale contro i Tititini che intendevano portare la frontiera Jugoslava al Tagliamento. Si deve anche a Buttazzoni e ai suoi uomini se parte delle province nord orientali è restata ancora italiana dopo la sconfitta.
Nel dopoguerra, dopo una breve parentesi passata ospite dello Stato, sarebbe diventato direttore della Micoperi, una società famosa per le sua attività subacquee soprattutto nel campo petrolifero. Nel 1986 la società avrebbe varato la “Micoperi 7000”, una nave officina di 150.000 (avete letto bene) tonnellate di stazza, progettata di fatto da Buttazzoni.
Uomini come Nino Buttazzoni hanno avuto molto di più del senso dello Stato, hanno avuto il senso della Patria e in nome di questa Patria hanno speso i loro migliori anni, rinunciando spesso a carriere, stipendi e pensioni sicure.
Ho avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo, è passato nella mia vita arricchendola. Non era un tipo tenero ma era sicuramente una bella figura di italiano.
Molta parte del mondo che conosco non è altro che carne in movimento, talvolta, solo talvolta, questa carne acquista cuore ed anima: nascono così uomini come Nino Buttazzoni.
Mi consola solo il fatto che uomini come Lui non muoiono mai, uomini come Buttazzoni “vanno avanti”.
Daniele Lembo
domenica 1 marzo 2009
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