Uno striscione sovrasta il paesaggio di Atrani lungo la statale della Costiera amalfitana .:“Vergognatevi nei secoli dei secoli. Amen.” Con questo messaggio provocatorio infuria la polemica contro la curia che ha speso i fondi pro alluvione per la ristrutturazione della casa parrocchiale facente parte della Arci Diocesi di Amalfi Cava de Tirreni. “Vi domanderete dove siano la dignità e la coerenza della chiesa locale...Mistero della fede! Quei soldi raccolti dalla charitas erano destinati all'acquisto di un pluviometro, strumento che può rivelarsi decisivo nella prevenzione di sciagure a cui per caratteristiche naturali Atrani è soggetta, come l'alluvione che nel 2009 costò la vita a Francesca Mansi. Lo promise pubblicamente il vescovo durante una cerimonia ufficiale per ricordare la stessa Francesca lo scorso settembre. Una dichiarazione fatta dinanzi ad autorità e fotografi, ma quei soldi in realtà sono serviti ad abbellire la sagrestia! “. In una nota, Matteo Cobalto, responsabile di Casapound -associazione autrice dello striscione- continua a puntare il dito: “L'egoismo e l'ipocrisia della chiesa atranese riflette una condizione più ampia di degrado umano inqualificabile che va dalla politica a finire alle categorie e i cittadini. Nessun cambiamento a due anni dalla morte di una ragazza. Raccolti spontaneamente da “Amalfuturo” circa 40.000 euro e consegnati al Comune di Atrani, ma da allora non sono stati ancora utilizzati per alcuna messa in sicurezza. Su come spendere questo fondo piuttosto i commercianti propongono di usarli per la “promozione turistica”... Regione e Provincia non stanziano nulla per la prevenzione da altre sciagure, salvo poi finanziare con milioni di euro spettacolini ed eventi vari del comprensorio amalfitano. Basterebbe guardare a monte per capire l'inutilità dei 60.000 euro recentemente concessi per la pulizia delle famose “griglie”del fiume Dragone: in sostanza solo un'operazione di facciata considerando che il problema vero sono le retrostanti cisterne per il contenimento delle acque, ancora coperte da decenni e decenni di detriti.
Nell'insensibilità e l'indifferenza scellerata chi ha pagato è Francesca, che era al suo posto di lavoro. I signori che dovrebbero pensare alla risoluzione di rischi gravissimi, invece, sono e saranno al sicuro”. Dure le dichiarazioni che si concludono: “Perseverando in questo stato di cose non possiamo che aspettare la prossima vittima”
Atrani, 25 Aprile 2012.
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