lunedì 29 dicembre 2008

Onore al camerata saddam




Due anni fa, nel nome di tutti i fondamentalismi riuniti, fu ucciso l'unico rais del medio oriente
Due anni fa, il 30 dicembre 2006, il legittimo Capo di Stato di una nazione sovrana, che noi stessi abbiamo invaso, destabilizzato e gettato nel baratro della guerra civile, tribale e di religione, veniva assassinato dal governo fantoccio degli occupanti. A decretare la morte del Rais e dell'Iraq i fondamentalisti capitalisti, ebraici e islamici tutti insieme. Tel Aviv, Londra, Washington e Teheran hanno sulla coscienza la fine di un popolo libero, fiero, autonomo e in crescita e del suo legittimo rappresentante. Saddam ha dato una grande prova nella vita, nell'azione politica e nella fermezza di fronte alla morte. I mortiferi, che si proclamano, come sempre “liberatori”, hanno dato invece una prova ben meschina e ottusa. La loro ingordigia cieca e intollerante mal si concilia con le prove cui la situazione globale li chiama a confrontarsi. Alla distanza sarà l'esempio di Saddam che avrà la meglio.

venerdì 26 dicembre 2008

Nel suo segno l'Impero




Il 26 dicembre 1194 nasceva a Jesi Federico II di Svevia


Il 26 dicembre 1194 nasceva a Jesi una delle maggiori e più fulgide figure dell'intera storia. Federico II di Svevia, lo Stupor Mundi che ebbe la capacità di reinterpretare l'Età di Mezzo, di essere ponte tra civiltà e tra ere e di rappresentare l'Asse verso il cielo. A tal punto che il Papa, per gelosia, lo scomunicò per aver recuperato il Santo Sepolcro!
Nel suo segno, l'Impero.
Lo "Stupor Mundi",meraviglia del mondo,cosi fu definito dai suoi contemporanei.Federico II,con la sua controversa ed eccezionale personalità,fu un grande statista promotore di uno dei più notevoli contributi alla tribolata storia della Sicilia.Nel suo progetto,l'amata isola ,culla della sua giovinezza,non doveva più essere un occasione di arricchimento per predoni,speculatori e parassiti.La Sicilia doveva sfruttare la propria ricchezza a suo eslusivo beneficio.E fu cosi che Federico II fondò scuole,dette legislazioni,chiamò alla sua corte eruditi,filosofi,giuristi e scienziati;e quanto di meglio la cultura potesse offrire a quel tempo.Antesignano del rinascimento,fu un eclettico nelle arti e nelle scienze.Regnò da Imperatore,ma la sua adolescenza fu plasmata dall'irruenza e l'energia del popolo.Crebbe nei vicoli di Palermo,e per brevi periodi ne condivise la violenza e la miseria.Siciliano e cittadino del mondo,fu anche vicino ai saraceni ed agli arabi.Demonizzato o osannato,fine intellettuale e crudele uomo di potere,lottò contro la concezione temporale del potere papale.Egli è il massimo esponente della visione Ghibellina dell'europa,chiamata allora Sacro Romano Impero.Ebbe contro di se tre Papi,e combattè una dura lotta all'interno della sua fazione per distruggere tradimenti e congiure,le quali coinvolsero anche suo figlio Enrico.Con lui si ebbe in Italia un assaggio di ciò che avrebbe potuto essere la formazione di uno stato unitario,al di là delle divisioni campanilistiche,scatenate ad arte dai suoi nemici.Egli fu un acceso sostenitore dei cavalieri dell'ordine teutonico,contribuendo alla conquista della terra di Prussia da parte degli stessi cavalieri.

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon natale, ragazzi!

Che possiate sempre difendere - contro le forze disgregatrici di ogni Tradizione e Cultura - l'unico collante che unisce i popoli d'Europa e d'Occidente: IL CATTOLICESIMO.

venerdì 19 dicembre 2008

Tutti a casa, alè.


Scetatevi, non rimanete con le mani in mano. Ora è il momento di bloccare tutto, circondare la sedi di Regione e Comune di Napoli e rovesciare la dittatura mafiocratica. SI VA AD OLTRANZA!

N.B. Lo striscione recita "Chiuso per crisi. Sotto a chi tocca" ed è stato esposto davanti all'albergo di Romeo.

giovedì 18 dicembre 2008

mercoledì 17 dicembre 2008

Buon Natale, Napoli!

Aspettavamo ormai da tempo un regalo dalla procura della repubblica di Napoli e, finalmente, seppure con qualche giorno di ritardo per via della morte di Nugnes, il pacco dono è arrivato. Sono 4, per ora, i membri della giunta del comune di Napoli agli arresti: l'assessore al Patrimonio Ferdinando Di Mezza, all’Edilizia Felice Laudadio,alle Scuole Giuseppe Gambale e al Bilancio Enrico Cardillo .

Naturalmente la sindacessa ci ha tenuto a precisare che solo due degli indagati avevano ancora le deleghe, ma è davvero una esimente di poco conto, visto che - di fatto - metà della giunta comunale ha carichi penali pendenti.

Tanto più che Cardillo - dimessosi, curiosamente proprio il giorno prima del suicidio di Nugnes, 15 giorni fa senza fornire nessuna spiegazione - non è stato nemmeno sostituito.

E', pertanto, davvero, tragicomico che la sindacessa, con i suoi assessori accusati di aver intascato cospicue tangenti, si limiti a dichiarare che ci vuole "un chiarimento". Perchè l'unico chiarimento non più procrastinabile di cui necessitano i sudditi napoletani può riguardare solo il contenuto della lettera di dimissioni -comunque tardive - che l'impudica deve presentare immediatamente.

Tra l'altro, ora che la magistratura ha intaccato il sistema paracamorristico affermatosi in Campania in 30 anni di tirannide bassolinista - si badi, l'inchiesta è partita dalla Direzione Investigativa Antimafia - stanno venendo a galla anche le commistioni tra PD e PD+L. Infatti, nell'inchiesta Global Service sono coinvolti anche due parlamentari: il marito della figlia di De Mita RENZO LUSETTI e il vicecapogruppo alla Camera del PdL ITALO BOCCHINO, ovverosia l'ultimo sfidante di Bassolino per la corsa alla regione.

Bocchino, subito dopo la sconfitta delle regionali, non ci provò nemmeno a far opposizione e si dimise subito da consigliere per tornare a Roma. Ora, invece, si scopre che ha sempre continuato a tessere rapporti "politici" con la fazione che sostiene Bassolino.

E' una anomalia non irrilevante, soprattutto se si considera che Bocchino è tra coloro che più stanno spingendo per una nuova riforma della giustizia proprio mentre provvedimenti giudiziari infamanti stanno colpendo numerosi enti locali. E' curioso, del resto, che PD e PdL si trovino d'accordo proprio su questo punto. Ad esempio Luciano VIOLANTE, un ex comunista che si è sempre battuto contro qualsiasi ipotesi di riforma, ultimamente ha scoperto di essere più berlusconiano di Berlusconi.

Il suo è davvero un ravvedimento operoso.

lunedì 15 dicembre 2008

L'omicidio di Jörg Haider

Pesce d'aprile, urlano i media ufficiali e gli “esperti”. Meglio: pesce di dicembre! L'auto di Jörg Haider non si è rovesciata! E' solo scivolata sulla fiancata. Ed è stata assalita da un satanico idrante e smontata secondo le regole dell'arte. Parola d'onore (e dita incrociate)! Seriamente parlando: non fa meraviglia che nemmeno la vedova Claudia Haider creda alla versione ufficiale. In una intervista lei si dice dubbiosa della spiegazione ufficiale.

Se qualcuno spera che la verità sia sepolta, come al momento lo è la Carinzia sotto la neve, in questi giorni si è dovuto ricredere. Nel frattempo si rovesciano gli eventi, come del resto [avrebbe fatto] l'auto di Jörg Haider – forse. Visto che nel frattempo l'insostenibile versione del ripetuto rovesciamento della Phaeton è stata sostituita con un'altra. I danni dell'auto, soprattutto il tetto in gran parte non danneggiato (fino alla grossa ammaccatura e al foro sul posto di guida), si sono rifiutati di armonizzarsi alla versione del capottamento.

Ma perché era necessaria la versione del ripetuto rovesciamento? Semplice: per spiegare la totale demolizione dell'auto. “Ripetuto capottamento” suona in un primo momento altrettanto plausibile quanto “142 chilometri l'ora”, “ubriaco” o “omosessuale”. Da non scordare il “pilastro di cemento”, che proprio non esiste. Mentre la versione del ripetuto rovesciamento ora viene ritirata, si evidenzia la situazione penosa dei media ufficiali e della politica. Poiché ci si distanzia è vero da una versione insostenibile, ma al prezzo di una nuova inverosimiglianza: visto che tutto ciò che sta sotto il “ripetuto capottamento”, in questo luogo “morbido” [il luogo dell'incidente, N.d.T.] non è per nulla atto a chiarire la spettacolare distruzione dell'auto. L'unica possibilità sarebbe lo scontro con un altro veicolo di fattura acconcia – ma questo fino ad oggi ostinatamente non è stato considerato.

Il perito di Graz Harald Weinländer, che è stato “incaricato, subito dopo l'incidente mortale del Landeshauptmann Jörg Haider, dell'indagine sulla dinamica dell'incidente stesso”, ha confermato, secondo quanto afferma il giornale austriaco Kleinen Zeitung [ xxhttp://www.kleinezeitung.at/nachrich...70717/index.do ] del 3 dicembre 2008, le constatazioni che avevo precedentemente pubblicato in un punto essenziale:

• dunque l'auto di Haider non si è rovesciata più volte.
• secondo la Kleine Zeitung Weinländer non è convinto che il tachimetro sia rimasto fisso a 142 km/h
Capottamento addio, allora. Motivo: “Il tetto è pressoché non danneggiato, così come la fiancata del passeggero”.
Già, questo si poteva vedere abbastanza chiaramente dalle foto del luogo dell'incidente, e lo si poteva leggere qui già da due mesi. Di più ancora: “un tachimetro non si ferma così semplicemente, il dott. Haider ci avrebbe dovuto piantare dentro un chiodo”, così la Kleine Zeitung cita Weinländer.

Interessante. Il problema è solo la nuova versione dei fatti. Perché, come detto: con tutto ciò che sta sotto un plurimo capottamento è veramente arduo spiegare la vasta distruzione dell'auto.
E ciò lo si può capire anche dalla nuova versione di Weinländer. Poiché:

• l'auto si è “girata sul fianco” ed
• è scivolata sulla fiancata del guidatore
• per questo si sono anche “strappate in fuori entrambe le portiere”.
Impressionante. Ma per quale motivo esattamente le portiere, sulle quali l'auto ha strisciato, sono state divelte verso l'esterno? Non è questa una rappresentazione piuttosto bizzarra? E come si sono avute per di più l'estrema distruzione e il perforamento a tutto spessore del tetto sopra al posto di guida? Per queste domande c'è solo una nebulosa traccia che rinvia al presunto “idrante”: “Se l'idrante non fosse stato proprio in quel punto, l'incidente si sarebbe svolto in modo più favorevole”, ha detto Weinländer secondo la Kleine Zeiutng.

L'idrante è dunque l'arma per tutti gli usi, una specie di coltellino svizzero della versione ufficiale:

• Prima strappa fuori le portiere, tutte e due,
• poi fora a tutto spessore e distrugge il tetto sopra il posto di guida
• infine schiaccia l'auto, dal davanti, piatta sulla carreggiata.
Un diverso elemento scatenante non viene qui messo in questione – e naturalmente non è assolutamente considerato. Dunque deve esser stato “l'idrante del male” che ha causato tutto, e che infine è pure sparito senza lasciar traccia. Almeno sulle foto finora conosciute esso non si vede proprio.

Urrà: “teorie del complotto scemenze” dice un titoletto nell'articolo della Kleine Zeitung sul perito
Weinländer. Strano: nell'articolo c'è solo la citazione “Come si potrebbe uccidere qualcuno in un'auto in marcia?” Giusto. Visto che per ridurre un uomo come [era ridotto] Jörg Haider si deve prima fermare la macchina e fare poi il resto in tutta tranquillità.

Ma sì, in qualche modo era tutto “provvisorio”. Notare: la nuova versione è sempre avversa alla vecchia. La prima perizia subito dopo l'incidente era solo provvisoria, alcune informazioni della polizia non gli erano state messe a disposizione, si contorce Weinländer secondo la Kleine Zeitung. Ed anche il procuratore capo Gottfried Kranz due mesi dopo l'incidente cerca ancora la versione finale: la perizia finale è ancora esclusa, occorre ancora considerare diverse teorie del complotto, così lo cita la Kleine Zeitung, e precisamente “per togliere a tutte il vento in poppa” .

E' lodevole che il procuratore riconosca così liberamente lo scopo vero e proprio delle indagini. Non si tratta della verità, ma di sgonfiare le teorie del complotto. Una pura dichiarazione di fallimento per un procuratore.

E l'atmosfera si va rinfrescando. In un'intervista al periodico tedesco Die Bunte di oggi 11 dicembre 2008 la vedova di Haider Claudia dubita di ricostruzioni essenziali. Che suo marito guidasse a 142 km/h e con 1,77 per mille [di alcool] nel sangue per lei “non è ancora definitivamente provato”, e dice: “Dubito di entrambi i fatti. Per motivi reali. Ad esempio il percorso dell'incidente è semplicemente troppo corto per poter accelerare fino a più di 140 chilometri all'ora. E riguardo all'alcool posso dire: mio marito non ha mai bevuto in una tale quantità.”

Anche questo è stato già provato abbondantemente qui su questo sito web. “Da parte di medici” le è stato confermato “che egli è stato pienamente sobrio fino alle ore 24.00. Come, di grazia, mio marito avrebbe potuto bere in un'ora così tanto alcool?”

Per quel che riguarda la presunta ubriacatura nel “locale per invertiti”: “Quel locale è frequentato anche da donne.” E: “per di più là non si serve Vodka, come ho saputo”

E allora? Nella versione ufficiale alla fine c'è una soluzione per tutto. Lasciatemi indovinare: la vodka è uscita da... – giusto: dall'idrante! Prego, tocca a lei, signor procuratore...

Gerhard Wisnewski

sabato 13 dicembre 2008

Se la Lega invita alla moderazione.

Principale palla al piede di questo governo, la Lega, da una parte, sta cercando di tenere sotto scacco Berlusconi con la riforma della giustizia (gulp!) e, dall'altra, invita continuamente a stemperare i toni con l'opposizione per accordarsi sulla riforma federale. Se un partito che fa degli insulti e del fanatismo la propria bandiera invita alla moderazione - oltre a ridere - bisogna iniziare a preoccuparsi seriamente.

Del resto, l'ennessima aggressione alla magistratura alla quale stiamo assistendo in questi giorni è propedeutica al disegno verdano. Stavolta, Gialuigi Paragone, uno che pure ha abituato alle sue castronerie e alle sue manifestazioni di ignoranza, pur di giustificare la soggezione della magistratura inquirente al potere esecutivo, è andato ben oltre lo scibile umano. Infatti, l'incolto vicedirettore di Libero, nel suo solito italiano stentatissimo, ha scritto che "il recente scontro tra le procure di Salerno e di Catanzaro[...] ha rilanciato una disquisizione apparentemente tecnica ma che è bene mettere a fuoco per capire l'urgenza della riforma giudiziaria: la magistratura è un ordine, come sta scritto in costituzione, o un potere, come invere vorrebbero talune toghe?"

Confesso che, dopo questa premessa, non ho avuto il coraggio di andare oltre nella lettura dell'articolo. Paragone va letto solo quando si ha voglia di ridere e di dimenticare, per un momento, la grammatica. Nella fattispecie, invece, significherebbe riconoscergli un'autorevolezza che non ha su una questione fin troppo seria. Infatti, ad affermare che la magistratura sia un potere dello stato non sono "talune toghe" - come sostiene il pennivendolo - ma l'essenza stessa di qualsiasi sistema occidentale. Per conoscere il principio di separazione dei poteri non è necessario studiare la costituzione (sulla quale Paragone si mostra subito impreparato), i codici o avere una laurea in legge, ma è sufficiente avere ben presente uno dei lasciti positivi del pensiero illuminista. Infatti,già a metà del XVIII secolo, Montesquieu teorizzò nell'Esprit des lois (Lo spirito delle leggi) che la condizione oggettiva per l'esercizio della libertà del cittadino, è che potere legislativo, esecutivo e giudiziario siano separati.

Se venisse meno questo principio, verrebbe meno ogni tutela e i cittadini tornerebbero, anche ufficialmente, ad essere sudditi. Del resto, i conflitti che caratterizzano le procure dipendono proprio da un eccesso di politicizzazione e non certamente da un difetto. Se la politica rimanesse fuori dal CSM e dalle procure, la nostra giustizia funzionerebbe sicuramente meglio. Tanto più che inquadrare la pubblica accusa entro il lungo braccio del governo non è una soluzione accettabile.

Anche perchè ormai la politica è talmente arrogante che, per giustificare i propri propositi, manda avanti gendarmi della propaganda che non sanno cosa scrivono.

giovedì 11 dicembre 2008

Universale. La dichiarazione ma i Diritti Umani non sono invece per tutti. La lettera aperta



Sono trascorsi, ormai, sessant'anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.Leggendo il testo della Dichiarazione, provo sentimenti contrastanti. Rispetto, ammirazione, condivisione totale per quanto in essa sancito: i diritti inalienabili di ogni individuo senza discriminazioni di sorta. Ma è difficile, poi, frenare l'angoscia quando penso ai tanti uomini e donne che, ancora oggi, non godono appieno di questi diritti.Ai molti bambini che ancor prima di nascere, ne sono già privi ...A tutti coloro i quali subiscono una guerra. A coloro che vorrebbero una vita semplice e dignitosa ma che a causa dei conflitti, dell'essere povero, delle malattie, della privazione della propria libertà, si vedono negata la vita stessa. Oggi è un giorno nel quale provo anche amarezza per i bambini di Gaza e per chi non conosce diritti ma, nello stesso tempo spero che il 10 dicembre, in un tempo non troppo lontano, diventi il giorno della celebrazione dei diritti riconosciuti ed esercitati da tutti, dei diritti dati per scontato per ognuno.

Un cordiale saluto,Dr. Yousef Salman

Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia


La cosa che fa ancora più rabbia e che molte volte questi diritti vengono calpestati proprio da chi si riempie la bocca con parole come ''domecrazia e libertà''

mercoledì 10 dicembre 2008

martedì 9 dicembre 2008

ANZIO. In edicola il lavoro di Daniele Lembo sull’eroica difesa dell’Italia dall'invasione degli occupanti

Gli anglo americani nella loro avanzata lungo la penisola italiana, nel novembre 1943, vengono fermati per lunghi mesi dalla “Gustav”. Si tratta di una serie di opere fortificate che si dispiegano, per 120 km, da Minturno, a sud di Gaeta, fino alla costa Adriatica, a sud di San Vito/Ortona. Il vero punto focale della Gustav è Montecassino che costituisce, per gli Alleati che avanzano dal sud, il catenaccio che chiude l’accesso alla piana pontina e quindi a Roma. Il Monte è stato trasformato dai tedeschi in una fortezza naturale, realizzando postazioni per mitragliatrici e cannoni e campi minati. L’attacco a Montecassino viene sferrato il 17 gennaio ’44, dando l’avvio alla prima di quelle che saranno le “quattro battaglie p er Montecassino”. Gli anglo americani, bloccati per mesi dalla Gustav, progettano uno sbarco alle terga della linea fortificata, da effettuarsi sulle coste di Anzio e Nettuno, cittadine che all’epoca sono unite nell’unico comune di Nettunia. Lo sbarco sul litorale, quindi, viene deciso a causa di una intollerabile situazione di stasi sulla Gustav e si cerca, con quest’operazione, che prenderà il nome di “Operazione Shingle”, di tagliare i rifornimenti in uomini e materiali alle spalle dei tedeschi che combattono a Montecassino. La preparazione alla “Shingle” ha inizio il 17 gennaio ’44 con violenti bombardamenti sulla costa. Solo nella notte del 22 gennaio 1944, alle 2.00 del mattino, gli angl o americani, supportati da un nutrito fuoco dal mare e da sessanta squadroni aerei fanno sbarcare, mediante 241 mezzi da sbarco, il 6° Corpo d’Armata, comandato dal Ten. Gen. John P. Lucas. Nelle prime ventiquattro ore vengono messi a terra 36.034 uomini e 3.000 veicoli di vario tipo ma nei giorni seguenti l’afflusso di uomini e mezzi sembra inarrestabile. I tedeschi, che hanno trasferito la quasi totalità delle loro truppe sulla Gustav, non hanno nulla da opporre allo sbarco. Gli angloamericani del gen. Lucas invece di sfruttare la sorpresa ed avanzare, si fermano sulla costa, cosa che al comando germanico da la possibilità di reagire alla situazione. Nell’immediatezza dello sbarco il gen. Kesselring, per tamponare la falla e creare un velo di truppe, ordina il trasferimento in zona di alcuni reparti della 4° Divisione paracadutisti, della Divisione Herman Goering, della 3° Panzer Grenadier e della 71° Divisione di fanteria.. Successivamente, l’alto comando tedesco attua il piano Richard, che prevede il trasferimento sul fronte di Anzio di riserve che affluiscono dal Nord Italia, dalla Francia, e dai Balcani. Gli anglo americani, che avrebbero voluto con la “Shingle” risolvere il blocco di Montecassino, finiscono invece ad impantanarsi.. Sono fermi sulla costa pontina, non riescono ad avanzare e, ad ogni piè sospinto, sembra che i tedeschi siano sul punto di ributtarli a mare. Il commento di Churchill, sulla situazione venutasi a creare, sarà a dir poco caustico: & ldquo; avevo sperato – dirà lo statista inglese - di lanciare sulla spiaggia di Anzio un gatto selvatico, mentre invece ci troviamo sulla riva con una balena arenata.” Il comando alleato, per risolvere il problema rimuoverà il gen. Lucas, sostituendolo con il generale Truscott. Rommel, al posto di Lucas, con gli stessi uomini e con gli stessi carri armati, non incontrando resistenza, dopo due giorni sarebbe già arrivato a Roma. Il nuovo comandante alleato il 23 maggio darà l’avvio avvio all’operazione “Buffalo” che ha come obiettivo Cisterna di Latina. L’attacco viene spinto sul tratto di fronte che va dal canale Mussolini fino a Carano. Lo strapotere alleato è inarrestabile e il 25 maggio la cittadina pontina, che è ridotta ad un cumulo di macerie, viene presa. La battaglia per Cisterna si rivela un nodo cruciale nella strategia alleata. Infatti, la conquista di questa piccola città laziale consentirà al 6° Corpo d’Armata di riunirsi alle avanguardie americane del 2° Corpo d’Armata che, reduci da Montecassino, stanno sopraggiungendo da Terracina. Il 4 di giugno gli anglo americani entreranno a Roma, dove verranno accolti da un pugno di figuranti comunisti che acclamerà i liberatori. I filmati sono volutamente privi di sfondo per lasciar credere che la cinquantina di collaboranti col nemico fossero una folla.
Parte del nuovo lavoro editoriale di Lembo è dedicato ai reparti della R.S.I. sul fronte di Anzio, argomento troppo spesso dimenticato dagli storiografi. Non tutti gli italiani saranno lieti di essere liberati dagli alleati. Agli scontri sul litorale pontino parteciperanno anche i primi reparti organici italiani appartenenti alle forze armate della Republica Sociale Italiana. Si avvicenderanno, tra il gennaio e il giugno 1944, migliaia di militari della R.S.I. Nella difesa della Capitale, in quella che andrà sotto il nome di “battaglia pe r Roma”, saranno impegnati il
il Battaglione di fanteria di Marina “Barbarigo”, il Gruppo di artiglieria di Marina “San Giorgio e i motoscafi d’assalto i MAS della X° Flottiglia MAS. Inoltre, il Reggimento Arditi Paracadutisti “Folgore”; (1° Btg. “Folgore”, 2° Btg. “Nembo” 3° Btg. “Azzurro”), il Battaglione di formazione paracadutisti “Nembo”, il Gruppo Aerosiluranti “Carlo Emanuele Buscaglia” poi denominato Faggioni”, il 2° Battaglione Legionario SS, il 1° Battaglione Esplorante Legionario SS “Debica” e alcuni reparti minori. Di questi italiani ben 576 resteranno sul suolo della pianura pontina, altri 765 saranno i feriti.
Per chi volesse saperne di più “ANZIO” collana WAR SET - Delta Editrice, 40 pagine riccamente illustrate a colori.
In edicola al prezzo di euro 6,8.

Per chi non lo sapesse lembo è di minori anche se lavora nel lazio, in futuro spero si riesca a organizzare una presentazione del libro proprio in costiera.

lunedì 8 dicembre 2008

Tora Tora Tora 7 dicembre 1941 – 7 dicembre 2008. Il sole squarcia le nebbie

Il 7 dicembre 1941 il Giappone, dopo aver incassato una serie di logoranti vessazioni e diktat dal tracotante Roosevelt, presidente degli Stati Uniti e portaparola di una banda di affaristi guerrafondai, attaccava nel Pacifico, alle Hawaii, la base navale di Pearl Harbour . Iniziava uno scontro di civiltà fra l’Impero del Sole e l’Imperialismo tenebroso.

- “Il valore della vita, nei confronti dell’assolvimento del proprio dovere, ha il peso di una piuma”
proverbio giapponese.









Dedico questo anime a quegli eroi che con il loro sacrificio andavano schiantarsi contro le portaerei americane per la grandezza del giappone imperiale!Banzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiii iii!!!!!!!!!!!!!!!!Onore a loro!

venerdì 5 dicembre 2008

Proposta Casa Pound sulla maternità





Il comitato “Tempo di essere madri” nasce per garantire, a tutte le donne che vogliono vivere la maternità come una scelta libera e non come una “zavorra”, la possibilità di non dover rinunciare ad un’esistenza dignitosa e serena, la possibilità di lavorare al meglio e in base alle proprie capacità, la possibilità di vivere e crescere i propri figli.Il progetto prevede la riduzione, per le donne con figli di età compresa tra 0 e 6 anni, del consueto orario lavorativo da 8 ore a 6 ore al giorno.

La retribuzione resterà invariata: l’85% sarà garantito dal datore di lavoro, il restante 15% sarà a carico dello Stato.A decorrere dal sesto anno di vita del bambino la mamma potrà scegliere di continuare a lavorare 6 ore a giorno, rinunciando però al contributo statale del 15%.

Resta salva la possibilità per una donna di tornare al full-time qualora lo desiderasse.Il beneficio può essere esteso anche al padre , ma non può riguardare ambedue i genitori.

Al centro della proposta il ruolo della donna nella sua interezza e completezza, nella sua essenza più bella, nella grande potenzialità umana e sociale che esprime.

Al centro della proposta “il bambino” che merita amore ed attenzione e che ha bisogno di essere seguito dalla famiglia nel proprio percorso di crescita.

Il comitato “Tempo di essere madri” nasce anche con la volontà di affrontare tutte le problematiche lavorative legate alla maternità e di combattere tutte le situazioni di ingiustizia sociale che caratterizzano il mondo del lavoro, in particolare il precariato.

giovedì 4 dicembre 2008

Salerno Futurista da’ il benvenuto a Beppe Grillo

"Salerno Futurista - Casapound Italia" ed il "Blocco Studentesco" questa notte han voluto dare il benvenuto a Beppe Grillo. I muri delle vie limitrofe il palasele di Eboli dove si tiene stasera lo spettacolo “Delirio” del comico genovese, sono stati tappezzati con un piccolo pro-memoria per Grillo e uno striscione che recita "Grillo ... Sparlante".

Ricordiamo ancora all’indomani degli ormai noti fatti di Piazza Navona le diffamazioni piovute sui ragazzi del Blocco Studentesco soprattutto, da parte di chi, dovrebbe limitarsi a fare il proprio lavoro, invece di inventarsi detective armato di cerchi rossi alla ricerca di presunti infiltrati.

Abbiamo screditato quella tesi, abbiamo dato prove certe della verità di Piazza Navona, ma ancora manca qualcosa. Mancano le scuse, da parte del signor Beppe Grillo, per aver diffamato dei ragazzi e soprattutto aver soffiato sul fuoco, cercando di inasprire un clima politico funzionale alla strumentalizzazione della sinistra nei cortei studenteschi.

"E' inammissibile" - afferma Guido D'Amore segretario di Salerno Futurista - " che questo signore che si è auto-proclamato capopopolo ( cosa smentita dal fatto che non riesce nemmeno a raccogliere le firme per un referendum infatti quelle da lui portate sono in gran parte irregolari ) lanci accuse da un pulpito senza nemmeno interessarsi della veridicita' delle stesse".

Chiediamo dunque che Beppe Grillo, tramite il suo blog e lo spettacolo di questa sera, faccia pubblica ammenda riconoscendo, con onestà intellettuale l’errore commesso chiedendo pertanto scusa al Blocco Studentesco.

CONCERTO A NAPOLI 13/12/2008 Rock sul golfo